giovedì 31 gennaio 2013

I Macchiaioli per l'Orangerie

Viareggio (LU) - dal primo febbraio al 17 marzo 2013




Puccinelli, La passeggiata del Muro torto, 1852

CENTRO MATTEUCCI PER L'ARTE MODERNA
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Via Gabriele D'Annunzio 28 (55049)
+39 0584430614 , +39 058454977 (fax)
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Eventi in corso nei dintorni

Il Centro Matteucci per l’Arte Moderna propone in anteprima, dal 2 febbraio al 17 marzo 2013, nella sede di Viareggio, una straordinaria selezione di 15 opere destinate all’importante mostra "I Macchiaioli 1850-1877. Gli impressionisti italiani?" che il Museo dell’Orangerie dedicherà, dal 9 aprile al 22 luglio 2013, allo storico movimento toscano
orario: giovedì e venerdì 15.30-19.30/ sabato e domenica 10 - 13 / 15.30-19.30. Aperture straordinarie: domenica 3-10-17 febbraio e 3 marzo 10-13 / lunedì 11 febbraio 10 - 13 / 15.30-19.30, martedì 12 febbraio 10-13
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 1 febbraio 2013. ore 17.30
catalogo: in galleria. Edizioni Centro Matteucci per l’Arte Moderna
ufficio stampaSTUDIO ESSECI
note: Conferenza stampa
Venerdì 1 febbraio ore 11.00
genere: collettiva, arte moderna

Guggenheim e UBS per i Paesi extra-occidentali.

Ecco come e chi vi sarà alla prima mostra sponsorizzata dal colosso svizzero. Silenzio sulle acquisizioni
pubblicato venerdì 11 gennaio 2013
Shilpa Gupta - Singing Cloud - 2008-09 - assemblaggio di microfoni e di elementi sonori - cm 400x150 - photo Marc Domage

L'elenco, alla fine, è venuto alla luce: saranno 22 gli artisti in mostra al Guggenheim di New York nella prima mostra sponsorizzata da UBS, dedicata al Sud e Sud-Est asiatico: Shilpa Gupta, che ormai non ha più bisogno di presentazioni, il thailandese Navin Rawanchaikul, il filippino Anading Poklong, la fotografa malese Wong Hoy Cheong e il collettivo Otolith, ex candidati al TurnerPrize, Amar Kanwar, Aung Myint, Khadim Ali, Tang Da Wu e Vincent Leong, solo per dirne alcuni. Tutti sono provenienti da un bacino che comprende i territori che vanno dalla Malasya al Pakistan, dall'India alla Filippine. 
La mostra si intitolerà "No Country", e tutte le opere che saranno esposte entreranno a far parte della collezione del museo, con una serie di altri pezzi inediti sui quali per ora il riserbo resta stretto.
Curata da June Yap, la mostra vuole tracciare i rapporti di scambio e di influenza tra Paesi e allontanarsi dall'idea di nazionalità, nell'incontro delle opere come tramite d'unione. La mostra dunque non sarà raggruppata per "stato", ma cercherà invece di "complicare" il ruolo e il tema dell'origine e delle frontiere. 
Yap, curatore del Padiglione di Singapore alla Biennale di Venezia del 2011, dove era in mostra Ho Tzu Nyen -che sarà in mostra anche al Guggenheim- ha raccolto tutti gli artisti in un viaggio di tre mesi nella regione. La mostra sarà la prima di tre supportate dal Guggenheim Initiative UBS Global Art, programma sponsorizzato da servizi bancari e finanziari del gruppo UBS, per mettere in evidenza l'arte di alcune regioni sottovalutate rispetto alla scena internazionale di stampo occidentale. Le successive apriranno un varco su America Latina, Medio Oriente e Nord Africa. Un investimento stimato 40 milioni di dollari, il cui primo step si vedrà a partire dal prossimo 22 febbraio. Quel che è certo è che l'arte, con buona pace di tutti, un Paese ce l'ha eccome, ed è formato dalla rete dei grandi musei di tutto il mondo.

Liu Bolin torna a Milano.

Per una "scomparsa" extralusso. Visibile solo su invito, nella boutique Valentino di via Montenapoleone
pubblicato venerdì 11 gennaio 2013
Liu Bolin - Milano, Teatro alla Scala n. 2 - 2010 - stampa Lambda su carta fotografica, Boxartgallery - Verona

Trés chic. Anche se ricoperto di colore acrilico, soprattutto perché stavolta, ad essere dipinti, non saranno casacche verde mimetico usate ai tempi di Mao, ma una serie di abiti griffatissimi. Stiamo parlano dell'esclusiva performance di Liu Bolin, l'artista cinese diventato celebre per una serie di "mimetizzazioni" all'interno di una serie di scenari e di paesaggi architettonici, che vanno avanti ininterrottamente dal 2005, quando inscenò una protesta silenziosa dipingendosi come maceria all'indomani dell'abbattimento del suo studio di Pechino, all'epoca sotto il mirino di una riqualificazione urbanistica della città.
Domani Bolin tornerà a Milano, città che aveva già ospitato il suo corpo come "guglia del Duomo" e "interno del Teatro alla Scala". E lo farà in una location d'eccezione: la Boutique di Valentino in via Montenapoleone, dove su invito serratissimo, sarà possibile vedere l'artista scomparire tra bauli-armadio pieni di vestiti. Rappresentato dalla Boxart gallery di Verona, il camaleontico artista è stato ingaggiato dalla maison per promuovere, niente male, la nuova collezione camouflage disegnata da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. E la foto finale stavolta, c'è da scommetterci, sarà più glamour che mai.

Inciampare nelle pietre di Gunter Demnig e nell'arte "in memoria".

Per non dimenticare la tragedia della storia nazista, in un doppio appuntamento romano
pubblicato venerdì 11 gennaio 2013
Gunter Denmig, Memorie D'Inciampo, 2012

L’appuntamento è per il 14 e 15 gennaio a Roma con Memorie d’inciampo e il ritorno di Gunter Demnig, artista tedesco ideatore di un’opera d’arte praticamente infinita con cui si propone di commemorare la scomparsa e deportazione ad opera dei nazisti ponendo sampietrini di ottone sul marciapiede prospiciente l’abitazione dei cittadini ebrei, rom, sinti, omosessuali o disabili vittime del regime. Per inciampare nella memoria e dedicare ad una tragedia come quella della Shoah una riflessione quotidiana. L’occasione è l’avvicinarsi della giornata della memoria ma in realtà proprio con il lavoro dell’artista si è passati ad un confronto con la storia di tipo anticonvenzionale, meno legato a monumenti e commemorazioni. "Memorie d’inciampo” ed "Arte in memoria 7” sono le iniziative presentate oggi alla Casa della Memoria e della Storia di Roma con la partecipazione dello storico Lutz Kinkhammer, che ha sottolineato  la carica democratica e non retorica del progetto e la sua efficacia contro le diverse pratiche di rimozione e negazioniste, e dell’artista Alfredo Pirri, che per l’occasione ha prodotto e letto un testo sul tema del rapporto tra l’artista e le culture più antiche come quella ebraica, sul debito che egli contrae nei confronti della società e sulle origini dell’arte astratta. Adachiara Zevi, curatrice del progetto, stamattina ha  presentato l’attività dell’associazione "Arte in Memoria" che «favorisce e promuove linguaggi artistici e architettonici decisamente innovativi rispetto a quelli tradizionali e accademici, capaci di stimolare la riflessione e la elaborazione individuali anziché delegarli a monumenti e riti celebrativi» ed ha sottolineato come con le pietre d’inciampo si sia consentito una sorta di «ritorno a casa delle persone deportate» con un lavoro sulla memoria di diffusione "a macchia d’olio”, senza celebrazioni o distinzioni di alcun genere. Il progetto vede coinvolti anche alcuni Municipi Capitolini, con partenza dal I, in via Garibaldi, che si adopereranno per lo scavo; i familiari delle vittime, al centro della dimensione commemorativa ,e le scuole, che hanno realizzato degli specifici progetti di ricerca sulle storie di vita delle persone coinvolte. "Arte in Memoria 7” è invece la Biennale di arte contemporanea che dal 20 gennaio al 13 aprile 2013 sarà ospitata nell’antico scenario della Sinagoga di Ostia, per la quale quest’anno si festeggia il decennale. Alice Cattaneo, Sigalit Landau, Hiodetoshi Nagasawa e Michael Rakovitz sono gli artisti chiamati a confrontarsi con le mura dense di storia e religiosità in un collaudato «corto circuito tra arte contemporanea e un luogo archeologico di grande importanza», per ritrovare le parole della curatrice. (Mariangela Capozzi)

mercoledì 30 gennaio 2013

MEMORIACINEMA 2013


 
 
SABATO 02 FEBBRAIO ore 15,00
Doc Autori / Micheal Moore
Roger and me (1989)
 
 
DOMENICA 03 FEBBRAIO ore 10,30
Essai Ritorni / Luc e Jean-Pierre DardenneRosetta (1999)
 
AL TERMINE DELLE PROIEZIONI
Incontri sul Cinema Documentario e del reale con Paolo Isaja 

 
 
 
 
 
L'ngresso alle proiezioni e agli incontri è gratuito. 
 
 
Sala Visioni dell' ECOMUSEO DEL LITORALE ROMANO 
via del Fosso di Dragoncello 172 (Area Impianto Idrovoro Ostia Antica) 
 
 
 
 
************************************************** 
CRT - Cooperativa Ricerca sul Territorio
Ecomuseo del Litorale Romano
[Tel] +39 3388572997 / + 39 06 5650609
[email] info@ecomuseocrt.it



Seward Johnson a Roma

Oggi mi manca.
Guardata sempre di sfuggita la scultura collocata all'EUR oggi mi manca. Mi manca il corpo che affiorava a tratti dalla terra intitolato risveglio. Appena la rintraccio la pubblicherò per poterla rivivere per sentirmi vivo e vegeto.

Seward Johnson, nato nel 1930, è considerato uno dei più originali artisti del nostro tempo. Più di 350 bronzi di Johnson sono presenti in collezioni private e musei in tutti gli Stati Uniti, in Canada, in Europa e in Asia. 

Da diversi anni l’artista riempie le piazze delle città di tutto il mondo con statue raffiguranti gente comune indaffarata nelle attività quotidiane. Sono eseguite tramite un elaborato software che trasforma le immagini bidimensionali in modelli, i quali vengono poi letteralmente stampati in tre dimensioni da una macchina collegata al computer. Come una sorta di déjá vu artistici, Johnson solitamente realizza le sue statue prendendo spunto da celebri dipinti del passato, come ad esempio l’opera di Édouard Manet “Le déjeuner sur l’herbe”. 

Strategica la scelta del luogo dove espone le sue opere, che entrano e rivelano una nuova identità degli spazi urbani. I suoi lavori entrano nella vita della città e della gente, costringono a riflettere sui temi d’attualità e sul ruolo che l’arte può avere nella società. Nella visione dell’artista “l’arte ha come specificità quella di riuscire a toccare nell’uomo quelle corde interiori altrimenti inerti, farle vibrare, donare emozioni e nuove consapevolezze per poi illuminare le altre sfere dell’agire, tanto nella sfera privata quanto in quella comune”. 

Seward Johnson ha un legame particolare con Roma, dove è ospitato uno dei suoi lavori più “difficili” e tra i più grandi per dimensione: è il gigante di alluminio dal titolo “The Awakening”. 

L’unica altra fusione di questa scultura si trova a Washington, collocata in occasione di una Conferenza Internazionale di Scultura più di due decenni fa. 

Da allora il “gigante” è diventato un punto di riferimento del panorama della città, come le visite al Lincoln Memorial e alla Casa Bianca, ne è divenuta un simbolo.













martedì 29 gennaio 2013

MANIFESTO DI STUDIO 147




Presentato presso il museo PAN di Napoli il manifesto dell’associazione di architetti, ingegneri e imprese Studio 147.
Dopo la lettura del documento da parte del presidente e fondatore del gruppo arch. Gaetano Troncone sono seguiti gli interventi dell’ assessore  all’ urbanistica del Comune di Napoli arch. Luigi De Falco, dell’ arch. Monica Bruno, del socio onorario di 147 prof. arch. Francesco Forte, dell’ ing. Francesco Guarracino, del socio onorario di Studio 147 prof. arch. Giovanni De Franciscis e dell’arch. Alfredo Oliveri.
Al termine della riunione il presidente Troncone ha dato appuntamento a tutti i presenti a maggio prossimo sempre al PAN dove verranno presentati i progetti per la riqualificazione di largo Sant’ Anna di palazzo nel centro storico di Napoli.
       
          




MANIFESTO DI STUDIO 147
   
Studio 147, con la seconda edizione del concorso WIKIARCHITETTURA 2.0 che quest’anno ha per tema la “Riqualificazione funzionale e ambientale di Largo Sant’Anna di Palazzo (Quartieri Spagnoli) nel centro storico di Napoli ”, promuove una nuova forma di attivismo architettonico: un attivismo che sia interdisciplinare e in cui l’ispirazione e l’interazione  sociale siano congiunte; un attivismo che navighi nel mondo attraverso una densa percezione dei rapporti sociali, economici e geopolitici, che occupi nuovi luoghi attraverso tattiche furtive e che costruisca anche attraverso nuovi materiali (anche riciclati) e tecnologie, prese in prestito per ridefinire spazi urbani più efficienti, diminuendo la discrepanza tra forma e uso.
         
Bisogna partire dal presupposto che ogni qualvolta la società ha un mutamento, l’architettura deve essere presente e i progettisti devono ridefinire il proprio ruolo attraverso l’influsso di interazioni collettive organizzate, in grado di re-immaginare lo spazio  pubblico e la città e raggiungere un equilibrio sostenibile con l’ecosistema e la complessità della città.
             
Gli spazi della città diventano teatri di nuovi usi, spazi da immaginare, luoghi della sperimentazione sul campo e catalizzatori di un futuro possibile, in grado di rivalutare il patrimonio materiale e immateriale dello spazio urbano.
Gli interventi possono essere temporanei, installazioni urbane, strutture gonfiabili, costruzioni ai limiti della legalità o eventi multimediali.
                     
Con il progetto Wikiarchitettura 2.0 di Studio 147 il progettista abbandona lo studio, si immerge nella metropoli e nelle periferie suburbane, non si fida più delle informazioni di seconda mano, INCONTRA I CITTADINI, fa domande, traccia mappe, cerca alleanze, scopre nuovi mezzi d’intervento.
                   
Il professionista (arch. ing. geom. etc.) non aspetta più un incarico, si libera dalla gabbia della richiesta del committente interpreta le nuove esigenze, e diventa lui stesso promotore di una visione da diffondere attraverso campagne di sensibilizzazione ed eventi pubblici.
E’ ormai tempo che i 300.000 progettisti italiani espongano apertamente in faccia al mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, attraverso questo manifesto che promuove l’architetto della vita, l’architetto come rivoluzionario, crociato culturale, filosofo, operatore sociale, ambientalista e attore GEOPOLITICO che utilizza non solo mattoni, ma anche inchiostro e pixel.

Scarica il bando di concorso con il DWG del rilievo gentilmente concesso dal geom. Carmine Di Sarno (Collegio dei Geometri di Napoli) e dall'arch. Diego Pezzella
            
           

lunedì 28 gennaio 2013

Trasparenza della Pubblica Amministrazione


il Dlgs approvato dal Consiglio dei ministri
Consiglio dei Ministri, schema di decreto legislativo 22.01.2013


Il Consiglio ha approvato, su proposta del Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione, due decreti legislativi che attuano la legge 190 del 2012 (“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”).


Il primo provvedimento riordina tutte le norme che riguardano gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle PA e introduce alcune sanzioni per il mancato rispetto di questi vincoli. Di seguito, in sintesi, i punti principali del provvedimento:

1. viene istituito l’obbligo di pubblicità: delle situazioni patrimoniali di politici, e parenti entro il secondo grado; degli atti dei procedimenti di approvazione dei piani regolatori e delle varianti urbanistiche; dei dati, in materia sanitaria, relativi alle nomine dei direttori generali, oltre che agli accreditamenti delle strutture cliniche.

2. viene data una definizione del principio generale di trasparenza: accessibilità totale delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle PA, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Il provvedimento ha infatti lo scopo di consentire ai cittadini un controllo democratico sull’attività delle amministrazioni e sul rispetto, tra gli altri, dei principi costituzionali di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza dell’azione pubblica.

3. la pubblicazione dei dati e delle informazioni sui siti istituzionali diventa lo snodo centrale per consentire un’effettiva conoscenza dell’azione delle PA e per sollecitare e agevolare la partecipazione dei cittadini. Per pubblicazione si intende la diffusione sui siti istituzionali di dati e documenti pubblici e la diretta accessibilità alle informazioni che contengono da parte degli utenti.

4. si stabilisce il principio della totale accessibilità delle informazioni. Il modello di ispirazione è quello del Freedom of Information Act statunitense, che garantisce l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle PA, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente (es. per motivi di sicurezza).

5. si prevede che il principio della massima pubblicità dei dati rispetti le esigenze di segretezza e tutela della privacy. Il provvedimento stabilisce che i dati personali diversi dai dati sensibili e dai dati giudiziari possono essere diffusi attraverso i siti istituzionali e possono essere trattati in modo da consentirne l’indicizzazione e la tracciabilità con i motori di ricerca. È previsto l’obbligo di pubblicazione dei dati sull’assunzione di incarichi pubblici e si individuano le aree in cui, per ragioni di tutela della riservatezza, non è possibile accedere alle informazioni.

6. viene introdotto un nuovo istituto: il diritto di accesso civico. Questa nuova forma di accesso mira ad alimentare il rapporto di fiducia tra cittadini e PA e a promuovere il principio di legalità (e prevenzione della corruzione). In sostanza, tutti i cittadini hanno diritto di chiedere e ottenere che le PA pubblichino atti, documenti e informazioni che detengono e che, per qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato.

7. si disciplina la qualità delle informazioni diffuse dalle PA attraverso i siti istituzionali. Tutti i dati formati o trattati da una PA devono essere integri, e cioè pubblicati in modalità tali da garantire che il documento venga conservato senza manipolazioni o contraffazioni; devono inoltre essere aggiornati e completi, di semplice consultazione, devono indicare la provenienza ed essere riutilizzabili (senza limiti di copyright o brevetto).

8. si stabilisce la durata dell’obbligo di pubblicazione: 5 anni che decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui decorre l’obbligo di pubblicazione e comunque fino a che gli atti abbiano prodotto i loro effetti (fatti salvi i casi in cui la legge dispone diversamente).

9. si prevede l’obbligo per i siti istituzionali di creare un’apposita sezione – “Amministrazione trasparente” – nella quale inserire tutto quello che stabilisce il provvedimento.

10. viene disciplinato il Piano triennale per la trasparenza e l’integrità – che è parte integrante del Piano di prevenzione della corruzione – e che deve indicare le modalità di attuazione degli obblighi di trasparenza e gli obiettivi collegati con il piano della performance.

11. Altre disposizioni riguardano la pubblicazione dei curricula, degli stipendi, degli incarichi e di tutti gli altri dati relativi al personale dirigenziale e la pubblicazione dei bandi di concorso adottati per il reclutamento, a qualsiasi titolo, del personale presso le PA.




(Consiglio dei Ministri, estratto del comunicato stampa 22 gennaio 2013)

Caldaia non a norma?


Ne risponde il manutentore che non ne impedisce l'uso




Il solo fatto di aver lasciato libero il cliente di utilizzare una caldaia 

potenzialmente dannosa, in quanto dotata di un componente non originale, costituisce una grave imprudenza, fonte di responsabilità e l'eventuale effettuazione di una perizia tecnica in sede dibattimentale appare del tutto ininfluente. E' quanto ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 13 dicembre 2012, n. 48229.

Un manutentore viene chiamato, con contratto d’opera, per controllare l’installazione e il malfunzionamento di una caldaia a gas in una casa. Non compiendo correttamente il proprio lavoro, causa un’intossicazione collettiva degli inquilini, della quale viene ritenuto responsabile, per aver omesso di eseguire un completo ed efficace controllo dell’impianto, in particolare della canna fumaria che risultava, poi, essere ostruita da carogne di uccelli.

L'imputato ricorre per Cassazione deducendo la mancata effettuazione della perizia tecnica, volta ad accertare il regolare funzionamento di un pezzo della caldaia, ritenuto il vero responsabile dell'intossicazione delle vittime, rispetto al quale sussiste il dubbio se si tratti di componente originale o meno.

Secondo gli ermellini, una volta accertata la consapevolizzazione di tale dubbio (emersa dal fatto che il manutentore aveva consigliato agli inquilini di utilizzare il meno possibile la caldaia), l'imputato avrebbe dovuto impedire, a titolo precauzionale, ogni uso della caldaia alle persone poi rimaste offese, non potendo certamente assumersi personalmente il rischio di un malfunzionamento della stessa, con la conseguente creazione di un prevedibile pericolo per la salute dei familiari risiedenti nell'abitazione.

Costituiva, dunque, un preciso dovere dell'imputato avvertire il cliente sul pericolo relativo all'utilizzazione di una caldaia con un pressostato di dubbia funzionalità (rectius, con un pressostato la cui funzionalità avrebbe dovuto prudentemente ritenersi dubbia), e rifiutarsi di lasciarlo utilizzare senza una previa verifica della sicurezza della funzionalità del pressostato.

In conclusione, "a nulla vale la giustificazione addotta dall'imputato, secondo cui lo stesso non avrebbe imposto lo spegnimento della caldaia per l'insistenza dello stesso cliente, non potendo tale scelta esimere il tecnico dall'assunzione delle conseguenti responsabilità".
(Altalex, 9 gennaio 2013. Nota di Simone Marani)



Cassazione penale , sez. IV, sentenza 13.12.2012 n° 48229 (Simone Marani)

L’indirizzo dell’irreperibile



L’indirizzo dell’irreperibile è uno: 
l’albo pretorio della casa comunale





Nel caso di fallimento della prima ricerca, nel silenzio della legge, sono inutili ulteriori indagini svolte al di fuori del territorio di competenza del municipio. Lo ha stabilito la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione con la sentenza 14 dicembre 2012, n. 23062.

Secondo la Sezione Tributaria della Cassazione, infatti, è da ritenersi valida la notificazione dell'atto tributario mediante lo speciale procedimento degli "irreperibili", ex art. 60, primo comma, lett. e) del D.P.R. 600/1973, qualora, nonostante le ricercge effettuate dal messo notificatore, risulti impossibile reperire l'abitazione, l'ufficio o l'azienda del contribuente nel comune nel quale lo stesso ha la residenza fiscale.

La disposizione ora richiamata afferma che l’avviso del deposito dell’atto presso la casa comunale sia affisso, in busta chiusa e sigillata, nell’albo (ora albo pretorio on-line) del medesimo Comune e che la notificazione, ai fini della decorrenza del termine per ricorrere, si ha per eseguita nell’ottavo giorno successivo a quello di affissione.
In tal modo i giudici di legittimità confermano le pronunce del giudice tributario provinciale di Palermo e della CTR della Sicilia secondo i quali la notificazione deve esser effettuata secondo il rito “degli irreperibili” ogniqualvolta “il messo notificatore non reperisca il contribuente che dalle notizie acquisite all’atto della notifica risulti trasferito in luogo sconosciuto” . I giudici tributari regionali avevano concluso per la validità delle notifiche effettuate, ritenendo sufficienti, a tal fine, le risultanze del certificato storico rilasciato dal Comune in cui il contribuente aveva il domicilio fiscale, che attestavano la sua irreperibilità all’indirizzo noto.

Prosegue la Cassazione, poiché nessuna norma indica, con esattezza, le attività che devono essere compiute a tal fine, né con quali espressioni verbali e in quale contesto documentale deve essere espresso il risultato di tali ricerche, “deve affermarsi che la notificazione ai sensi del citato art. 60, lett. e), è valida quando, malgrado le ricerche del messo notificatore - ritenute sufficienti, in base ad un giudizio di fatto insindacabile in sede di legittimità - sia impossibile reperire l’abitazione, l’ufficio o l’azienda del contribuente nel comune ove il medesimo ha il domicilio fiscale, ricerche che non sono, invece, necessarie al di fuori del predetto comune".

Cassazione civile , sez. tributaria, sentenza 14.12.2012 n° 23062 (Simone Marani)

(Altalex, 11 gennaio 2013. 


Nota di Simone Marani)


domenica 27 gennaio 2013

Giacomo Manzù - L'opera del mese 02/02/2013


MEMORIACINEMA 2013


 
 
 
SABATO 26 GENNAIO ore 15,00
Doc Autori / Andrea Segre
Il sangue verde (2010)
 
 
DOMENICA 27 GENNAIO ore 10,30
Essai Ritorni / Francesco Rosi
I magliari (1959)
 
AL TERMINE DELLE PROIEIZONI
Incontri sul Cinema Documentario e del Reale con Paolo Isaja 

 
 
 
 
 
L'ngresso alle proiezioni e agli incontri è gratuito. 
 
 
Sala Visioni dell' ECOMUSEO DEL LITORALE ROMANO 
via del Fosso di Dragoncello 172 (Area Impianto Idrovoro Ostia Antica) 
 
 
 
 
************************************************** 
CRT - Cooperativa Ricerca sul Territorio
Ecomuseo del Litorale Romano
[Tel] +39 3388572997 / + 39 06 5650609
[email] info@ecomuseocrt.it



sabato 26 gennaio 2013

FABBRICATORE, Nicola


Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 43 (1993)

FABBRICATORENicola. - Nacque a Napoli il 1° apr. 1888 da Enrico e da Concetta Lella; autodidatta, si formò sul vedutismo di G. Casciaro e sulla pittura di A. Mancini. Nel 1915-16 partecipò alla I Mostra nazionale realizzata a Napoli dal Comitato Rinascimento artistico meridionale.
Nell'immediato dopoguerra a Napoli le occasioni espositive erano rarissime, essendo terminate sia la serie delle esposizioni "Giovanili", sia quella della Promotrice "Salvator Rosa" (E. Pansini, Relazioni dello "intrusodella Biennale napoletana, inCimento, 5 maggio 1992, p. 81). Mancavano, inoltre, sedi adatte alle riunioni tanto che gli artisti iniziarono ad incontrarsi nei caffè. Fu cosi che il F., L. Balestrieri, N. Ciletti, E. Curcio, E. Guardascione, V. La Bella, E. Pansini, E. Viti ed altri decisero proprio nelle sale del locale napoletano Gambrinus in piazza del Plebiscito di organizzarsi autonomamente in un'associazione indipendente per poter avere sede stabile e possibilità espositive ma il tentativo ben presto fallì (cfr. In margine..., 1986, p. 27).


Nel 1921 il F. fu presente alla I Esposizione biennale nazionale d'arte della città di Napoli con due pastelli, Ora nostalgica Visione mattutina, e alla I Biennale romana con l'opera intitolata Mattino d'inverno. L'anno seguente partecipò alla Fiorentina Primaverile con uno studio a pastello e inviò alla Biennale di Venezia il ritratto Mia moglie. Da quell'anno espose ininterrottamente alla Biennale fino al 1938, e poi di nuovo nel 1948.
Mori a Roma il 15 luglio 1962.

Isabella Valente

RISVEGLIA L'INTUITO


"Risveglia l'Intuito" 

Come Sviluppare e Utilizzare l'Intelligenza Intuitiva per Avere Potere e Successo

Corso di Formazione Digitale
Ivan De Mico"Come riappropriarsi delle proprie intuizioni partendo da quelle più profonde e riservate, da ciò che l’anima cerca di comunicare, fino alle intuizioni più veloci e sfuggenti: quelle che ci spingono e fanno da tramite, da “chiave” per raggiungere i nostri obiettivi e sogni. In poche parole i passi saldi che ci dirigono verso di essi! Potremo così accaparrarci infine quella “Saggezza Fuori dal Tempo” di cui parlava Jung, entrando in quel “luogo” dove l’intuito nasce e prende piede. " - Ivan De Mico

Ecco i Moduli del Corso "Risveglia l'Intuito":

COME DEFINIRE QUESTA FORMA DI INTELLIGENZA SUPERIORE
  • Impulso, intuito, istinto e percezione: quali e quante sono le differenze.
  • Come riconoscere la sensazione di certezza che accompagna l'intuito.
  • Come riconoscere e contrastare i falsi bisogni.
COME CONOSCERE I DIVERSI TIPI DI INTUITO
  • I 3 tipi di intuito: quali sono e come vengono usati.
  • Come avvicinarsi a ciò che vuoi realmente essere grazie all'intuito.
  • Come allenare il proprio intuito per renderlo maggiormente ricettivo.
COME E PERCHE' ARRIVA UN'INTUIZIONE
  • Come aprire la mente all'intero processo intuitivo.
  • Il canale attraverso cui viaggia l'intuito: l'Etere.
  • Come spiegare il funzionamento dell'intuito attraverso la casualità formativa.
  • La teoria dello Sdoppiamento del Tempo: cos'è e cosa implica.
COME SVILUPPARE IL PROPRIO INTUITO
  • Impara a vedere con gli occhi, con il cuore, con l'anima e con il corpo.
  • Le varie fasi del processo intuitivo: quali sono e come si susseguono.
  • L'effetto Eureka: cos'è e come innescarlo.
COME CORRELARE L'INTUITO ALLA LEGGE D'ATTRAZIONE
  • Le coincidenze significative e la sincronicità junghiana.
  • Le sequenze di successione e le leggi che le regolano.
  • Come riconoscere lo stretto legame tra ciò che accade dentro e fuori di te.

Per chi è adatto questo Corso?
Per chi è adatto- Il Corso "Risveglia l'Intuito" è adatto per le persone che sanno cosa vogliono dalla vita, che sono determinate e vogliono mettersi in gioco con il massimo impegno. Persone che hanno deciso di investire nella propriaformazione e credono nella crescita continua. Questo gruppo rappresenta solo il 3% delle persone.
- Non è adatto per chi pensa che esistono formule magiche per ottenere risultati senza fare niente e senza mettere in pratica. Qui abbiamo il 97% delle persone.
E TU di quale gruppo vuoi fare parte?

giovedì 24 gennaio 2013

Immagine su immagine



Leone d'Oro alla carriera della Biennale di Venezia 2011, negli anni 
'60 firmava come Sturtevant le opere di Warhol e Duchamp da lei 
ripetute pari pari. Barbara Fässler e Beatrix Ruf ci parlano dell'artista 
americana.


Sturtevant in un ritratto di Loren Muzzey





Di Barbara Fässler 



"Il mio lavoro non ha nulla a che fare con l'appropriazione, con la nuova focalizzazione sulla Storia, con la morte dell'arte, la messa in questione negativa dell’originale. Piuttosto il contrario, poiché involve il potere e l’autonomia dell’Originalità e la forza pervasiva dell’arte" Elaine Sturtevant (1) 

Elaine Sturtevant, oggi ottantaseienne, corre sempre un passo avanti agli altri. Anni prima della filosofia della ripetizione di Deleuze, che indaga le nozioni di ripetizione e differenza in rapporto alla Storia delle teorie della conoscenza e che vede l'ente come attualizzazione di un campo virtuale d’idee, l’artista americana rompe, all’inizio degli anni Sessanta, con il tabù dell’autorialità. 
Decine di anni prima che la cosiddetta "Picture Generation" problematizzi "originale" e "copia" nell’arte (Sherrie Levine, Cindy Sherman, Richard Prince oppure Barbara Kruger), Elaine mette in questione la "sacra" originalità e verità dell’arte e comincia a imitare le opere dei suoi colleghi maschili una a una.
Un’eternità prima che si realizzino viaggi virtuali dei Cyborgs e Internauti nel Cyberspace e che Internet diventi cultura di massa, l’artista americana anticipa l’era digitale nell’arte. 
Ciò che potrebbe sembrare superficialmente come copia banale e come provocazione trasgressiva e ciò che ha fatto infuriare gli artisti della sua generazione (così tanto che si è vista costretta a dismettere la sua produzione dal 1974 al 1986), è in realtà da considerare reverenza e profondo rispetto nei confronti dell’arte e della sua capacità di generare processi riflessivi. 

La Storia le ha dato ragione. Con il discorso postmoderno negli anni Ottanta che ha santificato la citazione, Sturtevant non è soltanto stata riabilitata, ma è stata riconosciuta come artista visionaria, capace di anticipare le problematiche culturali delle generazioni future. La vincitrice del Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia 2011 "cerca di aprire lo spazio dietro le opere e di provocare una discussione critica sulla superficie, il copyright, l’autonomia e il potere silenzioso dell’arte" (2) 



appartamento con murales di Keith Haring incorporato

Chi se lo compra, per undici milioni di dollari, l'appartamento con murales di Keith Haring incorporato?
pubblicato martedì 22 gennaio 2013

Keith Haring - Pop Shop - photo Charles Dolfi-Michels

Vendesi appartamentino su tre livelli, superficie di 8mila e 200 metri quadrati, nel cuore di TriBeCa, lower Manhattan. Edificio dei primi del XIX secolo, soffitti molto alti e grandi vetrate in stile fabbrica. Nello stabile, un tempo studentato della School of Visual Art visse Keith Haring, celebre graffitista. Una targa perfetta per un annuncio immobiliare che vale 11 milioni e 75mila dollari, e che non solo offre alloggio, ma anche un'opera d'arte in permanenza. Su un muro della casa, infatti, c'è ancora traccia del passaggio dell'ex studente grafomane, che con alcool e lucido da scarpe nero, nel 1978, "imbrattò” la parete con le sue iconiche sagome antropomorfe. L'opera ufficiosa, però, è stata danneggiata da degli "scaltri” agenti immobiliari, probabilmente parecchio a digiuno di arte del '900, durante la cessione della SVA del caseggiato ad una società immobiliare che ne ha fatto appartamenti di lusso. L'opera però è ancora visibile nell'ultimo tratto della parete verso il soffitto. Dopo essere stata coperta da un muro posticcio nel 2007, oggi il murales è tornato di nuovo alla luce. Chissà se i futuri acquirenti decideranno di lasciarla dov'è e di non imbiancare un "affresco” che, se portato su una dimensione vendibile, potrebbe valere milioni. Certo è che i nuovi proprietari, nel caso decidano di lasciare l'opera, avranno qualcosa di cui vantarsi a cena con gli amici. 

Boetti Day.

La lunga giornata del MAXXI dedicata all'artista
pubblicato martedì 22 gennaio 2013

Alighiero Boetti - Gemelli (Twins) - 1968 - fotografia b/n - cm 17x13 - coll. privata

Si inizia alle 12, con l'ufficializzazione: la piazza del MAXXI da oggi sarà davvero piazza Alighiero Boetti. La presidente Giovanna Melandri svelerà la targa in anteprima per poi prendere parte alla conferenza stampa, battesimo della sua prima esposizione in versione ufficiale. Ad avvicendarsi al tavolo, oggi, insieme a Melandri, ci saranno anche Anne-Marie Sauzeau, prima compagna di Boetti e presidente dell'Archivio, Caterina Raganelli-Boetti, moglie dell'artista, il figlio Matteo e Luigia Lonardelli, della sezione Arte del MAXXI, insieme a Susanna Nobili, curatrice della mostra dedicata a Michele Valori, che inaugura in concomitanza con "Boetti a Roma”. Sicuramente siamo arrivati allo start di uno degli eventi più attesi di questo nuovo inizio anno dell'arte, un po' la prova del nove della nuova gestione del museo romano, che in questi mesi è salito piuttosto di frequente, per usare un eufemismo, alla ribalta delle cronache. "Boetti a Roma” è anche, in qualche modo, la consacrazione ufficiale dell'artista nella sua città d'adozione, attraverso quello spazio pubblico di fronte all'unico museo d'arte contemporanea statale, riconoscimento del suo immenso valore. Ma oltre alla scoperta della targa e all'apertura della mostra, oggi, in questo "Boetti Day”, sarà anche presentato il secondo tomo del catalogo generale, firmato da Jean-Christophe Ammann ed edito da Electa, all'indomani del primo volume uscito nel 2009. L'appuntamento per questa parte della giornata è invece alle 18.30, con la partecipazione di Mark Godfrey (in collegamento da Londra), Franco La Cecla, Sauzeau e Raganelli-Boetti moderati da Elena Del Drago. Poi, la mostra, l'omaggio dovuto di un Paese ad uno dei suoi creatori più prolifici e intelligenti, di cui vi racconteremo tra poco.