giovedì 27 settembre 2012

Biennale des Antiquaries

Biennale des Antiquaries: ecco come sta andando la 26esima edizione della fiera parigina. Che rischia di espatriare in Oriente
pubblicato martedì 18 settembre 2012





La rappresentazione migliore di questa nuova edizione della Biennale des Antiquaires di Parigi è stata riassunta dallo spazio di Karl Lagerfeld: lo shopping mall sotto le volte del Grand Palais parigino, con le facciate dei negozi di legno dipinte di bianco, che danno il loro massimo splendore quando il sole investe il palazzo ed i piccoli lampioni appesi tra le finestrelle si spengono, lasciando spazio al brulicare dei visitatori. Una passerella di star, invece, ha affollato la settimana inaugurale della biennale e i visitatori piú numerosi sono stati cinesi e giapponesi, interessati soprattutto alle esposizioni dei gioielli di Cartier e Dior.
Anche se non mancano rivelazioni degne di nota: Christian Deydier, Presidente del sindacato nazionale degli antiquari, ha affermato che è in atto da questa edizione una decentralizzazione della mostra che prevede nel breve periodo una sede dislocata a New York a novembre, mentre in futuro si pensa di costruire delle nuove realtà espositive proprio in quel Giappone che a Parigi regala così tanti visitatori. Una volontà di ampliamento che deriva proprio dal al fatto che i visitatori sono sempre piú stranieri ed il rischio è persino di chiudere la sede nativa della fiera se questa non attirerà un parterre più europeo. 
Dal punto di vista commerciale l'esposizione è cominciata subito con alcune vendite milionarie che hanno 
visto la vendita di una tela di Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, del 1968, da parte della L&M Arts. La stessa galleria ha poi venduto anche un lavoro di Peter Marino per 250mila dollari.
I pezzi forti sono stati conservati per la fine della fiera, prevedendo un pezzo di Warhol Liz 1, Early colored Liz, del 1963 valutato a circa 25 milioni di dollari, superando di due milioni la vendita del quadro di Cezanne Tasse, verre et fruits venduto per 23 milioni. Entrambi i lavori, proposti dalla galleria Krugier sono rimasti per ora invenduti, nonostante siano state registrate alcune offerte che per ora non sembrano aver soddisfatto le aspettative di vendita della gallerista.
L'arte moderna ha avuto una grande importanza quest'anno arrivando ad avere 21 gallerie in rappresentanza. La parigina Tornabuoni Art ha presentato una retrospettiva delle avanguardie del secolo scorso con lavori di Picasso, Fontana, Giacometti e Kandinsky. Skull di Jean-Michel Basquiat è  invece il lavoro piú recente presentato alla fiera, con un prezzo al pubblico di 8,65 milioni di euro. Michele Casamonti, direttore della galleria, ha sottolineato come l'arte moderna sia sempre inserita anche in una fiera dell'antiquariato come punto d'attrazione per l'esibizione stessa.
Il numero degli espositori ha raggiunto quest'anno le 122 presenze, con 34 gallerie occupanti i 7mila metri 
quadrati del salone d'onore, riaperto in questa occasione. Uno spazio forse meno lussuoso rispetto 
alla Navata, ma non meno importante. E che non ha di certo inibito gli affari.

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