lunedì 29 aprile 2019

Mi rifacci la domanda



Mi rifacci……

Mi rifacci la domanda
e appresso
mi sono arrivati gli stracci
della grammatica,
lo scherno
di un infermo
a cui non piacque
ma poi piacquette
l’accetta
per tagliarmi la lingua
per farla a fette in salmi
con l’aceto, col timo
e un poco di timor
per chi potesse accorgersi
rendendola
troppacida
con l’accidia
che adopero
creando misfatti
grammaticali nei piatti
anche se piacquendontela
la tiri per le lunghe
strappandotela
di bocca
per leccarli pulendoli
per non lasciare
agli altri sugo
per le diatribe del caso,
occasionali.

Ostia Lido   29.04.019

Gioacchino Ruocco

                         Horror poesiae - raccolta













AVVERBI, Diverbi e sentimenti - Gioacchino Ruocco per BOOK SPRINT Edizioni



domenica 28 aprile 2019

SUSANNA PACCIONE:Direttamente dai giubbetti gialli

Direttamente dai giubbetti gialli. DIVULGALO PER FAVORE SUSANNA PACCIONE: Buongiorno, vi scrivo dalla Francia dove sono immigrata dall’Italia nel 99. Sono una delle portavoci dell’insurrezione dei gilets jaunes, in Dordogna. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, dell’aiuto di tutti. Dico insurrezione perché non si tratta più né di movimento né di manifestazione sociale, questi stadi sono già superati da un pezzo. Abbiamo a che fare con un potere esecutivo sordo ad ogni rivendicazione e che tenta di risolvere un problema politico con la repressione violenta. Contiamo oramai più di mille feriti e 12 morti, centinaia di gente arrestata, tribunali in panne e non molliamo. Sabato prossimo, verremo trattati come hooligans, ritireranno fuori i blindati e continueranno a picchiare selvaggiamente vecchi e donne, a ferire mortalmente liceali, a gasare bambini. Questo mio post serve a far passare un solo ed unico messaggio : La violenza di cui vi fanno parte i media francesi é diventata disgraziatamente l’unica risposta umanamente possibile di fronte alla reazione del governo. Questo post é una bottiglia gettata in mare, spero il messaggio sia colto, letto e capito. Sono incaricata dal mio gruppo di contattarvi oltralpe per trasmettere quella realtà che tentano di nascondere senza alcuna vergogna. Resto a vostra disposizione per altri chiarimenti, testimonianze, prove irrefutabili. Grazie Abbiamo iniziato ad occupare, ognuno nel proprio villaggio o città un punto nevralgico perché il governo aveva deciso di aumentare la tassa sulla benzina per finanziare la transizione ecologica, il che non era vero. Insomma, Macron ha mentito e ha iniziato ad essere insultante ( siamo ignoranti,fumatori di sigarette che circolano con macchine inquinanti). La realtà è che sono mesi che ingoiamo rospi mostruosi (regali di milioni di euro a chi non ne ha bisogno e un trattamento fiscale allucinante per i più demuniti). Dunque abbiamo continuato a ritrovarci, a parlare tra noi e con le persone che passavano. Ci siamo resi conto che la popolazione era ai ferri corti. Anziani costretti a lavorare a 73 anni, madri che decidevano di non scaldare più la casa per comprare cibo piuttosto che elettricità… vi passo i dettagli, si piangeva ogni giorno davanti a situazioni insostenibili. Il 24 novembre molti di noi sono montati a Parigi. Pensavamo che sarebbe stato sufficiente essere numerosi per essere ascoltati. La sera stessa, abbiamo visto i tg mentire senza pudore sulle cifre; eravamo quattro gatti. Quelli che erano montati a Parigi si erano fatti bastonare dai CRS, erano traumatizzati sopratutto le signore di una certa età. Abbiamo preparato l’atto secondo, l’uno dicembre. Stavolta gli anziani sono restati e sono saliti a Parigi gente più giovane. La polizia ha controllato l’identità di chiunque voleva manifestare; chi mostrava i documenti è stato bloccato sui champs élysées come in una fan zone dalla quale non hanno potuto muoversi e quelli che non si sono sottomessi al controllo d’identità, perché non si è mai sentita una cosa del genere per manifestare, sono stati bloccati all’arco di trionfo e si sono fatti massacrare tutta la giornata. a questo punto le immagini violente hanno iniziato a circolare, ma si trattava di gente disarmata, che ha tentato di difendere la fiamma del soldato ignoto cantando la marsigliese, i black blocs fanno cosi? Il giorno dopo, la gente piangeva per strada, è dura quando ti rendi conto che non sei più in democrazia; gli anziani che avevano già vissuto la resistenza tremavano di rabbia. I liceali hanno raggiunto il movimento due giorni dopo ed è stato un massacro, ragazzini sfigurati, occhi saltati, mani strappate dai flashball. Macron ha dato ordine di sparare sul suo popolo. Con la collaborazione delle televisioni che non fanno altro che diffondere immagini troncate. In sostanza, qui ci si chiede perché un governo che deve per forza conoscere le vere cifre dei simpatizzanti al movimento ( e siamo migliaia) tenti di provocare a tutti i costi una reazione violenta. Il 31 dicembre i suoi auguri di fine d’anno si sono ridotti ad un insulto deliberato verso la popolazione, trattandola di folla piena d’odio. Il punto è che ora la gente è veramente fuori di sé, ma vi assicuro che questo è il triste risultato di settimane di maltrattamenti e violenze, insulti e umiliazioni. Abbiamo in nostro possesso decine di filmati che confermano cio’ che vi scrivo. I prefetti hanno ordine di fare sparire tutto cio’ che c’è di giallo dalle strade, i porta voce come me si fanno imbarcare tutti i sabati senza ragione, gli avvocati si fanno trascinare fuori dai tribunali dalla polizia, siamo tutti schedati da novembre ed il prossimo sabato si annuncia una carneficina, lo so che è dura da credere, siamo i primi a svegliarci tutte le mattine sperando che non sia vero. c’è modo di diffondere la nostra testimonianza in altro loco perché sti maledetti 2000 caratteri non bastano! per favore. DIVULGALO PER FAVORE

Il giro di PEPPE

Chi è romano sa cosa voglio dire, quando ti fanno girare a vuoto.
Queste immagini sono di Peppe IANNICELLI che invece va in giro per lavoro e ci regala con le sue foto ricordi di qualcosa che non vivremo mai
per la loro esclusività e per le sorprese che ci fanno godere-















martedì 23 aprile 2019

Sfumature di primavera”. Omaggio a Cesare Zambardi


Mostra collettiva “Sfumature di primavera”. Omaggio a Cesare Zambardi

In Programma: Gio 25 Aprile alle Ore 19:00 Fino alle ore alle Ore 22:00
Mostra collettiva “Sfumature di primavera”. Omaggio a Cesare Zambardi

 
Al Torrione di Forio, dal 25 aprile, una mostra collettiva delle opere realizzate durante l’estemporanea del 7 aprile 2019 e curata dal M° Raffaele De Maio.
Domenica 7 aprile 2019 le strade ed alcuni angoli caratteristici di Forio sono stati "impressionati" sulla tela da un nugolo di artisti che secondo un'idea romantica degli organizzatori hanno rinverdito (facendo le dovute proporzioni) una pittura all'aperto caratteristica di quel movimento impressionista che alla fine dell'Ottocento uscì dalle botteghe d'arte e dai saloni accademici, per carpire all'aperto l'attimo fuggente della luce che, mutevole durante il giorno, inondava la natura ed il paesaggio fissato sulla tela.
Oggi gli autori e le opere di quel movimento artistico, che all'inizio fu tanto deprecato dalla critica accademica di allora, sono patrimonio inestimabile dell'umanità. E', dunque, a ricordo di quell'esperienza che nei decenni successivi alla sua nascita fu messa da parte dalle nuove tendenze artistiche del novecento, il senso vero dell'iniziativa del 7 aprile, che rispetto ad una mostra di opere realizzate in studio, comporta molte insidie realizzative che vanno dagli innati pudori e timidezze artistiche dei partecipanti ad esibirsi all'aperto, passando per condizioni ambientali, logistiche e di tempo che fortemente influenzano la resa finale dell'opera. Coscienti di tali insidie, l'Associazione Culturale Radici ed il curatore dell'evento Raffaele De Maio, unitamente all'amministrazione comunale di Forio, desiderano ringraziare pubblicamente tutti gli artisti che hanno aderito all'iniziativa, mettendoci la faccia e la loro arte. La speranza è che una nuova generazione di artisti isolani possa portare avanti nel tempo tale iniziativa, facendo dell'evento una festa primaverile della pittura, tale da costituire un richiamo annuale sul territorio, degno della grande tradizione pittorica che Forio ha espresso nel tempo. Le opere saranno in mostra/concorso presso la sala espositiva al piano terra del Museo Civico Giovanni Maltese al Torrione di Forio, a partire da domenica 25 aprile fino al 7 maggio 2019.
Durante la mostra le opere saranno in gara tra esse con l'attribuzione di tre premi finali da parte di una giuria di esperti e di altri tre premi conferiti da una giuria popolare. Il risultato della giuria popolare sarà ottenuto dalla somma dei voti che le opere otterranno durante il periodo espositivo da parte del pubblico, che inserirà in un'urna la propria preferenza con un numero corrispondente all'opera prescelta.
Cronaca della giornata del 7 aprile 2019
La giornata del 7 aprile è iniziata alle ore 9 sul Torrione con il benvenuto agli artisti da parte del presidente dell'associazione Radici Giuseppe Magaldi con successiva timbratura delle tele a cura del vicepresidente Luigi Castaldi. Nell'occasione sono stati forniti ai partecipanti tele, tavolette e cartoncini da disegno di formato unico 30x40 cm, il tutto in relazione alle varie tecniche che i partecipanti gradivano usare. Ricevuto il materiale, gli artisti si sono "sparpagliati" per le strade di Forio scegliendo il soggetto paesaggistico da dipingere. Ad ora di pranzo gli organizzatori si sono recati presso le postazioni che gli artisti avevano scelto offrendo loro un piccolo cestino di ristoro, intrattenendosi con essi per alcuni scatti all'opera che stavano realizzando. Le foto realizzate sono state raccolte per fare da corollario alla mostra durante il periodo espositivo: 25 aprile - 7 
Hanno aderito alla manifestazione gli artisti:
Adelante, Arca Annoiato, Maria Caputo, Luigi Ciriminna, Michele Cocchia, Antonio Cutaneo, Giacinto D'Ambra, Carla De Maio, Franco Di Leva, Rebecca Di Scala, Clementina Petroni, Gigi Vaiana, Nunzia Zambardi

Monete italiane medievali

Monete italiane medievali

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Dalla seconda metà dell'VIII secolo con la riforma monetaria di Carlo Magno riprende la monetazione in Europa occidentale. Anche se la diffusione è inizialmente limitata, gradualmente con il seppur limitato aumento degli scambi l'uso della moneta si affianca al baratto che, dopo il crollo dell'Impero romano, era tornato ad essere il principale mezzo di scambio. Gradualmente le monete si diffondono e si parla in questo contesto di monetazione medievale.
La data del passaggio dalla monetazione medievale a quella moderna non è condivisa da tutti gli studiosi. In genere è fissata tra l'inizio del XV secolo e la metà del XVI.
Qui sono elencate e brevemente illustrate le monete italiane medievali.
Per le monete del periodo successivo vedi Monete italiane moderne


Alfonsino d'oro
Alfonsino oro.jpg
Alfonso I
A
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Alfonsino sardo
Alfonsino sardo.jpg
Ambrosino (ca. 1310)
Ambrosino 1310.jpg
Ambrosino
Ambrosino 2.jpg
Milano: prima Repubblica (1250-1310)
Grosso aquilino
Adlergroschen.jpg
Merano (1259-1275)
Armellino
Armellino.jpg
Napoli
Augustale
Augustale.jpg
Federico II (ca. 1231)

B[modifica | modifica wikitesto]

Barbone
Grosso Lucca 1209.jpg
Lucca: Volto Santo
Bissona
Bissona.jpg
Milano, Visconti (1355-1378)
  • Bagarone: nome in uso a Parma al principio del XVI secolo prima per indicare il denaro ormai di rame, poi, quando questo non fu più emesso, per indicare le monete di rame di poco valore. In uso anche in altri centri dell'Emilia.
  • Bagattino: nome popolare dei "denari piccoli", inbiglione prima ed in rame poi, emessi in molte città dell'Italia settentrionale a partire dalla fine del Duecento. Valeva un dodicesimo di soldo.
  • Baiocco (o Bajocco): inizialmente il nome di un bagattino, poi a partire dal 1450 ca. una moneta delloStato pontificio che è stata emessa fino alla metà delXIX secolo.
  • Barbonegrosso da 12 soldi emesso a Lucca per la prima volta verso la metà del XV secolo. Fu emesso con regolarità dal XVI al XIX secolo pur variando notevolmente nei tipi e nel peso. Inizialmente al rovescio era rappresentato uno dei simboli della città, il Volto Santo di fronte, da cui il soprannome. Intorno al Volto Santo la scritta SANCTVS VVLTVS DE LVCA. Al diritto le lettere K N D V in una cornice a quattro lobi ed intorno + CAROLVS IMPERATOR. Nel XIX secolo sotto Felice ed Elisa Bonaparte Baciocchi fu declassato come valore, e detto perciò Barbonaccio.
  • Battezzone: moneta d'argento emessa a Firenze verso il 1490, dal valore di 10 soldi. Era chiamata anche carlino o grossone. Al diritto aveva il giglio di Firenze ed al rovescio il Battistada cui il nome. Nel Cinquecento ne fu cambiato il valore ed assunse il nome di barile.
  • Bezzo: italianizzazione di Batzen, moneta emessa dal Berna coniata per la prima volta nel 1498. In Italia fu coniata a Venezia in argento per la prima volta nel 1497 con il valore di mezzo soldo, cioè sei denari. In seguito la moneta subì una diminuzione di peso (bezzetto), poi fu battuta con un modulo più grande prima diminuendene il contenuto in argento ed infine in rame prendendo il nome di bezzone.
  • Bianchetto: moneta emessa dai Savoia tra il 1356 ed il 1420. Valeva 1/12 di grosso delPiemonte. Fu emesso la prima volta da Amedeo VI, il Conte Verde, nel 1356. Fu imitato aCasale dai Paleologo di Monferrato.
  • Bissolo: v. bissona
  • Bissona: (o bissola) nome del denaro imperiale emesso a Milano per la prima volta da Bernabò Visconti. Recava lo stemma dei Visconti, il biscione. Fu coniata in rame anche in Svizzera aBellinzona nella prima metà del XVI secolo per i Cantoni Uri, Svitto ed Untervalden.
  • Bolognino:
    • Bolognino piccolo, emesso a Bologna grazie al privilegio accordato dall'imperatore Enrico VInel 1191.
    • Bolognino grosso, il soldo di Bologna creato nel 1236 e dal valore di 12 piccoli. Pesava 1,41 g d'argento e fu emesso anche da altre città dell'Italia centrale.
  • Bussola: nome scherzoso dato al grosso di Mantova emesso verso la fine del XV secolo.

C[modifica | modifica wikitesto]


Carlino o Saluto d'oro di Carlo I d'Angiò

Cavallo di Ferdinando I di Napoli(1458-1494). Zecca di l'Aquila

Coronato di Ferdinando I di Napoli

Coronato di Ferdinando I di Napoli

Cornuto di Michele Antonio di Saluzzo(1504-1538). Zecca di Carmagnola
  • Cagliarese: moneta, dapprima in biglione, poi in rame battuta a Cagliari. I primi furono emessi daFerdinando II di Aragona con il valore di due denari. Nel XVI secolo, con Carlo II divenne di rame. Dopo il passaggio della corona di Sardegna ai Savoia la moneta fu battuta fino al 1813.
  • Carantano: nome dato al grosso tirolino i quando il conte Mainardo II di Tirolo-Gorizia, nel 1286 diventòDuca di Carinzia. Con lo stesso nome veniva chiamata fino al 1858 nel Regno Lombardo-Veneto la moneta da 4 pfennig, pari a 1/60 di fiorino.
  • Carlino: nome di monete d'oro e d'argento emesse per la prima volta a Napoli dalla fine del XIII da Carlo I d'Angiò. Quella d'argento fu battuta fino al 1860. Le prime monete presentavano al rovescio la scena dell'Annunciazione e per questo motivo furono anche chiamate Saluto.
    • Il nome fu preso più tardi anche da altre monete
  • Carrarese: nome di un pezzo d'argento da 4 soldi dilira padovana emesso dal signore di Padova,Francesco I da Carrara (1355-1388).
  • Carrarino: moneta di biglione da due soldi fatta coniare a Padova da Iacopo II dalla famiglia deiCarraresi. Sostituiva l'aquilino imperiale che aveva lo stesso valore. Presentava a dritto la croceaccantonata dalle lettere I ed A per il nome e due carri per indicare il nome della famiglia. Al rovescio c'era l'immagine di San Prosdocimo. La stessa moneta, con tipi leggermente diversi fu emessa daFrancesco I e da Francesco II.
  • Castruccino: mezzo-grosso imperiale emesso nel1325 dal signore di LuccaCastruccio Castracani, in seguito alla vittoria su Firenze dell'Altopascio. Al dritto il busto dell'imperatore Ottone e la scritta OTTO REX ed al rovescio IMPERIALIS ed il nome della città LUCA. Fu battuto alla zecca di Signa.
  • Cavallo: nome di diverse monete di piccolo taglio emesse da Ferdinando I per Napoli e per la Sicilia. Fu battuta nella zecca di Napoli ma anche in quelle di Aquila, Amatrice, Capua, Sulmona. In seguito furono battiti solo i multipli. La moneta da tre cavalli fu emessa per l'ultima volta nel 1804.
  • Cavalotto: nome generico di monete di argento o mistura emesse nell'Italia settentrionale tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. In comune il tipo del cavallo, sia da solo che cavalcato o da un santo (san Martino, san Maurizio) oppure dal principe.
  • Cella (da aucella = uccello): pezzo d'argento emesso da Giovanna II d'Angiò (1414-1435) regina di Napoli nella zecca de L'Aquila. Valeva un quarto di carlino d'argento (quartarola) o 30 denari (trentina). Su un lato San Pietro seduto e sull'altro l'aquila. Fu emessa fino al 1458.
  • Cinquina: piccola moneta d'argento emesso per la prima volta da Ferdinando I di Napoli dal valore di 5 tornesi o 1/4 di carlino. Con lo stesso nome fu emessa anche in Sicilia una moneta da 5 grana, che in questo caso valeva però 1/4 di tarì. Fu ancora battuto sotto Carlo III d'Asburgonel 1722 e per l'ultima volta sotto Carlo di Borbone nel 1737. Altre monete con lo stesso nome furono battuta anche a Malta.
  • Colombina: soprannome del grosso milanese da 5 soldi di Galeazzo Maria Sforza (1466 - 1476). Aveva una colomba e la scritta A BON DROIT. Ebbero lo stesso nome anche il grosso da 3 soldi di Luigi XIII di Francia e duca di Milano, nonostante l'assenza della colomba, e quello diMassimiliano Sforza che invece la presentava di nuovo.
  • Cornabò (in piemontese corna di bue; detto anche Cornuto): nome popolare del mezzo-testone d'argento emesso in Piemonte tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI con il ritratto diCostantino I a cavallo. Fu coniato a Torino e Vercelli (dai Savoia), e a Casale dai marchesi di Monferrato, a Carmagnola dai marchesi di Saluzzo, a Masserano e Crevacuore dai Fieschi, aMontanaro dai Ferrero, ecc. Al rovescio recava uno scudo sormontato da un elmo con il cimieroa forma di aquila con le ali aperte. Le ali dell'aquila erano popolarmente dette corna, da cui il soprannome.
  • Corona: in Italia era il nome di diverse monete tra cui i soldi d'argento battuti a Cuneo perRoberto d'Angiò, i mezzi carlini di Ferdinando I di Napoli che presentavano la lettera Fsormontata da una corona e gli scudi d'oro di Carlo VIII di Francia per l'Italia meridionale.
    Il nome contraddistingue anche altre monete moderne e contemporanee.
  • Coronatocarlino emesso nel 1458 da Ferdinando I di Napoli per commemorare la propria incoronazione avvenuta a Barletta.
    Al diritto presenta il re seduto al centro. Ai lati un cardinale che gli impone la corona e dall'altro un vescovo che collabora. Intorno la scritta + CORONATVS QVIA LEGITIME CERTAVIT.
    Al rovescio la croce di Gerusalemme ed intorno + FERDINANDVS D:G:R:SICI:IER:VNG
    Ferdinando emise anche altri due coronati con tipi diversi: uno con il busto del re e la stessa scritta, rappresentato nella foto, e l'altro con lo stesso dritto ed al rovescio San Michele Arcangelo che uccide il drago.
    Esistono altre monete con lo stesso nome.

D[modifica | modifica wikitesto]


Ducale di Ruggero II (ca. 1140)

Ducato di Venezia (ca. 1400)

F[modifica | modifica wikitesto]


Fiorino (1332-1348)

G[modifica | modifica wikitesto]


Grosso da 4 Denari di Genova (ca. 1272)
  • Genovino d'oro: moneta simile al fiorino emessa aGenova per la prima volta nel 1252, quasi contemporaneamente alla prima emissione della moneta fiorentina. Aveva lo stesso peso (3.5 g) e titolo (24 K); il diametro era di ca. 20 mm. Al dritto aveva la porta di un castello, tipica delle monete di Genova, ed intorno +IANUA, cioè «porta» in latino, che assonava con il nome della città e che era stato usato anche nelle prime monete. Al rovescio la croce ed intorno CVNRADVS REX, l'Imperatore Corrado IIIche nel 1139 aveva concesso alla città il diritto di battere moneta. Dopo il 1339, con Simon Boccanegrasi iniziò a mettere l'indicazione del doge con la scrittaX DVX IANVENSIVM PRIMVS. Fu emesso fino al1415.
  • Gigliato: nuovo carlino d'argento emesso a Napoli daCarlo II d'Angiò nei primi anni del XIV secolo. Al dritto era rappresentato il sovrano seduto. Al rovescio, al posto dell'Annunciazione c'era una croce ornata con gigli, da cui il nome. La moneta fu imitata da diverse zecche del Levante tra cui quella dei Cavalieri di Rodi. Lo stesso nome a volte indica il fiorino o altre monete che presentano il giglio come tipo.
  • Giorgino: nome comune dato a diverse monete che raffigurano San Giorgio. Ad esempio un grosso d'argento coniato da Alfonso II d'Este ed alcune monete di Genova: una d'argento del 1668 per il Levante ed una d'oro del 1718 a 24 K.
  • Grano (plurale grana): Inizialmente, sotto Federico II, era una frazione dell'oncia d'oro pari ad 1/600 di oncia. 10 grana formavano un carlino, 20 un tarì e un grano valeva 12 cavalli (o 12denari in Sicilia). La moneta fu emessa per la prima volta da Ferdinando I di Napoli. Fu battuta fino al 1860.
  • Grosso: nome dato a molte monete d'argento. La prima fu coniata per la prima volta in Italia nel 1172. Il valore poteva andare da 2 denari fino ad un soldo da 12 denari.
  • Grossone: nome generico dei multipli del grosso. I più noti sono quello emesso dal dogeFrancesco Foscari (1423) e quelli battuti a Bologna nel XV secolo sotto i Bentivoglio. C'era anche il grossone romano, il fiorentino, quello di Siena o della lupa e altri ancora.

I[modifica | modifica wikitesto]

  • Imperiale è il nome di diverse monete tra cui:

K[modifica | modifica wikitesto]

L[modifica | modifica wikitesto]


Lira o Tron battuta dal doge Nicolò Tron (1472)

M[modifica | modifica wikitesto]


Marcello (1/2 lira) emesso dal dogePietro Mocenigo (1474-1476)


Mocenigo o lira (1541) del doge Pietro Lando (1539-1545)
  • Maglia: (dal lat. medievale medalia, plurale dimedialis, cioè mezzo) in genere mezzo denaro
    • Maglia di Bianchetto una moneta di mistura da mezzo grosso coniata dai Savoia.
  • Marcello: moneta d'argento di Venezia emessa daldoge Nicolò Marcello (1473-4). Valeva 10 soldi cioè la metà della lira emessa dal suo predecessore, Nicolò Tron, nel 1471. Pesava 3,26 g ad un titolo di quasi 950/1000. I tipi erano quelli delle monete veneziane: il doge inginocchiato davanti a San Marco che gli consegna la bandiera al dritto e Cristo seduto al rovescio. Lo stile della moneta prelude decisamente alle monete moderne. Mantenne il nome anche con i successori.
  • Marchesana (o anche marchesina): moneta coniata dagli Estensi, marchesi di Ferrara, e dai Gonzaga, marchesi di Mantova. Il nome rimase anche quando entrambe le dinastie ebbero il titolo ducale. La Lira marchesana di Ferrara valeva il doppio della Lira veneta. Il marchesino collegato valeva invece quanto il bolognino.
  • Marchesanoducato d'oro di Ludovico III Gonzaga(1414-1478). Fu battuto assieme al mezzo marchesano d'oro ed al marchesano d'argento.
  • Marchetto: nome popolare del soldo veneziano. Vi era rappresentato San Marco, da cui il nome.
  • Marcuccio: nome popolare del denaro piccoloveneziano coniato in basso argento agli inizi del XII secolo. Vi era rappresentato San Marco, da cui il nome.
  • Martino: moneta di Lucca da 10 paoli con l'immagine di San Martino.
  • Matapan (Matapane): soprannome del primo grossoemesso a Venezia a cavallo tra il XII ed il XII secolo da Enrico Dandolo, il doge della Quarta crociata. Era un grosso dal valore di 26 piccoli. È la prima moneta importante di Venezia, battuta particolarmente per i commerci con il Levante, imitando lo stile delle monete bizantine, come ad esempio il miliarense.
    Al dritto San Marco che consegna la bandiera al doge e Cristo seduto al rovescio. L'ultimo fu emesso dal doge Andrea Dandolo (1343 - 1354). Venne imitata da alcune zecche italiane.
  • Mezzano (o mezzanino): termine usato per indicare una moneta che valeva la metà di un'altra. Mezzani furono emessi a Bologna (1/2 bolognino), in Abruzzo (1/2 carlino), veneto (detto anchebezzo)
    • Mezzano di Verona: mezzo grosso di 16 piccoli, emesso per la prima volta dal dogeFrancesco Dandolo. Peso 1,24 g, al 782/1000. Al dritto presentava il doge inginocchiato e con la bandiera ed al rovescio il busto di San Marco.
  • Miliarense (Migliarese, Miliarese, Milliarensi): l'unica moneta d'argento battuta quasi regolarmente dagli Imperatori bizantini. Era battuto a partire dal sesto secolo con titolo variabile e generalmente con un peso fra 7,5 e 8,5 grammi. Circolava in Italia, in particolare in Italia meridionale e nelle città che commerciavano con il Levante.
  • Minuto: nome preso dal piccolo in alcune città italiane, in particolare a Genova, a Verona ed in Sardegna per le monete delle zecche di AlgheroBosaCagliari e Sassari.
  • Mocenigo: nome della lira veneziana emessa da Pietro Mocenigo nel 1474/6. I tipi sono quelli classici: al dritto è rappresentato il doge inginocchiato che riceve lo stendardo da San Marco ed al rovescio il Cristo nimbato. Pesava ca. 6,52 ed era al titolo del 928/1000. Mantenne il nome anche con i dogi successivi.
    Ebbero lo stesso nome anche monete simili di Modena e Mantova, coniate nel XVI secolo.

N[modifica | modifica wikitesto]


Noble di Edoardo III (1327-1377)
  • Nera: espressione per indicare una moneta a titolo inferiore a quello nominale.
  • Noble (eng. noble): moneta d'oro coniata inInghilterra a partire dal 1344 da Edoardo III. Al dritto il re su una nave ed al rovescio una croce gigliata accantonata da 4 leopardi coronati.
  • Novino: termine in uso nel XV secolo a Milano e a Parma per indicare monete emesse in Savoia, a Genova e dai vescovi di Losanna dal valore di 9 denari.

O[modifica | modifica wikitesto]


Ongaro coniato in Ungheria daSigismondo (1387-1437)
  • Ongaro: nome italiano del fiorino coniato in Ungherianella prima metà del Trecento. Questa moneta fu largamente imitata in molti paesi. Le imitazioni più famose erano quelle battute nei Paesi Bassi, al loro volta ampiamente imitate da zecche italiane comeBozzoloCasaleCastiglione delle Stiviere. Poiché era in genere rappresentato un guerriero con larghe brache, erano dette anche ongari bragoni. Pesava 3,40 g come il Fiorino di Firenze.
  • Ottène: moneta da 3 denari coniata a Savona da Luigi XI di Francia tra il 1461 ed il 1464.
  • Ottolino: o Othoniensis, denaro in argento coniato a Pavia a partire dal regno di Ottone I di Sassonia e in seguito sotto i suoi successori Ottone II e Ottone III. L'ottolino è attestato ancora nell'XI e XII secolo con le emissioni più tarde. Al diritto nel campo si ritrovano la croce nel campo e la legenda sul bordo con il nome dell'imperatore (suprema autorità emittente); al rovescio invece solitamente PAPIA, l'indicazione della zecca.
  • Ottino: nome usato a Milano agli inizi del XV secolo per indicare il grosso quando, sotto Gian Galeazzo Visconti, il suo valore passò da 12 a 8 denari imperiali.

P[modifica | modifica wikitesto]


Pegione o grosso di Pavia coniato daGaleazzo II Visconti (1359-1378)

Piereale del Regno di Sicilia diFederico IV (1355-1377). Zecca di Messina

Popolino o Fiorino d'argento diFirenze (1306)
  • Papiense (denaro papiense o papiese): vedi pavesenome dei denari di Pavia (Papia in latino).
  • Parpagliola: moneta di mistura dei secoli XIV e XV, originaria della Provenza. Fu imitata dai vescovi diLosanna ed anche in Savoia, a Milano dove valeva 2 soldi e 6 denari. In seguito fu battuta anche da altre zecche. L'ultima fu battuta a Milano sotto Napoleone.
  • Patacchina (o petacchina): nome prima popolare e poi ufficiale della moneta di biglione dal valore di un quarto di grosso emessa a Genova e a Savona nella seconda metà del XIV secolo. Era equivalente al sesino da 6 denari.
  • Pavese (o pavesano): denaro imperiale battuto a Pavia. I primi furono battuti al periodo di Ottone I(962-967). Fu tra i più diffusi ed apprezzati in Italia.
  • Pepolese: doppio bolognino imitante il grosso diAncona ed emesso da Taddeo Pepoli che fu signore a Bologna dal 1337 al 1347.
  • Picchione (o pegione): nome popolare del grossoemesso a Milano nel XIV secolo da Galeazzo II e daBernabò Visconti dal valore di 18 denari, cioè un soldo e 1/2. In seguito fu dato anche alle monete di pari valore di Gian Galeazzo Visconti e dei suoi successori.
  • Piccolo: (anche picciolopizolo) nome usato per la moneta di minor valore. Cominciò ad entrare in uso quando accanto al denaro oramai svalutato (denarus parvus) si cominciarono a battere i primi grossi. Forse il primo piccolo fu emesso a Venezia dal doge Sebastiano Ziani.
    • Pìcciolo: moneta fiorentina da un quarto di quattrino.
  • Pictavino (o pittavino, da Pictavi, nome latino di Poitiers): i denari pittavini erano quelli battuti dai conti di Poitou a Poitiers.
  • Piereale (anche perealepirreale, cioè reale di Pietro): moneta da un reale battuta per la prima volta a Messina da Pietro III d'Aragona (1282-1285). Piereali furono battuti in Sicilia dagli Aragona fino a Martino II.
    • Pereale d'oro: pesava 5 trappesi a 24 K e valeva un tarì d'oro.
    • Pereale d'argento: era un carlino da 10 grana.
  • Popolino: nome del fiorino d'argento battuta a Firenze alla fine del XIII secolo. Monete con lo stesso nome furono emesse a Roma, con il valore di 1/12 del grosso, ed a Lucca, in mistura, nel1369. Il popolino di Roma aveva come tipo il leone.
  • Provisino: era il nome italianizzato del Provinois, il denaro emesso a Provins e che circolava anche in Italia. Il Senato di Roma, verso il 1184, fece emettere un provisinus senatus. La coniazione durò fino alla riforma monetaria di Eugenio IV.

Q[modifica | modifica wikitesto]


Quattrino papale di biglione emesso aMacerata (1447-1471)
  • Quartarola: piccola moneta d'oro di Genova dell'inizio del XIII secolo dello stesso valore e peso del tarì. Fu poi resa uguale ad 1/4 di genovino. Pesava poco meno di un grammo.
  • Quartarolo: termine utilizzato per monete di un quarto di valore. A Venezia il quartarolo era una piccola moneta di biglione del valore di 1/4 di denaroche fu battuta per la prima volta dal doge Enrico Dandolo. Recava al diritto le lettere V-N-C-E disposte a croce e al rovescio una croce accantonata da gigli. Fu emessa dal 1192 al 1328.
  • Quartiglio: moneta d'oro battuta dagli arabi, dai normanni e dagli svevi in Sicilia. Valeva un quarto di dinar.
  • Quarto: moneta di biglione emessa nel Ducato di Savoia tra in XIV ed il XVIII secolo. Recava la scritta FERT e valeva tre denari o 1/4 di grosso.
  • Quattrino: moneta prima in mistura e poi in rame che valeva 4 denari.
    Fu battuta dal XIII al XIX secolo da quasi tutte le zecche italiane.
  • Quintina: piccola moneta d'argento del Regno di Napoli da 12 piccoli (o 1/5 di carlino) battuta nel 1466.

R[modifica | modifica wikitesto]


Reale del Regno di Napoli di Alfonso V d'Aragona (1442-1458)

S[modifica | modifica wikitesto]


Saluto d'argento di Carlo II
  • Saluto (moneta):
    • — d'oro: moneta (ufficialmente carlino d'oro) da 4,4 g a 24 K. Emesso a Napoli da Carlo I d'Angiònel 1278, aveva lo stesso valore del reale e dell'augustale. Quando i tipi furono modificati daCarlo II d'Angiò che al posto dell'Annunciazione mise la croce gigliata prese il nome di Gigliato.
    • — d'argento: moneta d'argento con gli stessi tipi della precedente: stemma degli Angioini (croce di Gerusalemme e gigli) al dritto eAnnunciazione al rovescio.
    • — Monete con lo stesso nome furono emesse in Francia ed in Inghilterra.
  • Sampierinosoldo d'argento emesso dal Senato di Roma, congiuntamente con il papa, verso il1297 in previsione del Giubileo. Valeva 12 provisini e pesava 1,5 g al titolo di 885/1000. Al dritto San Pietro (da cui il nome) ed al rovescio San Paolo, i patroni della città. È anche la prima moneta in cui l'autorità della chiesa è accanto a quella senatoria.
  • Sanese (o senese) d'oro: moneta coniata a Siena, verso il 1340, di peso e bontà simile alfiorino. Dopo il 1486 prese il nome di ducato.
  • Saraceno: nome popolare che veniva usato in Italia per il dinar. Il nome di bisante saracenatoera attribuito ai bisanti con scritte arabe, monete d'oro emesse dagli Arabi e pari al solido diBisanzio.
  • Scudo (in francese écu, in spagnolo ed in portoghese escudo): nome di monete in oro o argento: furono chiamate così perché le prime recavano lo stemma dell'autorità che le aveva emesse. Furono emessi scudi fino al XIX secolo.
  • Secusino (propriamente denaro secusino): emesso a Susa (Secusia in latino) dai Conti di Savoia a partire da Umberto II (1080-1103) fino ad Umberto III (1148-1188). Recava la scritta SECUSIA
  • Sesino: moneta generico delle monete di biglione da 6 denari (mezzo soldo) circolanti in tra ilXV ed il XVI secolo: sesino di Avignone, di Milano, perugino, veneto.
  • Soldo: da solido. Al tempo di Carlo Magno è una unità di conto, pari a 12 denari. Il primo soldo da 12 denari viene emesso in Italia alla fine del XII secolo a Milano dall'imperatore Enrico IVaccanto ad un grosso da 24 denari.

T[modifica | modifica wikitesto]


Tarì d'oro del Regno di Sicilia diFederico II (1220-1250). Zecca di Brindisi?


Lira o Tron (1472)
  • Tarì: nome di origine araba che indica una moneta d'oro emessa nella Sicilia araba agli inizi del X secoloe del valore di un quarto di solido cioè 0,88 g. Tra X e XI secolo fu coniata nelle zecche di Salerno e Amalfidai principi longobardi prima e dai normanni dopo. Nel 1500 divenne una moneta d'argento. Tarì e multipli furono emessi fino all'inizio del XIX secolo.
  • Terlina: (o trillina) piccola moneta di mistura milaneseda 3 denari battuta per la prima volta da Giovanni Maria Visconti (1402 - 1412), dal peso di 0,76 g con un titolo di 200/1000. Fu imitata a CremonaParma,Piacenza e Mantova.
  • Terzarola: moneta d'oro del valore di un terzo digenovino emessa al tempo di Simone Boccanegra(1339-1345) con il peso di 1,06 grammi.
  • Terzarolo: moneta milanese del valore di mezzodenaro.
  • Testone: moneta d'argento di modulo grande dal valore di 1/4 di scudo. I primi cominciarono a circolare in Italia dopo il 1470. Secondo molti studiosi l'apparizione dei testoni segna il passaggio dallamonetazione medievale a quella moderna. Il nome deriva dalla presenza al dritto del profilo del sovrano.
    Uno dei primi fu il mocenigo battuto a Venezia sotto ildoge Pietro Mocenigo (1474-1746). Ma il più noto è quello emesso a Milano da Galeazzo Maria Sforza, del valore da una lira.
  • Tirolinogrosso emesso in Tirolo alla fine del XIV secolo
  • Torellinopiccolo della zecca di Parma emesso tra il 1260 ed il 1345. Al diritto l'immagine di un piccolo bue.
  • Tornese (dal francese denier tournois o semplicemente tournois, cioè denaro di Tours): denarod'argento emesso a Tours in Francia ed imitato ovunque in Europa.
    • In Italia ebbero questo nome molte monete specialmente nel Meridione.
    • Tornese napoletano: la moneta di rame emessa dagli Aragona a Napoli alla metà del XV secolo e battuta fino al 1860. Valeva 1/20 di carlino o 6 cavalli.
  • Tornesello: piccolo tornese d'argento emesso a Venezia dal doge Andrea Dandolo (1343-1254) e dai successori con gli stessi tipi del soldino.
  • Tredisino (o tredicino): mezza lira di Bologna emessa da Ercole Bentivoglio nel 1471 del valore di 3 bolognini. A Roma lo stesso nome aveva la mezza gabella.
  • Tremisse: moneta d'oro bizantina circolante in Italia nell'Alto Medioevo dal valore di 1/3 disolido. Tremissi furono coniati in Italia a Lucca, Benevento, Pavia, Pisa, Milano, ecc.
  • Trentina: cfr. cella.
  • Trillina cfr. Terlina.
  • Trino: moneta da tre denari battuta a Perugia nella seconda metà del XV secolo
  • Trionfo: moneta d'oro emessa in Sicilia da Ferdinando il cattolico. Prendeva il posto del Reale ed aveva lo stesso peso e valore dello zecchino.
  • Tron o Trono: soprannome della lira emessa dal doge Nicolò Tron nel 1472. Fu incisa daAntonello della Moneta. È comunemente considerata la prima lira emessa in Italia.

V[modifica | modifica wikitesto]

  • Veronesedenaro imperiale emesso a Verona tra il 1039 ed il 1125. Pesava 0,45 g con un titolo di 233/1000. Aveva una croce su entrambi i lati e per questo era definito anche crociato.
  • Viennese (fr. viennois) denaro degli arcivescovi di Vienne, in Francia che batterono moneta sin dal X secolo. Fu coniato, imitandolo, dai Conti e Duchi di Savoia dal XIII secolo al XVI secolo.
  • Volpetto: vedi Armellino.

Z[modifica | modifica wikitesto]


Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia della numismatica italiana
  • Jean BelaubreDictionaire de Numismatique médiévale occidentale, Parigi, Léopard d'Or, 1996,ISBN 2-86377-121-3.
  • Giulio Bernardi: "Monetazione patriarcato di Aquileia". Trieste, 1975
  • Elio Biaggi: "Monete e Zecche Medioevali Italiane". Torino, 1992
  • Lorenzo Bignotti: "La Zecca di Mantova". Mantova, 1984
  • Carlo Maria Cipolla: "Le avventure della lira". Bologna, 1975
    • "Tre storie extra vaganti". Bologna, 1994
  • Corpus nummorum italicorum. Voll. I-XX. Roma, 1910-1943
  • Carlo Crippa: "Le monete di Milano dai Visconti agli Sforza, dal 1329 al 1535" - Vol. II. Milano, 1989
    • "Le monete di Milano durante la dominazione spagnola, dal 1535 al 1706" - Vol. III. Milano, 1989
  • Gustavo Di Giulio: "Dalla monetazione medicea". Milano, 1984
  • Walter Ferro: "Storia di Savona e delle sue monete". Savona, 2001
  • Philip GriersonGiuseppe Libero Mangieri: "Tarì Follari e Denari: La Numismatica Medievale nell'Italia Meridionale"
  • (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
  • Giuseppe Lunardi: "Le monete della Repubblica di Genova". Genova, 1975.
    • "Le monete delle colonie genovesi". Genova, 1980
  • Edoardo MartinoriLa moneta - Vocabolario generale, Roma, Istituto italiano di numismatica, MCMXV (1915).
  • Francesco Muntoni: "Le monete dei Papi e degli Stati pontifici". Roma, 1972-1973
  • Michele Pannuti, Riccio V. "Le monete di Napoli". Milano, 1985
  • Raffaele Paolucci "Le monete dei Dogi di Venezia". Padova, 1990
    • Le monete dei Dogi di Venezia. Le oselle di Venezia, le oselle di Murano, la monetazione anonima, la monetazione dal 1797 al 1866. Padova, 1991
  • Enrico Piras: "Monete della Sardegna". Sassari, 1985
  • Mario Ravegnani Morosini: "Signorie e Principati (monete italiane con ritratto, 1450-1796)". 3 voll. Rimini, 1984
  • Luigi Simonetti "Monete italiane medioevali e moderne". Vol.I. Casa Savoia. Firenze, 1967
  • Rodolfo Spahr "Le monete siciliane dai bizantini a Carlo d'Angiò (582-1282)". Graz,1976
    • "Le monete siciliane dagli Aragonesi ai Borboni (1282-1836)". Graz,1959
  • Alberto Varesi "Monete Italiane Regionali". Pavia 1995-96-98-00-01
Cataloghi

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]