venerdì 31 gennaio 2014

IV° PREMIO DI POESIA CIRCOLARE

31 gennaio 21.51.30
Gentilissimo Gioacchino eccoti l'invito: IV° PREMIO DI POESIA CIRCOLARE
” Per il Primo Museo della Poesia in Italia a tema circolare”

BANDO DI PARTECIPAZIONE

Il Museo Epicentro di Barcellona Pozzo di Gotto, località Gala, dopo le prime tre rassegne nazionali della “Poesia Circolare” per il Primo Museo della Poesia in Italia a tema circolare.
Bandisce: 
La IV. edizione in Premio di “Poesia Circolare” – articolato in unica sezione di poesia inedita (in italiano). Tutte le poesie partecipanti al premio a tema libero, devono avere almeno una parola nel testo poetico che si ispiri al tema del cerchio o a qualsiasi forma e simbolo circolare esempio: cerchio, palla, sfera, sole, luna, girotondo, tondo, anello ecc….
Le opere, il cui termine di presentazione è fissato entro 15 maggio 2014, saranno valutate da una Giuria composta da 5 membri, le cui decisioni sono insindacabili ed inappellabili.
1) Ogni autore può partecipare con un massimo di due poesie inedite in lingua italiana. 
2) Per partecipare le poesie devono essere inviate 6 copie le quali solo una, in busta chiusa inserita nel plico completa di dati anagrafici, indirizzo, recapito telefonico e cellulare indirizzo di posta elettronica (e-mail ) firma dell’autore che attesti la seguente dichiarazione: Dichiaro che l’opera presentata a codesto Concorso è di mia personale creazione, inedita, mai premiata ai primi tre posti in altri Concorsi
3) Si partecipa al concorso con un contributo di euro 15,00 per ogni poesia. Quale contributo spese postali e di segreteria, da inserire nel plico insieme alle poesie.
4) Saranno premiati i primi tre classificati con targhe è attestato rilasciato dal Museo Epicentro ente organizzatore che premia inoltre i primi tre classificati ad esporre nei propri spazi espositivi con 5 poesie a tema libero per ogni autore in una mostra poetica per la durata di 15 giorni che sarà organizzata dal Museo Epicentro, 30 giorni dopo la premiazione ufficiale del IV. premio circolare. 
Dal quarto al decimo posto saranno premiati con diplomi di menzione d’onore. A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione.
5) La premiazione si terrà in occasione dell’evento poetico nei giardini del Museo Epicentro, tutti i partecipanti verranno informati in tempo.

NORME GENERALI
.
1) Il materiale deve essere spedito a mezzo raccomandata o consegnato direttamente al Museo Epicentro: PREMIO DI POESIA CIRCOLARE, c/o Museo Epicentro, attenzione Nino Abbate, via mercurio 71 -98051 Barcellona Pozzo di Gotto-Gala (Messina). Nei plichi deve essere allegata la somma di euro 15,00 per ogni poesia.
2) La cerimonia di premiazione si svolgerà nei giardini del Museo Epicentro che verrà debitamente comunicato.
3) Le opere pervenute alla segreteria del Premio non saranno restituite e saranno conservate nella collezione poetica del Museo Epicentro a disposizione degli studiosi.
4) I dati personali saranno trattati in ottemperanza al D. Lgs. 169/03.
5) La partecipazione al Premio implica l’accettazione di tutti i punti del presente regolamento. 
6) Per eventuali chiarimenti ed informazioni rivolgersi alla redazione del Premio telefonando ai seguenti numeri telefonici: 0909771295 - 3450011743 Oppure contattando la seguente mail: epicentromuseo@virgilio.it 
La Direzione

Barcellona Pozzo di Gotto, 7 gennaio 2014

Chi sa si torna ancora primmavera …





Chi sa si torna ancora primmavera
doppo a stu vierno friddo e sfasteriuso.
Pare c’’a gente ha perduto l’uso
e se fa quatto passe ‘int’’a jurnata.

Si aiesce mo’ te faie tutta ‘nfosa
pure si puorte ‘o mbrello o na ncerata.
Int’’o ciardino l’acqua appantanata
pare c’’o mare è arrevato ‘nterra.

Ormaie ‘e stucchie nun serveno a fà fuoco
ma sulamente ‘e puparuole arruste.
e na vrasera cu ‘e scorze ‘e mandarine
chi s’arricorde cchiù! Cagneno ‘e tiempe,

ma a bbuono cunto chello ca po’ ardere
e ce po’ da’ calore ‘o mette sempe
a pparte ‘nzieme a ll’ato ‘int’’o pagliaro.
Tengo na pena grosse dint’’o core,

me mette dint’’o lietto e me ne more.
Senza cu tte vicino a fa ll’ammore
‘a vita pare niente e ‘o viente strille
comme si ‘o sceppassero ‘e capille.

Abbascio ‘o mare tutte ‘e lampare
dormeno sbattute si stanno ‘nterra
o dint’’a ll’acqua cu nu peso muorto
ch’’e tene a bada a chistu male tiempo.

M’appena metto ‘a capa fore ‘a porta
‘o viento friddo quase m’è taglia ‘a faccia.
Peppino mio ogge pare è nu straccio.
Sta dint’’o lietto e fa na tossa secca.

Mo’ ‘o faccio nu decotto ‘e fiche secche
e na surata sicuro le fa bbene.
Si ce mettino tutt’’e duie ‘nt’’o lietto
allora si c’hadda passà ‘a nuttata.

Si torna primavera faccio festa!
Voglio essere felice e ji ‘a spasso
Addo me porta ‘a voglia e suspirà
Pecchè voglio penzà nu poco a me

Ca stu vierno me sta facenno scemo
e tra na cosa e n’ata arriva a sera
ca sto distrutto e miezo scunzulato.
Quant’acqua nterra ogge ca menato!

E quanta piante ogge c’ha schiantato !
E purtualle c’arrunamme ‘e terra
Ne tengo quatte sporte ammuntunata
E d’’e limone nun ne parlamme proprio.

 Gioacchino Ruocco 

Ostia Lido 27/01/2014        ore 15.00

Inserita nella raccolta "Suspire e miezejuorno"

domenica 26 gennaio 2014

…nei giorni stanchi della nostra vita…





Il tuo nuovo profilo lo trovasti in me
da anima, mi giurasti, ad anima
senza la follia dei tuoi baci,
le intemperanze delle neve
il primo maggio.

Da subito mostrasti il coraggio
di prendermi per mano
e andare a spasso fin dentro
il cerchio della malinconia
che a volte ti prendeva
e ti portava via a tratti.

Provammo assieme il progetto
che ti stava a cuore
utilizzando parole
che non danno pene,
sorrisi che toglievano dal cielo
le nubi del rimpianto.

E abbiamo disegnato i tuoi ricordi
con un pantone vario e universale
privo di screzi o tinte ormai andate
giocate nelle pieghe del rancore.

Dammi la mano quando non hai pace.
Il tempo cambia e un acquazzone è giusto
anche sulla pelle delicata,
anche d’inverno in mezzo alle gelate s
se il caldo che ristora non si spegne
se le parole sono ancora degne
di essere credute.

Il mio sorriso è sotto il mandarino,
sotto la gioia che si è fatta casa.
Ci troveremo lì ad aspettarci
nei giorni stanchi della nostra vita
per stringerci la mano mai ferita


Gioacchino Ruocco
Ostia Lido    26/01/2014

Inserita nella raccolta            “Giorno per giorno”
pubblicata anche nel blog "Sala d'attesa - Poesia RG


sabato 25 gennaio 2014

Florida

Florida
C'è una lunga strada, la Overseas Highway, che da Miami arriva fino a Key West, il Southern Point, cioè il punto più a sud degli Stati Uniti, il più vicino a Cuba, solo 145 kilometri. 
L'ultima delle migliaia di isole che formano l'arcipelago delle Keys, pezzi di barriera corallina ormai morta, che affiorano ovunque, a volte più grandi a volte piccolissimi. Come funghi nel mare; paradisi incredibili, al limite dell'assurdo. Non tanto per quello che sono, quanto per chi a volte ci vive sopra. 
Key West è famosa non solo per l'aspetto politico e strategico che da sempre ha avuto verso Cuba e il Sudamerica, ma anche per Hemingway e per i suoi gatti a sei dita, per i Pirati, per i galli che girano come piccioni, per la Key Lime Pie, per la pesca e per avere gli stessi problemi che ha Venezia con le navi da crociera: il turismo di massa. 
A metà tra l'artista e la turista, ho viaggiato andando e tornando da Miami, guardandomi attorno, fermandomi, socializzando con un pò chiunque, cercando di identificare cosa di questa strada mi affascinasse così tanto. Poi una notte, passando su uno di questi ponti, ho visto alla mia destra un albero di Natale. Una delle cose più romantiche e inaspettate, una sorpresa, un regalo. 
E' stato velocissimo, giusto il tempo di capire cosa fosse. 
Un albero d Natale in mezzo al buio, in mezzo all'Oceano al buio. 
E ho deciso su cosa avrei lavorato. 

*** 

Fotografie e video realizzati tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013, immagini trovate durante le ricerche on line, archivi dello Stato e della Contea. 

Wikipedia per i più profani: 
http://en.wikipedia.org/wiki/Florida_Keys 
http://en.wikipedia.org/wiki/Florida_Keys_National_Marine_Sanctuary 

Qui un articolo di Craig Pittman, giornalista americano che si occupa di problematiche legate ai territori e al turismo:http://www.slate.com/articles/life/florida/features/2013/oh_florida/florida_wildlife_conflict_don_t_feed_the_manatees_alligators_deer_or_dolphins.html

Qui un blog interessante che ipotizza le origini di alcune zone "misteriose" di Key West tra le quali Salt Ponds: 
http://keywesttheblog.blogspot.com/2011/01/government-road.html 






Florida Keys (©Google)



Lower Keys e Key West (©Nasa Archive)




Piccolo atollo con casa (©Unknown)



Fort Zach © Alice Pedroletti



Salt Ponds, Key West. 







Key West, 1970 (©Dale McDonald Collection - Flordia Keys Public Libraries)



Overseas Highway - Moser Channel, 1955 (© Edwin O.Swift III - Archive)



Overseas highway on Boca Chica near the bridge to Stock Island, 1940 (©Louise White Collection)



Southernmost point (©Jenny C)







Key West. Nave da crociera in attesa di ripartire dopo la sirena del tramonto, una delle attrazioni più famose della Florida

Omar Ronda / Giuseppe Chiari

25/1/2014


GALLERIA WIKIARTE, BOLOGNA

La musica e' il senso, l'inizio e la fine, di ogni atto creativo di Giuseppe Chiari. Omar Ronda si interessa invece alla percezione pubblica dell'icona contemporanea Marilyn Monroe.

COMUNICATO STAMPA
a cura di Deborah Petroni 
Omar Ronda 
Bellezza; il valore estetico delle cose, cioè la perfezione degli aspetti sensibili che suscitano ammirazione e diletto. La situazione citata è pero una situazione teorica, estrapolata da un qualsiasi dizionario. Nella sua storia invece, l’uomo non è mai stato in grado di definire personalmente il proprio concetto di bellezza. Omar Ronda, invece, è certo di trovarla nella sua musa ispiratrice, Marilyn Monroe, quella che per la prima volta gli è apparsa sullo schermo cinematografico “dolce e desiderabile come una nuvola di zucchero filato”, per poi dare senso a una celebre serie di lavori artistici, dalle opere su tela e le istallazioni fino al romanzo “Vita bruciata. Marilyn Monroe”. L’artista, in effetti, afferma: ”… ho voluto cogliere il lato terreno e multiforme di Marilyn e non solo quello della star di Hollywood conosciuto dal mondo.” 

In ogni discussione o lavoro su Marilyn, la parola-chiave sia senza dubbio "bellezza". La chiave della sua bellezza sta più nella sua ubiquità che nei lineamenti fisiognomici di per sè. La sua immagine , però, appartiene al nostro occidentale patrimonio percettivo al punto tale che, sebbene sia difficile riconoscere a memoria i dettagli delle figure senza vederle, molto probabilmente sapremo riconoscere la figura di Monroe da un dettaglio solo. Questo perché, nonostante la memoria visiva tenda a tralasciare il dettaglio formale, non ne dimentica il valore espressivo. Ed ecco che se si osservano delle raffigurazioni di Monroe, si arriva inconsciamente ad interrogarsi sulle vicende umane della diva e solo dopo sulle geometrie dei suoi tratti somatici. Questo accade nella nostra società, dove il bisogno di identità è talmente disperato, che la via più semplice per trovarla è costruirla a partire da ciò che vi è più diffuso, e cioè l'immagine. I tal modo nell’attuale cultura dell’immagine quest’ultima non è quello che raffigura, ma il raffigurato finisce per immedesimarsi con la propria immagine. 

Le cose tendono ad esistere in quanto raffigurate. Guardare un'immagine è solamente guardare un'immagine, ma pensare a qualcosa... è pensare alla sua immagine! In tal modo Marilyn, diventata velocemente eterna. Nella condizione attuale le icone contemporanee nascono in pochi giorni. Certamente molti sono destinati a sparire altrettanto velocemente, ma tante restano. Cosi la cultura si frammenta e se negli anni '60 i miti erano relativamente pochi, oggigiorno sono talmente innumerevoli che è difficile che nasca una nuova Marilyn, c'è troppa concorrenza sul mercato. Marilyn, automaticamente, guadagna sempre più velocemente stabilità, unicità, immortalità. E cosa c'è di meglio, in un mondo in accelerazione, che fermare il tempo? E’ il sogno più grande dell'uomo digitale, il veloce navigatore telematico. E cosa c'è di meglio per fermare il tempo, in una società dell'immagine, che un'immagine? 

Davanti alla raffigurazione della diva , così radicata nel nostro sistema estetico, è innanzitutto la nostra cultura a dirci che si tratta di bellezza. Ma la bellezza degna di ammirazione non può avere cent'anni, al giorno d'oggi, perche è l’infinito a contenere il tempo illimitato. Il senso dell'antico è indispensabile. L’estetica attuale è satura per accontentarsi del "bello". Pertanto solo l'eccezione alla regola della bellezza diventa una bellezza davvero eccezionale. Le opere di Ronda, dunque, non sono la fredda replicazione di un'immagine familiare e pubblica , dal fascino vagamente feticista, rassicurante e prevedibile nella sua banale notorietà, bensì il ricordo dell'anima, la nostalgia per un'interiorità nella quale la diva odierna non sa riconoscersi. L’artista dimostra, tramite gli eterogenei interventi creativi, che l’icona si riconosce sempre come un fatto di natura divina, alla base di quale sta la percezione di un’autentica esperienza spirituale sovra mondana. 

Giuseppe Chiari 
La musica è il senso, l’inizio e la fine, di ogni atto creativo di Giuseppe Chiari. La musica intesa in tutte le sue sfaccettature e stati e, dunque, dalla sua nascita, la composizione, alla sua trascrizione, lo spartito. Il retaggio wagneriano dell’unità delle arti, dell’utopistico Gesamtkunstwerk, trova chiara espressione nell’operato artistico di Chiari, impegnato a raggiungere in pittura l’immaterialità e la non- referenzialità della musica. Sono sessant’anni oramai che il mondo artistico vive la intermedialità e l’interattività, il sconfinamento e l’interazione linguistica che con Fluxus trovano i propri auctores anche nel campo musicale (pensiamo a John Cage , La Monte Young etc.). La musica visiva è un dato di fatto è nessuno più si pone il problema di che cos’è un colore acustico. Ebbene, Chiari si forma come artista concettuale proprio sulla scia di tale ricerche evidenziando bene le due direzioni principali di esse: da una parte, nell’ambito musicale, l’attenzione su i meccanismi di costruzione ed esecuzione dell’oggetto sonoro a livello notazionale, ovvero, la partitura arriva a caratterizzarsi con la propria componente visiva che porta a un aumento dell’attenzione al valore della realizzazione grafica, dove l’iconicità della scrittura prevale sulla originaria natura di sistema simbolico non-verbale. La grafia musicale standard sulla superficie cartacea rappresenta graficamente il decorso temporale degli automatismi preordinati dell’esecuzione sonora, ma anche una pittografia che acquisisce formalmente un valore estetico. Ed ecco che nascono le forme di pseudo -notazione di fruizione quasi esclusivamente visiva che donano allo “spartito” un’identità autonoma, ulteriore all’eventuale esecuzione o eseguibilità acustica. 

Sul fronte delle arti visive l’astrattismo e il concettuale conquistano irreversibilmente l’incorporeità tipica dell’espressione musicale. La pittura cede il posto all’azione e le manifestazioni sintetiche, dal dripping al happening e alla performance, sono accomunate dall’utilizzo di un colore “diffuso”, luminosamente inteso e trattato veramente alla stregua del suono, in una combinazione di elementi visivi e uditivi che costruisce l’iter contemporaneo dell’opera d’arte totale sognata dai Romantici. 
Sono questi i presupposti che permettono a Chiari di “trattare” la musica come pittura e viceversa e di trasformare gli oggetti musicali in artefatti e viceversa. Gli strumenti musicali, gli spartiti, i manifesti concertistici sono tali quali ma sono anche quadri. Le melodie sono anche pitture. La decontestualizzazione non è necessaria, il contesto è unico, gli esecutori sono gli stessi, i mezzi altre tanto. L’alterazione è registrata a livello percettivo sia da parte del creatore che da parte dell’osservatore. E non si tratta di un unico, eccezionale punto di vista, bensì di una nuova ottica, comprensione e cognizione del fatto artistico. La selettività dell’occhio e la specificità dell’azione creativa sono superate da un bisogno onnivoro e ogni comprensivo di esperienze estetiche trasversali. Il tutto perche, per perifrasare Wagner, l’arte non è nelle cose, è in noi. 

Presentazione e scritti a cura di Denitza Nedkova 

Sponsorizzata e pubblicizzata da: 
www.virtualstudios.it 
www.genzianariccicomunicazione.it 
www.ilpensieroartistico.eu 
www.paolobalsamo.it 
www.lavoriedilionline.it 

Catalogo disponibile in galleria 

Inaugurazione 25 gennaio 2014 ore 18.00 

Galleria Wikiarte 
via San Felice 18, Bologna 
da mercoledì a sabato dalle 11.00 alle 19.00 orario continuato 
domenica e martedì dalle 15.00 alle 19.00 e lunedì chiuso. 
Ingresso gratuito

Goran Trbuljak

25/1/2014

Goran Trbuljak

P420 ARTE CONTEMPORANEA E LIBRI, BOLOGNA

GT: Monogram, Monograph, Monochrome, Monologue... L'artista croato, tra i protagonisti della scena alla fine degli anni '60, si interessa ai fattori che fanno si' che un certa attivita' e una certa attitudine siano classificate come artistiche.

COMUNICATO STAMPA
---- english below

P420 presenta la mostra personale GT: monogram, monograph, monochrome, monologue dell’artista Goran Trbuljak (inaugurazione sabato 25 Gennaio ore 19.00 in p.zza dei martiri 5/2 a Bologna, mostra visitabile già da giovedi 23 Gennaio in concomitanza con l’inaugurazione di ArteFiera).
Nato in Croazia nel 1948, Trbuljak è attivo già verso la fine degli anni Sessanta nel contesto artistico d’avanguardia noto come Nuova pratica artistica.
Artista Concettuale tra i più interessanti, Trbuljak è convinto da subito che una ricerca basata su convenzioni stilistiche tradizionali non avrebbe portato ad alcun risultato cosicchè, nel 1971, espone allo Student Centre Gallery di Zagabria un poster con la scritta “Non intendo esporre nulla di nuovo e originale”. Trbuljak non formula paradigmi, non propone il suo lavoro come nuova alternativa formale ma, semplicemente quanto brillantemente, pone l’accento sul dilemma dell’artista, che nello stesso momento accetta e rifiuta tutti gli aspetti caratteristici di qualsiasi opera egli possa realizzare. Tra gli anni Settanta e Ottanta, in una scena artistica di profondi cambiamenti, Trbuljak impersona l’artista in crisi, scettico, consapevole, disilluso, “più artista per quello che non fa piuttosto che per quello che fa”.
Il suo lavoro è anche una profonda riflessione sul sistema dell’arte e sulle dinamiche che contribuiscono a dare ad un oggetto lo status di opera d’arte.

Le domande intorno alle quali ruotano oltre quarant’anni di ricerca indagano quali siano i fattori che fanno si che un certa attività e una certa attitudine siano classificate come artistiche. E chi è l’artista? In una performance del 1972 Trbuljak distribuisce ai passanti un foglio contenente una domanda: “Un artista è tale quando gli viene data la possibilità di esserlo. Goran Trbuljak è un artista o no?”
L’anno dopo, ottenuta la possibilità di allestire una sua mostra nel Museo di Zagabria, Trbuljak dichiara “il fatto che a qualcuno sia data la possibilità di esporre è più importante di cosa espone”.
Ironico e profondo al tempo stesso, Trbuljak mette in crisi i principi del Modernismo, il culto dell’autore, la nozione di originalità, gli strumenti del Sistema dell’arte come le gallerie, le mostre, le monografie. Goran Trbuljak ha prodotto per l’occasione il libro d’artista White monograph/ Monografia bianca disponibile in galleria.

Immagine: Goran Trbuljak, I do not wish to show anything new and original",1971, poster (Courtesy P420, Bologna)

Inaugurazione 25 gennaio 2014 dalle ore 19 alle 24

P420 arte contemporanea e libri
piazza dei Martiri, 5/2 - Bologna
mar-ven 15-19-30, sab 9-13.30 e 15-19.30
Ingresso libero

---- english

P420 presents the solo show GT: monogram, monograph, monochrome, monologue by the artist Goran Trbuljak (opening Saturday 25 January at 19.00, P.zza dei Martiri 5/2, Bologna, on view from Thursday 23 January in coordination with the opening of ArteFiera). Born in Croatia in 1948, towards the end of the 1960s Trbuljak was already active in the avant-garde movement known as New Art Practice. 
One of the most interesting Conceptual artists, Trbuljak was immediately convinced that research based on traditional stylistic conventions would be fruitless. In 1971, at the Student Centre Gallery of Zagreb, he showed a poster with the message “I don’t want to present anything new and original.” Trbuljak does not formulate paradigms, and does not present his work as a new formal alternative.
He simply – and brilliantly – puts the accent on the dilemma of the artist, who in the same moment accepts and rejects all the characteristic aspects of any work he might produce. In the 1970s and 1980s, in the context of an art scene of profound changes, Trbuljak embodied the figure of the artist in crisis, skeptical, conscious, disillusioned, “an artist more for what he does not do than for what he does.” His work is also a profound reflection on the art system and the dynamics involved in the attribution to an object of the status of an artwork.

The questions around which his over forty years of research gravitate involve the factors that make a certain activity or a certain attitude classifiable as art. And who is the artist? In a performance in 1972 Trbuljak distributed a sheet of paper bearing a question to passers-by: “An artist is an artist when he is granted the possibility of being one. Is Goran Trbuljak an artist, or not?”
One year later, having obtained the chance to hold an exhibition of his works at the Museum of Contemporary Art of Zagreb, Trbuljak stated “the fact that someone has a chance to make an exhibition is more important that what is shown in that exhibition.”
Simultaneously ironic and profound, Trbuljak challenges the principles of Modernism, the cult of the auteur, the notion of originality, and the channels of the art system like galleries, exhibitions and monographs. 
For this occasion, Goran Trbuljak has produced the artist’s book White monograph/Monografia bianca, available at the gallery.

Image: Goran Trbuljak, I do not wish to show anything new and original",1971, poster (Courtesy P420, Bologna)

Opening Saturday 25 January 2014 From 7pm to 12pm

P420 arte contemporanea e libri
piazza dei Martiri, 5/2 - Bologna
the-fri 15-19-30, sat 9-13.30 e 15-19.30
Free admission

venerdì 24 gennaio 2014

Attentato alle opere pittoriche della Regina Pacis di Ostia Lido.

L'opera fu realizzata dagli artisti ostiensi Mario Rosati e Romeo Magnani, ormai deceduto, che erano l'anima dello "Studio d'arte 7" di Corso Duca di Genova, i cui locali sono attualmente occupati da un'attività commerciale. L'opera e alcune altre come la Pala d'altere dedicata a San Giuseppe Pallotti (autore M. Rosati) e la Via Crucis di Alberto Cantoni furono realizzate gratuitamente dagli autori e accettate preventivamente dal parroco dell'epoca e successivamente dalla Curia romana confortata da eminenti operatori storico-critici del settore.

E' da un po' di tempo che l'attuale conduttore della chiesa non fa altro che promuoverne la loro rimozione entrando in conflitto anche con il parere espresso dal Vaticano dopo la visita pastorale di Giovanni Paolo II.

Cosa nasconde questo fervore distruttivo non è stato esplicitamente detto se non a mezze parole che non è possibile riportare per non incorrere in strumentalizzazioni dialettiche da parte di chi ne è ritenuto l'autore.

L'opera non sminuisce e non porta a fraintendimenti sul sacrificio del Redentore. Rappresenta un povero Cristo in altri panni, quelli del quotidiano che i preti lavoratori hanno per anni utilizzato per penetrare nel tessuto sociale più lontano dalla fede praticata.

La fede che è la sintesi del credere in quello che si professa è fatta dal popolo e non soltanto dalle menti abituate a discutere per affermare quello che gli altri vivono, testimoniano con il loro darsi agli altri per un conforto, per una soluzione più umana del bene trascendentale.

Quale coscienza deve essere cancellata ? E quale fede deve essere proclamata dopo le parole di Francesco, padre e fratello più che papa ?   










mercoledì 22 gennaio 2014

ArteFiera 2014 QUARTIERE FIERISTICO, BOLOGNA

23/1/2014


38ima edizione della fiera dedicata all'arte moderna, contemporanea e alle ultime tendenze. Tra le novita' di quest'anno l'apertura all'arte della seconda meta' dell'800, il Focus sui Paesi dell'est Europa e la Cina, la sezione dedicata alle gallerie specializzate in fotografia. In citta' viene riproposto ArtCity, un intenso calendario di eventi collaterali che culmina il 25 gennaio con la Art White Night.

COMUNICATO STAMPA
Tante le novità di ArteFiera, che organizzata da BolognaFiere mantiene la sua leadership nazionale e continua ad essere una delle principali fiere Europee. La prossima edizione che si svolgerà dal 24 al 27 gennaio 2014 nel quartiere fieristico di Bologna è stata presentata ad inizio ottobre in conferenza stampa dal presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli, dall’assessore alla Cultura del Comune di Bologna Alberto Ronchi, dal presidente dell’Istituzione Bologna Musei Lorenzo Sassoli De Bianchi, con cui si rinnoverà la collaborazione per ART CITY dopo il successo del 2013, dal direttore del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna Gianfranco Maraniello e dai direttori artistici della manifestazione Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni e dal Presidente dell’associazione delle gallerie d’Arte contemporanea Italiane Massimo di Carlo. Sul podio si sono inoltre succeduti gli interventi di Guido Mologni nuovo direttore artistico di BolognaFiere Shanghai Contemporary, Fabio Castelli, curatore della sezione Fotografia di Artefiera 2014 e Giorgio Fasol, noto collezionista di arte contemporanea. 

La prima delle novità è già la buona notizia: le gallerie partecipanti, italiane e straniere, superano già le 150, con un aumento di circa il 20% rispetto all’edizione precedente, a tre mesi dalla manifestazione. La selezione dei curatori artistici, già ultimata per alcune sezioni del contemporaneo e del moderno, e avviata anche per i settori Nuove Proposte e Solo Show, ha dovuto far fronte a un rinnovato interesse delle gallerie che hanno presentato domanda di partecipazione in numero maggiore rispetto all’ultima edizione. Segno di un rinnovato interesse verso la più longeva fiera italiana dell’arte contemporanea che giunge alla sua 38ma edizione. 

Le Novità di ArteFiera 2014 
Tra le molte novità di quest’anno l’apertura, proposta e condivisa dai direttori artistici, all’arte della seconda metà dell’Ottocento, in una visione curatoriale che ha puntato l’attenzione sulla capacità di molti artisti del secolo precedente di anticipare i tempi a venire. Da qui il coraggio di affiancare l’Ottocento dei Macchiaioli, di De Nittis, Boldini alla contemporaneità, in una visione dell’arte che prescinda e superi confini temporali e geografici. “Uno sguardo più attento ai primordi di quella che definiamo arte moderna, amplierà – affermano i curatori - l’interesse della fiera per le gallerie che trattano l’arte della fine dell’ottocento e i primi decenni del novecento – perché esiste una continuità ideale con il passato che ci aiuta a comprendere il presente”. 

Conseguenza di questa impostazione è l’aprirsi anche alla produzione artistica di paesi che costituiscono ancor oggi mercati emergenti, come l’Est europeo e la Cina e a nuovi settori, come la fotografia artistica. Mantenendo come unico comune denominatore la qualità assoluta e l’originalità delle ricerche, Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti, i direttori artistici nominati da Bolognafiere, hanno optato per una maggiore apertura della manifestazione ai molteplici settori della produzione artistica proprio per rispondere ad un pubblico che esprime esigenze sempre più articolate. 

Focus sui Paesi dell'Est Europa 
Arte Fiera 2014 ospiterà una Special Focus Section curata da Marco Scotini, curatore indipendente e Direttore di NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). Si tratterà di una sezione dedicata ai paesi dell’Europa Orientale, area geografica selezionata per il 2014, le cui economie emergenti hanno dato un grosso slancio al mercato dell’arte e alla scena culturale in genere. In Fiera le gallerie di questa vasta area saranno riunite in un settore specifico di Arte Fiera, e in maniera estesa nella città di Bologna, la mostra ospitata presso il Museo Civico Archeologico “Piedistallo vuoto” presenterà le opere che sono entrate nel patrimonio di importanti collezioni private italiane, a documentare l’alto livello del collezionismo d’arte contemporanea in Italia. 

Arte e Collezionismo Cinese con Bologna Fiere SH Contemporary 
Il mercato del collezionismo dell’arte contemporanea Cinese avrà una particolare attenzione all’interno di ArteFiera che collaborerà alla nuova edizione in Cina di BolognaFiere Sh Contemporary Art, la principale manifestazione di arte contemporanea di Shanghai, organizzata da Bolognafiere a Shanghai dall’11 al 14 settembre 2014. La collaborazione si concretizzerà in una mostra in fiera dedicata alla pratica dell’inchiostro su carta nell’arte contemporanea cinese con uno sguardo in particolare rivolto alle generazioni di avanguardia che hanno segnato gli ultimi 50 anni. 

Fotografia d'autore 
Per la prima volta un’intera sezione, completamente nuova per ArteFiera, dedicata alle gallerie che propongono fotografia, stampe e multipli d’artista. In questa sezione di fotografia artistica sarà presente una selezione di gallerie specializzate, segnalate dal direttore di MIA Milan Image Art Fabio Castelli con cui BolognaFiere ha siglato un accordo pluriennale. 
Anche questa edizione avrà un occhio molto attento alla valorizzazione del Made in Italy e, allo stesso tempo, dell’internazionalità, riconoscendo e proponendosi come luogo privilegiato di scambio e conoscenza. Rivolto ad un ampio collezionismo, italiano e internazionale, com’è del resto nella vocazione delle manifestazioni, di arte ma non solo, di BolognaFiere. 

Accanto alle grandi sezioni dedicate all’Arte Moderna e Contemporanea, alla sezione riservata alle nuove proposte dell’Est Europa, Arte Fiera conferma, visto il successo che la proposta ha ottenuto nella prima edizione, “Solo Show”, ovvero le piccole monografiche di grandi interpreti del moderno e contemporaneo. 

Infine “Nuove Proposte”, sezione riservata alle gallerie che presentano esclusivamente artisti nati dopo il 1979. Agli artisti under 30, cioè nati dopo il 1983, è riservato il Premio Euromobil under 30 giunto alla ottava edizione e promosso dal Gruppo Euromobil main sponsor della manifestazione. 

ArteFiera Conversation e mostre 
La prossima edizione di Arte Fiera ospiterà altresì una serie di Tavole Rotonde sul mercato dell’arte, con particolare attenzione al suo aspetto finanziario e sulla creazione artistica nei paesi dell’Europa Orientale, dell’Asia Centrale, della Cina e naturalmente d’Italia. Esponenti di primo piano del mondo dell’arte internazionale daranno vita a dibattiti sulla diffusione dell’arte italiana nel mondo. 

ART CITY. In collaborazione con il Comune di Bologna Assessorato alla Cultura sarà riproposta ART CITY, l’intenso calendario di iniziative realizzato dal direttore del MAMBO Museo d'Arte Moderna di Bologna Gianfranco Maraniello che caratterizzerà i luoghi d’arte della città per tutti i giorni della manifestazione. La notte del sabato sarà poi tradizionalmente dedicata alle proposte degli operatori commerciali e culturali Bolognesi, con la Art White Night che ogni anno richiama decine di migliaia di persone a Bologna per la Notte Bianca dell’Arte che quest’anno, sarà un po’ più magica. 

Press Office 
BolognaFiere - Gregory Picco Tel. +39 051 282862 gregory.picco@bolognafiere.it 
Studio Esseci - Sergio Campagnolo Tel. +39 049 663499 info@studioesseci.net 

Conferenza stampa di presentazione di ArteFiera e ArtCity Bologna 2014 
Giovedi' 16 gennaio alle 12, nella Sala del Risorgimento del Museo Civico Archeologico di Bologna - Istituzione Bologna Musei (via dell'Archiginnasio, 2) 

Interventi di: 
Alberto Ronchi, assessore Cultura e Rapporti con l'Università del Comune di Bologna; 
Duccio Campagnoli, presidente BolognaFiere; 
Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Istituzione Bologna Musei; 
Gianfranco Maraniello, direttore Istituzione Bologna Musei; 
Claudio Spadoni, direttore artistico Arte Fiera 2014; 
Claudio Verzotti, direttore artistico Arte Fiera 2014; 
Marco Scotini, curatore indipendente e direttore di NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e curatore del Focus Paesi dell'Est Europa; 
Fabio Castelli, direttore MIA, Milan Image Art Fair. 

Preview ad invito: giovedì 23 gennaio dalle 12.00 alle 21.00 

Quartiere Fieristico di Bologna 
Piazzale Ovest Costituzione 
Orari: da venerdi 24 a domenica 26 dalle 11 alle 19 
lunedi 27 gennaio dalle 11 alle 17 
Biglietto giornaliero: € 20,00 
Abbonamento 4 giorni: € 35,00 
Abbonamento 3 giorni: € 33,00 
Abbonamento 2 giorni: € 30,00 
Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00 
Sconto del 50% per gli studenti e gratis per un accompagnatore (previa presentazione di elenco redatto su carta intestata della scuola e firmato dal responsabile, preside, direttore scolastico o equivalente) 
Ingresso omaggio per i possessori di Carta Giovani di Bologna e provincia 
Ai disabili è consentito l’ingresso gratuito, previo ritiro del biglietto omaggio alle casse. L’accompagnatore eventuale pagherà il biglietto di ingresso, fatta eccezione per i disabili in carrozzina; in questo caso l’accompagnatore entra gratuitamente. 
I titoli di ingresso di Arte Fiera 2014 consentono l’accesso gratuito presso le sedi dell’Istituzione Bologna Musei e Genus Bononiae dal 24 al 27 gennaio 2014, compatibilmente con i loro orari di apertura. 
Visite guidate in fiera 
Le visite guidate in fiera saranno gratuite su registrazione a partire da 20 minuti prima dell’orario previsto, come di seguito: 
giovedì 23 gennaio ore 16; da venerdì a domenica alle ore 12 e alle ore 16. Ciascun tour durerà circa 1 ora e 30 minuti.

Ecomuseo informa RISGUARDI Rassegna Cinematografica d'autore al Polo Ostiense e al Polo Maccarese

  Ecomuseo informa  

 
 
RISGUARDI
Rassegna Cinematografica d'autore

 
SABATO 25 GENNAIO 2014 ORE 15.00      


HIROSHIMA MON AMOUR di Alain Resnais (1959)      
 
     
      
 
DOMENICA 26 GENNAIO 2014 ORE 10.30   



   
RAPSODIA IN AGOSTO di Akira Kurosawa (1991)      
       
       

 

All’inizio e al termine delle proiezioni
     
INCONTRI SUL CINEMA con PAOLO ISAJA




 

 

INGRESSO GRATUITO

 

 

Sala Visioni dell'Ecomuseo del Litorale Romano // Polo Ostiense
via del Fosso di Dragoncello 172 - Impianto Idrovoro di Ostia Antica, Longarina


 

 

TEL. 06.5651764

 

 

 

*****

 

 

ORARI DI APERTURA E VISITE GUIDATE:

 

Polo Ostiense:

 

Sabato 10.00 - 16.00

Domenica 10.00 - 13.00

 

 

Polo di Maccarese:

 

Giovedì 17.30 - 19.30

Sabato 10.30 - 13.00






CRT - Cooperativa Ricerca sul Territorio
Ecomuseo del Litorale Romano
[Tel] +39 3388572997 / + 39 06 5650609
[email] info@ecomuseocrt.it
[fb] http://www.facebook.com/ecomuseo.litorale.romano
[website] http://www.ecomuseocrt.it
 



Riccardo Sinifgallia : prossimamente a Sanremo 2014




Riccardo Sinigallia

 

Biografia

Sinigallia è nato a a Roma il 4 marzo del 1970. Scrive canzoni dall'età di 12 anni. Durante l'adolescenza i suoi gusti musicali spaziavano dall'hard rock al grande cantautorato italiano. Verso la fine degli anni ottanta ha cominciato a farsi vedere nell'underground romano.


Carriera

Nel 1988 forma i 6 suoi ex, band con cui scrive, suona e canta per quattro anni nei centri sociali e nei club dei primi anni '90. Il gruppo si sciolse nel 1993.
Gli anni a seguire sono stati importanti per la definizione dell'artista.
Nel 1994 comincia la collaborazione come autore con Niccolò Fabi di cui produce e arrangia i primi 2 album "Il giardiniere" e "Niccoló Fabi" e con cui firma - tra le altre - canzoni come "Dica", "Capelli", "Rosso", "Vento d'Estate", "Lasciarsi un giorno a Roma".
Nel 1997 produce e firma alcune canzoni de "La favola di Adamo ed Eva" di Max Gazzè, tra cui "Cara Valentina", "L'amore pensato", "Una musica puó fare" e la già citata "Vento d'estate". E' dello stesso periodo il ritornello di "Quelli che benpensano" di Frankie hi-NRG MC uno dei successi più popolari degli ultimi anni novanta . Ne dirigerà anche il videoclip, iniziando una lunga collaborazione che lo vedrà dietro alla macchina da presa anche da solo per molte delle sue produzioni musicali tra cui quella dei Tiromancino.
Nel 2000 l'uscita de "La descrizione di un attimo" album di cui firma la produzione e tutte le canzoni tra cui quella che darà il titolo al disco, ma anche "Due destini" che sarà nei titoli di coda de "Le fate ignoranti", e "Strade" con cui parteciperà in duetto al festival di Sanremo di Fabio Fazio, uno dei dischi migliori dei Tiromancino.
Sempre del 2000 è la scrittura e la produzione di "Medicina buona" della Comitiva, collettivo in cui figurano Frankie hi-NRG MC, Elisa, Ice One, Francesco Zampaglione e Franco Califano.
Nel 2008 Luca Carboni lo chiama per "Musiche Ribelli", dove insieme i due reinterpretano alcune delle canzoni più significative del cantautorato italiano degli anni '70, tra cui "Ho visto anche degli zingari felici" di Claudio Lolli e "La casa di Hilde" di Francesco De Gregori.
Del 2012 è "Planetario" dei deProducers - musica per conferenze spaziali - realizzato insieme a Max Casacci,  Gianni Maroccolo, Vittorio Cosma, Howie B, Dodo Nkishi e Fabio Peri conservatore del Planetario di Milano. I deProducers stanno realizzando le colonne sonore di "Una vita oscena" di Renato De Maria e di "Italy in a day" di Gabriele Salvatores.
Del 2013 è la produzione di "Non erano fiori" di Coez, artista rap dell'underground romano uscito per la Carosello.


Come solista

L'album del debutto da solista porta il suo nome ed è uscito nel 2003, preceduto dal singolo Bellamore. "Crepuscolare" fin dalla copertina, è un esordio più elaborato rispetto al passato. Canzoni come "Cadere" si presentano con melodie molto dilatate, simili a quelle dei Radiohead successivi a OK Computer. Il disco ha un notevole successo di critica ma non riesce a raggiungere un pubblico così vasto come invece avviene per gli stessi Tiromancino. Il secondo disco, "Incontri a metà strada“, è uscito a ridosso dell'estate 2006 preceduto dal singolo "Finora“ che ha messo in luce una certa passione per la canzone d'autore italiana, ottima chiave di lettura per comprendere i cambiamenti che caratterizzano questo secondo lavoro. Sinigallia ha infatti pensato di usare questa volta un forma canzone che possa raggiungere un pubblico più vasto. Lo stesso autore ha confessato di non partire più da un semplice synth al computer per creare le sue canzoni; affermazione sorprendente alla luce di quanto dichiarato dallo stesso Sinigallia, che ha realizzato 18 versioni de Il nostro fragile equilibrio prima di fare una scelta. Nel settembre 2006 pubblica il secondo singolo estratto "Amici nel tempo".
È autore delle colonne sonore di "Paz!" e "Amatemi" di Renato de Maria.
Parallelamente alla attività concertistica Riccardo Sinigallia sta realizzando il suo terzo album la cui uscita è prevista per la primavera del 2014.
Il 18 dicembre 2013 viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2014.

 

Discografia

·                    Riccardo Sinigallia (2003)
·                    Incontri a metà strada (2006)