La cena dal Bettoliere a Sant'Angelo in Theodice dove Marcello Pigliacelli ha incontrato una delegazione dei sindaci della Consulta del Cassinate. Per parlare di Tav. Le accuse a Mario Abbruzzese. E la telefonata davanti a tutti. La diretta di Buschini "Stiamo perdendo di vista il trionfo: abbiamo ottenuto le fermate a Cassino e Frosinone da luglio”. Il centrodestra raccoglie le firme.

Massimo Gentile
MASSIMO GENTILE
Sao ko kelle terre...
Bisogna salire sul treno giusto, non conta la stazione: è sicuro Marcello Pigliacelli, presidente della Camera di Commercio di Frosinone. Non capisce il braccio di ferro che l’ex consigliere regionale Mario Abbruzzese vuole innescare tra Cassino ed il capoluogo per reclamare la stazione. Teme che a furia di fare baccano possa sparire tutto: le due fermate Tav già assegnate sia a Cassino che Frosinone, la nuova stazione destinata a Ferentino. Così venerdì sera ha incontrato faccia a faccia i sindaci della Consulta del Cassinate: a cena dal Bettoliere di Sant’Angelo in Theodice. (leggi qui La Tav per andare in Europa: fermate a Frosinone e Cassino. Stazione a Ferentino).

La cena dal Bettoliere

Marcello Pigliacelli Foto: © Imagoeconomica, Giacomo Quilici
Undici presenti a tavola. Ristorante prenotato dal sindaco di Cassino Enzo Salera. A causa delle norme anti Covid è stata allestita una tavolata da 30 con tre posti tradizionali per ogni commensale.
A timbrare il biglietto sono stati i sindaci Gioacchino Ferdinandi (Piedimonte San Germano), Libero Mazzaroppi (Aquino), Sergio Messore (Sant’Ambrogio sul Garigliano), Giuseppe Villani (Esperia), Benedetto Cardillo (Ausonia), Oreste De Bellis (Castelnuovo Parano), Antonio Iannetta (Belmonte Castello), Benedetto Murro (Pignataro Interamna) e Giovanni Rossi (vice a Sant’Andrea sul Garigliano). Più naturalmente Enzo Salera.
L’unico assente? Marcello Pigliacelli: «Scusatemi, ho avuto un contrattempo sto arrivando» ha avvisato al telefono. Quaranta minuti più tardi era a tavola, vantandosi di avere impiegato appena 21 minuti dal Capoluogo alla città martire.
Menù serale ed estivo: antipasto di mare, assaggino di pasta con scampi, frittura di paranza e calamari, accompagnati da una falanghina di prima vendemmia.
Tema centrale della sera: «Io non capisco questa contrapposizione tra il Sud ed il nord della Provincia sulla Tav». A che titolo Marcello Pigliacelli incontra una delegazione della Consulta e discute di Treno ad Alta velocità? «Il primo progetto della fermata Tav in provincia di Frosinone lo feci sviluppare io: carta canta. Facemmo il convegno nel palazzo della Provincia quando Antonello Iannarilli era presidente e Gianfranco Battisti era alla presidenza dell’Alta velocità».

Mario vieni qui

Mario Abbruzzese
Tra un bicchiere di vino e una grappa, il presidente della Camera di Commercio ha spiegato perché la stazione è un falso problema. «Perché quello che conta sono le fermate. E noi le abbiamo ottenute: sia a Cassino e sia a Frosinone. È quello il vero valore aggiunto, la possibilità di essere raggiunti in un attimo da tutta l’Italia. Le fermate ci sono e sarà possibile prendere il Frecciarossa a cassino già da luglio».
In effetti a Frosinone Nicola Ottaviani non ha perso un secondo a protestare perché la stazione non gliela fanno in casa bensì a Ferentino. Invece ha costituito subito un Comitato per ‘vendere‘ il territorio: case a poco prezzo, aria buona, qualità della vita ad una fermata da Roma. «È inutile fare la guerra contro Ferentino, lavorate a un progetto vostro» ha spiegato Pigliacelli.
Cosa intende? Marketing territoriale: ‘vendere‘ Cassino a Roma per fare in modo che anche terreni e case Cassinati moltiplichino illoro valore grazie alle fermate Tav.
Quindi ha messo in guardia i primi cittadini: «Non fatevi dettare la linea da Mario Abbruzzese». L’ex presidente del Consiglio regionale è il convitato di pietra al tavolo. Marcello Pigliacelli ha detto che il leader del centrodestra cassinate è contro la Tav perché non è riuscito ad ottenerla lui, nemmeno quando era presidente del Consiglio Regionale. «Non ha ottenuto nulla di concreto per il territorio. Quindi oggi non è credibile come paladino della Tav».
Ci va giù come un maglio. L’imbarazzo diventa palpabile, soprattutto quando prende il telefono e chiama in diretta Abbruzzese per dirgli che è a cena con il suo amico Gioacchino, con riferimento al sindaco di Piedimonte. Finisce comunque con una risata.

Si fa a Ferentino per tanti motivi

Gianfranco Battisti
Al netto del folklore, sono due i messaggi importanti che vengono fuori al termine della cena. Il primo: per avere la Tav il Cassinate non deve fare la guerra con il Nord, non ha senso. Perché la Tav già ce l’ha: ha due fermate da luglio esattamente come Frosinone. Il secondo, più importante: continuare a lavorare per avere l’Alta Velocità: «Se trovate i finanziamenti la stazione si può fare anche a Pignataro».
Cosa significa? Che la fermata ha un senso se sviluppa economia. Gli indicatori dicono che il prossimo fattore di sviluppo sarà il Turismo: a Fiuggi ci sono stati investimenti milionari che in pochi anni porteranno business. Ma se c’è interesse economico per farla anche a Cassino e ci sono i soldi con cui sostenere il progetto, nulla vieta che ci sia anche una fermata cassinate.
Insomma, il segnale è: prima di imbarcarvi in una discussione su dove si farà la stazione, pensate ad approfittare dei benefici che porterà da subito la fermata.
E fornisce un’anticipazione: ai commensali Marcello Pigliacelli dice che l’università di Cassino assegnerà una laurea honoris causa a Maurizio Gentile, amministratore delegato di rete Ferroviaria Italiana.