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Casa Editrice La Canzonetta
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Fondazione
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Fondata da
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Settore
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Musicale
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Storia dell'azienda [ | ]
La Casa Editrice La
Canzonetta fu fondata
a Napoli nel 1901 da due artisti napoletani, il poeta Francesco Feola ( Napoli, 24 dicembre 1871 - 4 luglio
1945) e il musicista Giuseppe Capolongo ( Napoli, 20 marzo 1877 - 15 dicembre
1928); quest'ultimo, nel 1916, abbandonò il ruolo di amministratore, lasciando
la casa editrice nelle sole mani di Feola. Ancora oggi è gestita dagli eredi di
Francesco Feola.
La Canzonetta grazie alla qualità e all'assortimento del repertorio,
costituì un valido concorrente per l'altra gloriosa casa editrice all'epoca famosissima, la Casa Editrice Ferdinando Bideri.
Grazie a La Canzonetta nei
primi anni del novecento la canzone napoletana ebbe una
diffusione così estesa da rappresentare la musica italiana in tutto il mondo.
Il fondatore Francesco Feola
(Napoli, 24 dicembre 1871 – 4 luglio 1945), era impiegato nelle Ferrovie dello
Stato e, fin da piccolo, ha avuto la passione per la musica ed il bel canto
napoletano e, nonostante l’impiego che gli assicura una certa serenità
economica, tenta da subito la strada dell'autore. Dopo alcune esperienze in
altre editorie nel 1901, decide di stampare in proprio, pubblicando, in qualità
di editore, il numero unico "Le maschere a Piedigrotta". Il
fascicolo, presentato da Eduardo Acierno e compilato da Eduardo Palmieri,
riceve un'ottima accoglienza sul mercato. Nel 1904, grazie alle incoraggianti
vendite dei fascicoli pubblicati, Feola decide di scritturare nel suo giovane
organico il valente musicista Giuseppe Capolongo. Quest'ultimo diventa anche
stretto collaboratore del fondatore e, insieme, inaugurano la nuova editoria
Capolongo-Feola, con sede in Via Cesare Rossaro ll N° 15 a Napoli. Nel 1905 e nel
1906 arrivano sul mercato altri due fascicoli annuali di grande successo:
"Piedigrotta delle Signorine" e "Piedigrotta Segrè". In questi
fascicoli sono lanciate al successo numerose canzoni: “A cerenara”, “A
Margellina”, “O silenzio a buordo”, “L’arca di Noè”, “Chiarina mia” e molte di
queste sono portate su supporto a 78 giri dal gruppo I Figli di Ciro, dal
tenore Eugenio Torre, dal macchiettista Peppino Villani, dal melodista Gennaro
Pasquariello e altri. Poi, nel 1905, la grande svolta dell’editoria. Francesco
Feola realizza la rivista artistica, letteraria e musicale “La Canzonetta”,
dalla quale l’Audizione di Piedigrotta prende, qualche anno dopo, il nome. Il
periodico, il cui numero uno è pubblicato il 10 aprile 1905, trova gran
successo fra gli abbonati e man mano diventa una rivista di lusso, ben curata
nella grafica e molto dettagliata, sia per quanto riguarda il movimento artistico
dei cantanti che dei poeti e degli impresari teatrali. Il periodico, inoltre,
diventa un punto di riferimento importante per le prime case discografiche che
vogliono pubblicizzare i grammofoni ed i dischi a 78 giri. Tra poesie, novelle,
raccontini e nuove canzoni, sul periodico è pubblicato un dettagliato movimento
artistico dei più importanti Teatri d’Italia e dell’Estero; numerose recensioni
delle serate concertistiche e, spesso, intere pagine di biografia (più la
copertina) a cantanti di successo del periodo, quali Anna Fougez, Elvira
Donnarumma, Roberto Ciaramella, Gennaro Pasquariello, Ersilia Sampieri, Nina De
Charny, Fulvia Musette, Renata Carpi, Rodolfo Giglio, Gina De Chamery, Maria
Campi, Raffaele Viviani, ecc. La rivista inizialmente costa £ 0,40, mentre, se
si stipula un anno di abbonamento, il costo si riduce a £ 2,50, ossia £ 0,21 a numero. L’abbonamento
per l’estero costa £ 5,00 e lo stesso per gli artisti con diritto ad
un’inserzione del proprio cliché. Una pagina di rèclame, infine, costa £ 4,00.
Nel primo periodo e fino alla fine degli anni ’10 del 900, la rivista è
pubblicata tre volte al mese, per un totale di 36 numeri annuali, che si
riduce, in seguito, a ventiquattro e poi a dodici, con una cadenza mensile. La
rivista è stampata fino alla metà degli anni ’30, cedendo poi il passo alla
pubblicazione del Fascicolo Piedigrottesco e delle varie Strenne (natalizie, di
primavera, ecc.). Due anni dopo la pubblicazione della rivista, Francesco
Feola, su suggerimento del poeta Gennaro Rainone (che, nel frattempo, ha
assunto la direzione artistica dell’editoria) decide di realizzare l’audizione
di Piedigrotta La Canzonetta. La rassegna canora è fondamentale e di vitale
importanza per la giovane editoria. Gestire un'audizione significa mettersi definitivamente
a passo con le altre prestigiose editorie musicali che dominano il mercato fino
a quel momento. Così, domenica 1° settembre 1907, al Caffè Suisse di Bellavista
(importante ed elegante ritrovo estivo dei villeggianti del posto) con la sola
Elvira Donnarumma (diva napoletana) ha luce la prima edizione della Piedigrotta
“Ditta Capolongo-Feola”. Con una cerimonia di primo ordine, le canzoni inserite
nella rassegna canora sono sedici (di cui nove musicate da Rodolfo Falvo). Sono
coinvolti in questa prima manifestazione i maggiori poeti del momento:
Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio, Ernesto Murolo, Carlo De
Flaviis, Adolfo Genise, Giuseppe Irace, Alessandro Cassese, Giuseppe Capolongo,
Raffaele Segrè, Eamario, Antonio Barbieri e, ovviamente, Giuseppe Capolongo.
Inutile sottolineare il gran successo della Piedigrotta che, dopo il debutto a
Napoli, va in tournèe per tutta la Penisola. Dal 1907 al 1911, direttore
artistico dell’audizione di Piedigrotta La Canzonetta è il poeta Gennaro
Rainone, dopodiché il ruolo passa a Carlo De Flaviis nel biennio 1912/1913; a
Rocco Galdieri nel triennio 1914/1915/1916, a Libero Bovio dal 1917 al 1923,
poi, dal 1924 è lo stesso Francesco Feola ad occupare il ruolo di Responsabile
artistico in collaborazione con Gaetano Lama (periodo interrotto, in alcuni
anni, dal poeta Gigi Pisano). Intanto, nel 1916, Giuseppe Capolongo abbandona
il ruolo di editore, lasciando Francesco Feola come unico responsabile
dell’editoria La Canzonetta. Visto l’importanza che la Piedigrotta la
Canzonetta va assumendo negli anni, Francesco Feola realizza in seno
all’editoria una scuola di canto. Diretta da Gaetano Lama (il poeta assume
anche il ruolo di amministratore dell’azienda), la scuola battezza giovani
cantanti che, in seguito, diventeranno i beniamini del popolo e degli organizzatori
teatrali. Una seconda ed altrettanto importante funzione della scuola è lo
studio musicale del dialetto napoletano da parte di popolari cantanti italiani
(Zara Prima, Ada Algisi, Carlo Buti, Pina Prima, Ersilia Sampieri, Anna Fougez
e altri) che, man mano, sono scritturati per l’imminente Piedigrotta. Con il
ruolo di compilatore del Fascicolo Piedigrottesco si susseguono, tra il 1907 ed
il 1917, i vari Raffaele Noi, Rocco Galdieri, lo stesso Francesco Feola ed
altri, dopodiché, dal 1918, assume definitivamente questo ruolo (e fino al
1958, anno della penultima Audizione) l’avvocato-giornalista Mario Spera che,
grazie alla sua posizione professionale, porta in seno a La Canzonetta
prestigiose firme della letteratura italiana. Lo scopo di Francesco Feola è
sempre stato quello di proporre, nel corso delle audizioni, le nuove tendenze
musicali e, in particolare, quello di dare fiducia e credito a nuovi cantanti e
nuovi poeti e musicisti. L’inclinazione di Francesco Feola, per quanto
difficile e pericolosa, porta trionfi e successi all’editoria che, a differenza
di altre case editoriale che scompaiono nel giro di pochi anni, sopravvive fino
a tutto il 1959, superando indenne anche i due tragici avvenimenti bellici del
‘900. Nel 1945, Francesco Feola muore e gli succede nell’azienda il giovane
Mario Fedele (nipote di Feola), affiancato dal poeta Michele Galdieri, che si
occupa della Direzione Artistica. Il mandato di Fedele dura appena un anno.
Durante la rivista “Quando cantava un cuore” (spettacolo prodotto da La
Canzonetta) con Beniamino Maggio, Luciano Tajoli, Vera Nandi, Pupella Maggio,
Mario Riva e altri, Mario Fedele perde la vita per delle complicazioni
intestinali. L’amministrazione dell’editoria passa, nel 1946, ad Ettore
Marotta, altro nipote di Francesco Feola, il quale intraprende la stessa linea
artistica e professionale del suo predecessore. Già dall’inizio degli anni ’50,
sia nella direzione amministrativa sia in quella artistica collabora con
Marotta il giovane Franco Fedele (figlio di Mario) che, dal 1955, diventa ufficialmente
amministratore dell’editoria. La Canzonetta, in questo periodo, affronta con
determinazione le nuove manifestazioni musicali che padroneggiano per tutti gli
anni ’60, quali il Festival della Canzone Napoletana, il Gran Festival di
Piedigrotta, il Gran Premio dell’Eurovisione, il Giugno Canoro, il Cantagiro,
Un Disco per l’Estate (nel 1966 con Nino Fiore "Suonno 'e piscatore";
nel 1967 con NIno Fiore "Accarezzame nun me vasà"; nel 1968 con
Gianni Nazzaro "Solo noi" e Nino Fiore "Lassame sta"; nel
1969 con Rudy Ventura & Caravaglios "Trombone e serenate"; nel
1971 con Nino Fiore "Preghiera 'e marenaro; nel 1972 con Nino Fiore
"Nemico do mare; nel 1973 con Angela Luce "La casa del
diavolo"; nel 1974 con Tony Bruni "Chi è 'nnammurato 'e te"; nel
1975 con Tony Bruni "Carrettino siciliano"), il Festival di Sanremo
(nel 1976 con Gloriana "La canzone dei poveri"; nel 1987 con i
Walhalla "Cant down"; nel 1989 con Luciano Bruno
"Piano-bar"; nel 1994 con Simona D'Alessio "E' solo un giorno
nero", ecc.), e altri concorsi canori, trovando ovunque grandi successi
musicali.
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