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giovedì 24 luglio 2014
''Ma lei viene qui per telefonare?'',
Un signor nessuno. Anzi: un maleducato. Sono le parole che il deputato Emanuele Fiano (Pd) rivolge al presidente dell'AgCom Cardani, l'11 luglio, durante un'audizione in commissione Affari costituzionali. L'audizione si rivela presto una via crucis per Cardani (nostro garante delle comunicazioni). Dopo mezz'ora di anticamera, il presidente comincia a leggere il suo testo (di fatto un parere sul disegno di legge in materia di Semplificazione amministrativa). Ma per due volte allarga le braccia, sconsolato, perché quasi nessuno dei parlamentari sembra seguire le sue parole. E quando il presidente della Commissione lo invita a chiudere ("il tempo a sua disposizione è di 10 minuti, come per tutti gli altri ospiti"), Cardani si sfoga: io parlo - dice in sostanza - e i deputati intanto parlottano al cellulare. Non lo avesse mai detto. Subito parte l'attacco di Fiano che chiede siano rispettate le prerogative degli eletti "assisi" - così dice - nell'aula della commissione
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