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Salvatore Giordano non ce l'ha fatta. Se ne è andato a soli quattordici anni. Una morte assurda: colpito dal crollo di calcinacci nel cuore della città, nella centralissima Galleria Umberto I di Napoli.

Il ragazzino era in coma per lo schiacciamento del torace e il grave trauma cranico subito. Prima di essere colpito, Salvatore, accortosi del cedimento, aveva spinto il gruppo di amici con il quale stava conversando a spostarsi. Un gesto che ha evitato altri ferimenti.

La Procura di Napoli ha subito aperto un fascicolo di indagine, affidando ai carabinieri l'acquisizione di atti sulla proprietà e la manutenzione del sito e di immagini sull'accaduto - tra queste il video col drone del nostro fotografo Riccardo Siano - chiedendo anche la collaborazione delle testate giornalistiche che hanno effettuato riprese del luogo dell'incidente.

A "Repubblica", proprio ventiquattro ore fa, il capo della Procura, Giovanni Colangelo, aveva detto: "Di certo, quanto è accaduto non può essere definita una fatalità".

I crolli purtroppo non sono una novità, in dieci anni ne sono avvenuti e diversi allarmi sono rimasti ignorati.
"C'è una responsabilità politica per la mancanza di sicurezza in generale", dice Angelo Pisani, legale della famiglia di Salvatore Giordano. Le responsabilità giudiziarie "saranno accertate dalla magistratura che dovrà decidere anche, nelle prossime ore, se effettuare l'autopsia".

Gli enti pubblici, ha ricordato il legale, "sono tenuti a intervenire in danno dei privati che non provvedono alla manutenzione, e dopo a rivalersi su di loro". Così come "si sarebbe dovuto procedere al controllo e alla vigilanza dei luoghi a rischio che vanno transennati fino a quando non si elimina il pericolo".
Pisani sottolinea "l'esempio di compostezza dato dalla famiglia che chiede giustizia". "Ognuno faccia un esame di coscienza per evitare altre tragedie. Ormai niente può restituire Salvatore ai genitori", conclude. 
Piangono gli amici di Salvatore. I suoi compagni di classe hanno i volti provati dal dolore. I genitori del ragazzino di 14 anni sono chiusi nel più stretto riserbo, come già nei giorni scorsi.

Nel primo pomeriggio una nota del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: "L'amministrazione comunale tutta e tutta la città di Napoli si stringono alla famiglia di Salvatore in questo momento drammatico. Non esistono parole per una morte inaccettabile".