Caro lettore, pensavo che il termine "scapocchione" designasse una persona incapace di compiere adeguatamente un certo lavoro, incarico o sport, ma non un soggetto capace di prendersi una laurea, di arrivare al grado di capitano della Guardia di Finanza, diventare consulente del ministro delle finanze e successivamente parlamentare.
I miei, che scapocchioni non sono, stanno ancora alla ricerca di un'occupazione continuativa ed ogni volta che li ho invitati a prendere la strada della carriera militare mi hanno guardato come si guarda uno che dà i numeri che non escono mai anche se li ho alimentati a pane e leggi sulla prevenzione infortuni nei luoghi di lavoro.
Quello che ha fatto il servizio militare da ufficiale è tornato a casa che ancora sbarella e le cose che racconta sembrano films di fantascienza o fantapolitica militare.
Spie nascoste dappertutto. Mi ha sorpreso quando mi ha riferito che una certa persona di Ostia, che conosco bene, è uno stipendiato dei Servizi. Ma di quali servizi ?
Qualcuno ci spia ? Io, forse per il mio carattere, non mi sento uno spiato, cert'è che se è vero non ci credo, anche se si sente come un ritornello un pò dovunque.
Però, certi fatti, è necessario dirlo, ci fanno riscoprire se non i valori che abbiamo persi di vista, almeno parte del vocabolario che non è più di uso quotidiano, anche quello napoletano, che con grande sorpresa e meraviglia ho rintracciato sul "Corriere della sera" in una nota a firma di Marcoribaldo del 11 settembre 2009, dal titolo "Scaurachiuove" nel quale riferisce alla sua amica Isabella i suoi commenti su fatti di cronaca politica scrivendo: "il senatore napoletano Lionello Cosentino (P.D.) è membro della 12a Commissione Permanente (Igiene e Sanità) nonchè della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sull'Efficacia e l'Efficienza (sic!) del Servizio Sanitario Nazionale (pensa un po' quanti incarichi s'inventano 'sti senatori per arrotondare lo stipendio).
Il nostro dichiara senza pudore che: "A noi i nomi (dei parlamentari coinvolti nel verminaio pugliese) NON INTERESSANO".
Chiarisce che a "loro" interessa capire i meccanismi della corruzione.
A parte il fatto che il senatore, dalla regione di provenienza, a meno che non sia vissuto nell'ampolla di San Gennaro, di corruzione dovrebbe essere docente, proviamo a tradurre dal politichese: "Finchè parliamo in generale vabbuò, ma trasì dint'a scazzetta d'o prevete conviene a qualcuno?".
Insomma i membri delle citate "Commissioni" è bene non scordino d'essere felici scaurachiuove.
Isabella, so che col napoletano t'arrangi, ma quest'ultima forse ti sfugge.
La bellissima espressione si riferisce a chi ha il compito socialmente indispensabile di far bollire i chiodi.
Ciao. Marcoribaldo"
Le chiedo scusa, ma non potevo farne a meno. Il divertimento è doppio e l'incazzatura pure.
G. Ruocco
G. Ruocco
Caro G. Ruocco,
RispondiEliminaleggo casualmente (dopo tanto tempo) che hai ripreso un mio vecchio post tratto dal forum di Isabella Bossi Fedrigotti del Corriere della Sera.
Mi pare anche che tu lo abbia apprezzato.
Ne son contento ma ti rivelerò che, nonostante mi sia dato arie partenopee, son decisamente polentone sia di origini che di domicilio.
Un cordialissimo saluto
Marcoribaldo
lupogrigio3@alice.it
Caro Marcoribaldo,
RispondiEliminaquando ho trovato il tuo pezzo e ho visto che faceva al mio caso, ho pensato che le tue annotazioni davano una forza in più a quello che volevo dire.
Ti rivelo che ho una grande nostagia del Piemonte dove ho vissuto quasi dieci anni. Nessuno capisce questo mio sentimento eppure sono uno di quei napoletani che i piemontesi chiemavano terrone o terra da pipa o ancora più offensivamente Napoli.
Leggere quello che hai scritto mi fa sentire sempre di più cittadino del mondo senza distinzione di sorta, anche se non so rinunciare al mio dialeeo che scrivo dall'età di 14 anni, ai sentimenti che sempre di più avvicinano le persone di buona volontà che non fanno sforzi a sentirsi vicini ed uguali a chi non è come loro.
Dove posso trovarti ?
Un saluto cordialissimo e immenso per la tua disponibilità e la tua cordialità.
Gioacchino Ruocco