lunedì 30 aprile 2012

Pierangelini S. Recchioni

VISITA IN GALLERIA 

Pierangelini S. Recchioni 
in mostra  dal 22 aprile  al 2 maggio 2012


 Momenti dell'inaugurazione






A destra le opere della Pierangelini S. Recchioni


Sul pannello gli Angeli di Pierangelini S. Recchioni
realizzati su maiolica












Arrivo dell'artista con una sua allieva



















Partenza dell'artista (da sinistra) F. Ventura, Pierangelini S. Recchioni, Allieva, Anna Iozzino


IL SALOTTO DELL'ARTE - Via Genazzano, 20/22 - Roma

venerdì 20 aprile 2012

MUSEO MANZU di ARDEA 14- 22 Aprile 2012


SELEZIONI ARTISTI PER PRESTIGIOSA MOSTRA D'ARTE PRESSO IL TEATRO ELISEO


Teatro Eliseo Roma


SELEZIONI ARTISTI

PER PRESTIGIOSA MOSTRA D'ARTE PRESSO IL TEATRO ELISEO
Teatro Eliseo Via Nazionale 183
Domenica 29 aprile dalle ore 15.00 fino al 4 maggio
Gli interessati sono pregati di inviare via email massimo 4 opere o link delle proprie opere se sono on line.
Formato minimo 40x30, formato massimo 100 x 100
Il materiale dovrà essere inviato a ilaria.aquili82@gmail.com  a cui rivolgersi anche per avere informazioni.
TEMA LIBERO
NON SONO RICHIESTE QUOTE DI PARTECIPAZIONE
L’Eliseo apre i propri spazi a esperienze, realtà, attività non 

strettamente legate al teatro, ma d’altronde, nel 2012, è davvero

così sensato porre dei confini? 

Il Teatro si fonde con la musica, la danza, il circo, l’arte,

glispazi, di conseguenza, si adattano a ospitare insieme 

metamorfosi, certe volte anche provocatorie, dei luoghi teatrali.

Il Teatro Eliseo, Mercati Generali e l' Experience Market hanno

l’obiettivo di raccontare l’arte in maniera non convenzionale,

utilizzando i foyer in maniera nuova, dando la possibilità ad

artigiani e artisti di proporre le loro attività in uno spazio 

che fa Cultura: per una domenica al mese i foyer del teatro si 

trasformeranno e diventeranno una grande officina ed esposizione

di arte varia, accompagnata da un sottofondo di musica live e 

dalla possibilità di bere qualcosa nel piacevole salotto

dell’Eliseo.

giovedì 19 aprile 2012

Prorogata a Potenza la mostra di Michele Tedesco





MICHELE TEDESCO.
UN PITTORE LUCANO NELL'ITALIA UNITA (1834/1917)
18 febbraio-13 maggio 2012 | a cura di isabella valente | pinacoteca provinciale | potenza


La mostra offre la straordinaria opportunità di conoscere l'opera di Michele Tedesco (Moliterno 1834-Napoli 1917), uno dei protagonisti della scena artistica del secondo Ottocento e del primo Novecento italiano cui finalmente si dedica l'approfondimento storico e artistico che da tempo si attendeva.
L'evento, pertanto imperdibile, ricostruisce la vicenda biografica di questo pittore sensibile e raffinato che si forma artisticamente a Napoli, vicino a Cefaly, Palizzi, Morelli; partecipa agli eventi risorgimentali e nel 1860 approda a Firenze al seguito della Guardia Nazionale. Fa ritorno in Campania, a metà degli anni Settanta, e qui, tra Portici e Napoli, prosegue senza sosta quella ricerca pittorica che lo porta ad esporre con successo nelle principali città d'arte italiane ed europee, fino agli ultimi anni della sua vita.

In questo quadro si delinea il percorso espositivo della mostra che presenta numerose opere inedite e abbraccia tutte le fasi della lunga esperienza artistica del pittore lucano: dalle prove giovanili di ascendenza palizziana, alle sperimentazioni macchiaiole (vicino ad Abbati e Signorini sin dalla prima stagione di Castiglioncello), alle opere che seguono i viaggi in Europa e i contatti con i circoli artistici tedeschi e quelli vittoriani di Londra.
La mostra, inoltre, riserva particolare attenzione alla presenza e all'influenza della pittrice tedesca Julia Hoffmann, di cui sono esposte due opere, che Tedesco sposa nel 1873 e con la quale condividerà aspetti rilevanti della propria produzione artistica.
In una sezione dedicata, infine, la mostra presenta un nucleo di dipinti sui temi risorgimentali (opere di Cefaly, Capocci, Migliaccio, Lenzi, Martelli, De Nigris), con l'intento di fare luce sul grande sostegno offerto dagli artisti meridionali all'Unità d'Italia e, nello stesso tempo, di evidenziare aspetti peculiari del loro sguardo sul Risorgimento.

Artisti in mostra:
Michele Tedesco, Julia Hoffmann Tedesco, Andrea Cefaly, Eurisio Capocci, Michele Lenzi, Achille Martelli, Antonio Migliaccio, Giuseppe De Nigris










Michele Tedesco. Un pittore lucano nell'Italia unita
dal 18 febbraio al 13 maggio 2012
Pinacoteca Provinciale di Potenza
Piazza Europa, Potenza (Pz)
Tel. 0971 469477
contatti@tedescoinmostra.it
www.tedescoinmostra.it

Orari di apertura: dal lunedì alla domenica, ore 9:00/13:30 - 15:30/20:00 - sabato ore 11:00/22:00 Costo biglietto intero € 5,00 - Costo biglietto ridotto € 3,00
(studenti, visitatori dai 65 anni di età, soci o tesserati di enti convenzionati)
In occasione della Settimana della cultura (14-22 aprile 2012) sarà consentito a tutti i visitatori l'ingresso con il biglietto ridotto.
Direttore artistico: Palmarosa Fuccella
Ufficio stampa: Giovanna Russillo
giovanna.russillo@gmail.com, tel. 366 5735659
Catalogo Calice Editori - Curatore: Isabella Valente
Pagine: 176 a colori, costo: € 25,00
disponibile sul sito della mostra: www.tedescoinmostra.it
Patrocini: Alto Patronato Presidenza della Repubblica Italiana; Presidenza del Consiglio dei Ministri; Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Università degli Studi di Napoli "Federico II"; Università degli Studi della Basilicata
Enti promotori: Regione Basilicata; Provincia di Potenza; Parco dell'Appennino Lucano; APT Basilicata; Comune di Moliterno; Fondazione Carical; Fondazione Banco di Napoli
Coordinamento organizzativo: Centro Annali per una storia sociale della Basilicata
Con il contributo tecnico di: Reale Mutua Assicurazioni; Tg Agenti di Assicurazione; Spix Italia srl


Immagine: Michele Tedesco, Dopo una visita, 1873-75, Galleria Beatrice - Palermo 


















'O CANTASTORIE di Ferdinando Russo I / II / III

 'O CANTASTORIE
(di Ferdinando Russo)



Pupo siciliano



I
— Ecco Linardo in campo! Il palatino!
‘O palatino ‘e Francia cchiù putente!
Teneva nu cavallo, Vigliantino,
ca se magnava pe grammegna ‘a gente!
Comme veveva, neh! Na votta 'e vino,
na votta sana, ‘un le faceva niente!
Nu surzo sulo, nu varrillo chino!
e se magnava ‘e zeppole vullente!
Po’ teneva na spata, Durlindana!
Uh ffiglio ‘e Dio, e che poc’ ‘ammuina!
Se sape! ‘A maniava chella mana!
Na notte, pe passà d’ ‘a Francia a’ Spagna,
chisto Linardo, neh, che te cumbina?
Caccia sta spata e taglia na muntagna!


II
N’ata vota, passanno pe nu campo,
vede ‘a luntano na cosa lucente!.
«Neh, che sarrà, fa isso, chisto lampo?
Se trattasse ‘e quaccosa malamente? . . . »
Erano turche! E nun ce steva scampo!
Erano cchiù de mille e cincuciente!
«‘A bona ‘e Dio» fa isso. «O moro o campo!
Ccà sta Linardo! Il cavalier possente! »
Stévano ‘e turche tuttequante armate!
Curazze e scute d’acciaro strafino,
da ll’Amustante ‘e Perzia cumannate!
«Hann’ ‘a fa festa! » Linardo penzaie.
Dette na sperunata a Vigliantino,
cacciaie ‘a spata, e nnanze se menaie!

III
«Io ve saluto! Caragnune belle! »
lle dicette Linardo: «Comme state?
Ve voglio fa’ magnà vrenna e sciuscelle!
Venitevenne, va, gioie d’ ‘o frate!
M’avite fatte troppo 'e farenelle!
Pure sotto, me site capitate!
Nne voglio fa’ tammore ‘e chesti ppelle!
Salutammo, fratié! V’aggio ncucciate! . . . »
E rotiando il braccio con la spata,
se mena ‘e capa sotto, mmiezo a lloro,
e n’accedette mille una vutata!
Non v’eri alcuni alla corte di Frangi
ca di costui facesse cchiù remmore!
Terribil spati e più terribil langi!


Il resto dei sonetti verrà pubblicato quando mi arriverà una vostra richiesta o quando me ne ricorderò.

martedì 17 aprile 2012

Pierangelini S. Recchioni


Pierangelini S. Recchioni





MATERNITA’.


Mi dono ancora a te
mentre ti stringo al petto
e dal mio seno
scorre un rivolo d’amore
e di dolcezza.
Il tuo abbandono
tra le mie braccia
commuove il mio corpo
che intorno a te
si chiude come un guscio
di nuovo
a contenerti.
Ma il mio ventre trema
sotto i brividi
di pensieri assurdi
che per le strade vanno.
Ora sei dolce
e quello che mi prendi
ti dono
con tutta me stessa.
Figlio mio caro,
questa donna
diventerà di pietra
senza il tuo amore.


Gioacchino Ruocco

Da "Arte e Poesia"
Edizioni Comed - Milano 
1994




domenica 15 aprile 2012

Attività usuranti


Quanti si saranno ricordati di assolvere a questo obbligo ?

L'Applicazione del DLgs n. 67/2011 vale per i datori di lavoro che entro il 31 marzo dovranno compilare, il modello LAV_US disponibile presso il sito del Ministero del Lavoro e sul portale Cliclavoro
Il modello deve essere compilato online e per questo è necessario accreditarsi. 



L’adempimento, come previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo sui lavori usuranti , è rivolto ai datori di lavoro i quali . Si tratta, in pratica, della comunicazione annuale che i datori di lavoro devono effettuare in riferimento all’annualità precedente.
E’, pertanto, necessario accreditarsi al sistema. Solo una volta ottenute le credenziali di accesso sarà possibile compilare il modello LAV_US. Il monitoraggio annuale prevede la comunicazione di tutte le lavorazioni considerate usuranti dal decreto ministeriale 1999, il lavoro notturno, le lavorazioni a catena e la conduzione di veicoli adibiti al servizio pubblico collettivo.
Specificamente ai lavori notturni occorre indicare, per ogni dipendente, il numero dei giorni di lavoro notturno svolti. La mancata comunicazione annuale dello svolgimento dell’attività è soggetta a sanzioni che possono arrivare anche a 1.500 euro.
Per conoscere l’elenco dei lavori usuranti occorre fare riferimento alle seguenti normative:
·                            Articolo 2 del Decreto 19 maggio 1999:
·                                                  Lavori in galleria, cava o miniera - tutte le mansioni svolte in sotterraneo dagli addetti con carattere di prevalenza e continuità;
·                                                  Lavori in cassoni ad aria compressa;
·                                                  Lavori svolti dai palombari;
·                                                  Lavori ad alte temperature;
·                                                  Lavorazione del vetro cavo;
·                                                  Lavori espletati in spazi ristretti - con carattere di prevalenza e continuità, in particolare le attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale e le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, come intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
·                                                  Lavori di asportazione dell’amianto;
·                            Articolo 1 del decreto legislativo n. 66 del 8 aprile 2003:
·                                                  Lavori notturni;
·                            Articolo 1 comma 1 lettera c del decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011:
·                                                  Prodotti dolciari, additivi per bevande e altri alimenti;
·                                                  Lavorazione e trasformazione delle resine sintetiche e dei materiali polimerici termoplastici e termoindurenti; produzione di articoli finiti, etc;
·                                                  Macchine per cucire e macchine rimagliatrici per uso industriale e domestico;
·                                                  Costruzione di autoveicoli e di rimorchi;
·                                                  Apparecchi termici: di produzione di vapore, di riscaldamento, di refrigerazione, di condizionamento;
·                                                  Elettrodomestici;
·                                                  Altri strumenti e apparecchi;
·                                                  Confezione con tessuti di articoli per abbigliamento ed accessori, etc;
·                                                  Confezione di calzature in qualsiasi materiale, anche limitatamente a singole fasi del ciclo produttivo;
·                            Articolo 1 comma 1 lettera d del decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011:
·                                                  Conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

L’amore e il pensiero di Dio



L’amore e il pensiero di Dio accompagnano l’uomo fin dalla creazione dell’Universo anche se Dio è inteso in tanti modi diversi e l’amore ha mille sfaccettature.

A dar retta alle sacre scritture solamente pochi hanno avuto il piacere di vederlo ed è forse solamente un atto consolatorio e una mera illusione quando l’autore dei primi libri del Vecchio testamento ci dice che Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma non con i suoi poteri, il primo fra tutti quello di sopportare la sua solitudine, tanto è vero che dalla costola di Adamo trasse l’elemento che diede vita ad Eva.

Dio è infinito e noi non lo siamo.  In compenso ci ha forniti di sentimenti che accompagnano la nostra esistenza dandoci a volte la sensazione di toccare il cielo, di essere ad un passo dalla conoscenza e dal superamento della nostra umanità. Tra questi primeggia l’amore e quando ci stacchiamo dal nostra pochezza lo dobbiamo proprio all’amore che con i suoi moti ci fa elevare fino a farci sentire distaccati dalla superficie sulla quale dobbiamo necessariamente poggiare la nostra realtà.

La storia religiosa che ci appartiene come cristiani ci propone tanti modi di rapportarci con Dio riconoscendone la sua indispensabilità per il prosieguo della nostra vita terrena e pensare ad un al di là che ormai sentiamo irrinunciabile. L’Amore nelle parole di Socrate è una sorte di demone. E’ bisogno e inquietudine, desiderio e tensione inesausta, attrazione  per le belle forme sensibili. E ancora e ancora è impulso elementare e cosmico che culmina nella filosofia, amore di sapienza e verità.

Nel Vecchio Testamento l’amore manifestato verso Dio da alcuni personaggi è incondizionato fino al sacrificio di se stessi e dei propri congiunti ed è Dio, fermo nel principio da lui stesso stabilito, ad arrestare il gesto del sacrificante.

In un’età più vicina a noi potremmo additare l’amore portato a Dio da Santa Teresa d’Avila, reso quasi tangibile da Bernini nella rappresentazione approntata nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, ma anche quello di San Francesco, che spogliatosi dei beni terreni posseduti, dimostra finalmente la concretezza del comandamento di Cristo di amare il nostro prossimo se vogliamo riconoscerci in Lui. Tanti ne seguono l’esempio per appianare le nostre diversità, ma Dio poteva renderci il mistero della nostra condizione meno dura tenuto conto che non chiede di osannarlo ma di fare la sua volontà.

martedì 10 aprile 2012

Buona Pasqua a tutti

E' una festività che interessa da vicino una moltitudine di gente, ma non tutta l'umanità. La Pasqua è la principale festività del cristianesimo. Essa celebra la risurrezione di Gesù che, secondo le Scritture, è avvenuta nel terzo giorno successivo alla sua morte in croce.
La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, determina anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come Quaresima e la Pentecoste.

La Pasqua cristiana presenta importanti legami, ma anche significative differenze, con la Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasa', in aramaico), che celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l'immolazione dell'agnello e il pane azzimo.
La parola ebraica pesach significa "passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto della Decima Piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell'agnello sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34). 
La Pesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa. 
Gli ebrei che vivono entro i confini dell'antica Palestina celebrano la Pasqua in sette giorni. Durante la festa un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall'Egitto; per questo motivo la Pasqua ebraica è detta anche 'festa degli azzimi'. 
La tradizione ebraica ortodossa prescrive inoltre che, durante la Pasqua, i pasti siano preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.
Con il Cristianesimo, la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio dalla morte alla vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù. 
La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico di Gesù e collegandolo alla Pesach dell'Esodo. Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Quest'ultimo significato si ricava leggendo uno dei più importanti pensatori ebraici: Filone d'Alessandria scrive che la Pasqua è il ricordo e il ringraziamento a Dio per il passaggio del Mar Rosso, ma che ha anche il significato allegorico di purificazione dell'anima. La Pasqua ebraica può essere intesa anche come attesa per il Messia, come ad esempio attesta il Targum Exodi, che descrive la notte di Pasqua come il ricordo delle quattro notti iscritte nel libro delle memorie: la Creazione, il Sacrificio di Isacco il Passaggio del Mar Rosso ed infine la venuta del Messia e la fine del mondo.



La Resurrezione di Cristo - Raffaello Sanzio