L'acqua è di tutti in quanto è l'unico elemento naturale che ci può dissetare. Lo ricordava anche il vescovo di Rieti nella sua omelia durante la messa celebrata per i morti di Amatrice che l'acqua al pari dei terremoti è una manifestazione della natura. Mentre abbiamo paura dei terremoti o dell'acqua nel suo defliure a valle quando arriva dal cielo in maniera copiosa, non abbiamo paura di essa quando la beviamo per dissetarci, per rifornire il nostro corpo che senza di essa morirebbe.
Pretendiamo che sia di tutti senza guardare agli sprechi, ma non può essere di tutti quando diventa minerale con proprietà curative.
La prescrizione dell medicine è demandata ai medici, come era degli stregoni che trattavano l'uso delle piante in maniera empirica per la cura dei propri vicini.
Le acque minerali per uso civico devono essere necessariamente vietate. La legge sanitaria del nostro paese è l'unica che deve garantire la salute dei cittadini, ma i cittadini non possono in maniera prepotente stravolgere le regole tecniche del vivere civile.
E' compito degli amministratori la tutela della salute pubblica ( soggetti giuridici incaricati) amministrandola nella sua totalità con la severità che tale incarico richiede.
L'uso civico preteso dai miei compaesani, vietato altrove, non può essere preteso ed ammesso. Va fatta da parte degli organi precitati una campagna di informazione sulle conseguenze e sui benefici che l'utilizzo delle acque minerali comportano a dispetto di quelli che amministrano la cosa pubblica sull'onda degli umori della piazza e dimostrano di non avere nessuna idea del compito per il quale si sono proposti e nessun programma politico di risanamento e di crescita ordinata dell'economia e del benessere economico e sociale di chi stanno amministrando.
Gioacchino Ruocco
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