Caran d'Ache (azienda)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Caran d'Ache
Stato Svizzera
ISIN CH0268536338
Fondazione 1924 a Ginevra
Fondata da Arnold Schweitzer
Sede principale Ginevra
Prodotti Strumenti di scrittura
Sito web www.carandache.ch
Caran d'Ache è un produttore svizzero di strumenti di scrittura ad alta qualità, prodotti per l'arte e accessori.
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Caran d'Ache | |
---|---|
Stato | Svizzera |
ISIN | CH0268536338 |
Fondazione | 1924 a Ginevra |
Fondata da | Arnold Schweitzer |
Sede principale | Ginevra |
Prodotti | Strumenti di scrittura |
Sito web | www.carandache.ch |
Caran d'Ache è un produttore svizzero di strumenti di scrittura ad alta qualità, prodotti per l'arte e accessori.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
L'azienda fu chiamata successivamente Caran d'Ache, pseudonimo di Emmanuel Poiré, un noto disegnatore di satirapolitica francese, proviene dal russo карандаш karandáš (d'origine turca) che significa "matita"
Caran d’ Ache: il primo piu’
bel regalo che ho avuto, una scatola di colori (1965)
Posted
on dicembre 19, 2012
Caran d’ Ache: il primo piu’ bel regalo
che ho avuto, una scatola di colori (1965)
E’ periodo natalizio ed e’ tempo di
regali. Cosi’ mi e’ tornato in mente questo mio piccolo racconto. Nel lontano
Natale del 1965, avevo sette anni, venne a trovarci mio zio emigrato in Francia
e mi porto’ come regalo una scatola di colori Caran d’Ache. E’ stato il primo
piu’ bel regalo che ho avuto della mia vita. Ho fatto i miei primi disegni con
questa meravigliosa scatola di colori che custodivo gelosamente. A scuola sono
sempre stato uno dei migliori a disegnare, pero’ in matematica non capivo
niente. Cosi’ sottobanco scambiavo i miei disegni per la soluzione dei compiti
di matematica. In quinta elementare vinsi il concorso di disegno organizzato
dalla scuola, che aveva come tema “l’ Unita’ d’ Italia”. Ancora un po’ questo
disegno me lo ricordo e i miei nonni erano molto entusiasti di questo disegno,
dato che l’ho eseguito a casa loro. Qualche anno fa vinsi ancora un concorso di
disegno e come premio ricevetti un cofanetto di colori “Pablo”, contenente 220
matite colorate della Caran d’Ache.
Non potevo vincere premio migliore. Alzi
la mano chi, da bambino, non ha mai messo una scatola di colori Caran d’Ache in
cartella. Tutto potevano essere, ma loro, le matite colorate con il Cervino
sulla latta, sono passate indenni per le mani dei bambini di tutto il mondo.
Perché è questa la loro caratteristica precipua. Nella Caran d’Ache che cade,
la mina non si rompe e quindi dura il doppio. Tempo fa presi lezioni serali di
disegno, il maestro era della Russia e parlava solo qualche parola d’italiano.
Ogni volta ci mostrava la sua scatola di disegno, dove a grandi lettere si
poteva leggera anche a distanza: “FABER CASTELL”. Pero’ lui diceva sempre:
queste “Caran d’ Ache” sono le migliori, io uso solo queste! Allora mi
venne il dubbio o il maestro non sapeva leggere o il motivo era un altro. Cosi’
ho appreso che “карандащ”, in russo si legge “Caran d’Ache” e significa
matita. Il nome della mia favolosa scatola di colori Caran d’Ache veniva da un
disegnatore russo che si firmava appunto “Caran d’Ache” e il suo vero nome era
Emmanuel Poiré. Questa e’ la mia piccola ricerca su Emmanuel Poiré e le origini
del nome dei colori Caran d’Ache. Caran d’Ache ‹karã´ d aš› (карандаш, dal
russo karandas “matita”)
Emmanuel Poiré
Caran d’Ache ‹karã´ d aš› (dal russo
karandas “matita”). – Pseudonimo del caricaturista e illustratore Emmanuel
Poiré (Mosca, 6 novembre 1858 – Parigi, 26 febbraio 1909). Nato in Russia, ma
di origine francese, a vent’anni si recò in Francia, per compiervi il suo
servizio militare. In esso trovò presto argomento per la sua attività artistica
e, non potendo pubblicare le sue caricature col proprio nome, le firmò Caran
d’Ache, dal russo karandaš “matita” (карандаш = matita) e che si legge
“karandash”. Legato da una affinità di maniera con W. Busch e A. Oberländer,
collaborò a varî giornali; fornì illustrazioni per l’Histoire de Marlborough, e
lasciò parecchi albi di caricature. Emmanuel Poiré, disegnatore e umorista, e’
anche considerato uno dei precursori del moderno fumetto. Autore di vignette di
satira politica pubblicate su vari giornali quali Chronique parisienne,
Caricature, Le Chat noir, La Vie militaire, Le Journal, Le Rire, Le Figaro e al
Tout Paris, fondato insieme con A. Richard, e agli Arts incohérants, fondato
con Jules Levy, editore del capolavoro del Caran d’Ache, l’Histoire de
Malborough. Il Caran d’Ache per primo introdusse nella “Vie militaire” le
storie senza parole; vere e proprie illustrazioni fornì solo per l’Histoire de
Malborough. Tra gli albi di caricature ricordiamo Physiologies parisiennes, Le
Carnet de Chèque; al Salon des Humoristes il Caran d’Ache espose pure
caricature scolpite. Influenzato da Rodolphe Töpffer nel 1885 pubblica Histoire
de Marlborough sul modello dei lavori del maestro ginevrino. Nel 1894 progetta
la realizzazione di un’opera rivoluzionaria: un lungo romanzo disegnato (come
lui stesso lo definirà in una lettera indirizzata a Le Figaro) dal titolo
Maestro, che avrebbe dovuto contare circa 360 pagine. L’opera non verrà mai
terminata e il copioso materiale realizzato (comprendente oltre 100 pagine tra
tavole ultimate e schizzi) verrà disperso in numerosi lotti dopo la morte
dell’autore. Solo nel 1998 il Centre national de la bande dessinée et de
l’image ha acquistato gran parte del materiale superstite che è stato pubblicato
l’anno seguente. Successivamente altri schizzi del romanzo sono stati
identificati tra il materiale dell’autore in possesso del Dipartimento di arti
grafiche del museo del Louvre. L’attenzione rivolta negli ultimi anni a questo
materiale ha permesso di attribuire a Caran d’Ache un ruolo importante nella
storia del fumetto. Tra le altre sue attività, realizzò uno spettacolo per il
teatro d’ombre, intitolato l’Épopée, dedicato alla figura di Napoleone, messo
in scena allo Chat Noir; inoltre fu un collaboratore del giornale Arts
incohérents pubblicato dall’editore Levy. Ottenne un buon successo al Salon des
humoristes con le sue caricature. A Caran d’Ache è intitolato, in Francia, un
premio per disegnatori.
NOTA “Caran d’Ache” è, dal 1924, anche
una delle più note marche di prodotti da disegno, con sede in Svizzera. Ed è
l’azienda a perpetuare la fama del grande disegnatore e umorista, in onore del
quale l’antico proprietario aveva dedicato l’omonima azienda svizzera di
cancelleria.
In lingua turca il termine “kara Tash”
significa pietra nera! La Grafite! Con questa pietra si segna e si disegnano
linee. Il pigmento della Grafite serve come l’artista, perché si tratta di una
materia prima importante per la produzione di matite.
CARAN d’ACHE, Ginevra – MAISON DE
HAUTE ECRITURE – “SWISS MADE” dal 1915
Caran d’Ache è un produttore svizzero di
strumenti di scrittura ad alta qualità, prodotti per l’arte e accessori. Fu
fondata a Ginevra nel 1924 quando Arnold Schweitzer acquistò la fabbrica di
matite Ecridor e i suoi atelier, fondati a Ginevra nel 1915 . L’azienda fu
chiamata successivamente Caran d’Ache, pseudonimo di Emmanuel Poiré, un noto
disegnatore di satira politica francese, proviene dal russo karandash che
significa matita. Caran d’Ache è un vanto dell’Alta Manifattura Svizzera e non
ha mai lasciato il lago Lemano, che così frequentemente compare nelle creazioni
della Maison ginevrina. Il Made in Switzerland è uno dei valori fondanti del
marchio, che ha sempre mantenuto all’interno della fabbrica di Ginevra le
altissime competenze manifatturiere sia per gli articoli di belle arti che per
i prodotti di scrittura. Già nel nome Caran d’Ache esprime il forte legame con
gli artisti e con il mondo dell’arte e della cultura. Arnold Schweitzer, il
fondatore, chiamò l’azienda Caran d’Ache in onore di Emmanuel Poiré, celebre
caricaturista francese della Belle Epoque. Poiré si firmava con lo pseudonimo
Caran d’Ache, trascrizione fonetica francese della parola russa “karandash”,
che significa matita. Caran d’Ache, Maison de Haute Ecriture, vuol dire
eccellenza nella creatività e nell’alta manifattura. I due progetti,
industriale e culturale, sono presenti nel dna dell’azienda e spingono
naturalmente Caran d’Ache a vedere, ad ascoltare, a valorizzare tutto quello
che di nuovo e di bello trova sul proprio cammino. Caran d’Ache presenta la
prima matita colorata del mondo con mina acquerellabile e assume presto la
leadership nel mercato del colore, con il lancio di prodotti di successo per
dipingere e disegnare, destinati ad artisti, amanti della pittura e bambini di
ogni età. Le matite colorate Supracolor e Pablo, i pastelli ad olio Neopastel,
gli acquerelli Prismalo e Gouache e i leggendari pastelli a cera Neocolor sono
solo alcuni dei prodotti Caran d’Ache che hanno conquistato il mondo. Caran
d’Ache si afferma nel mercato della scrittura nel 1929, anno in cui progetta e
mette a punto un brevetto straordinario – il Fixpencil -, il primo portamine
interamente realizzato in metallo con meccanismo di serraggio a pinza,
conosciuto e usato da architetti e designers di tutto il mondo. La
consacrazione fra i grandi marchi della scrittura avviene negli anni ’50 con la
leggendaria Ecridor, dall’inconfondibile forma esagonale e dallo stile un po’
retrò. Caran d’Ache è stata fondata e mantiene tuttora sede e stabilimento a
Ginevra – luogo di grandi orologiai, di eccellenti gioiellieri e di maestri
artigiani. Non a caso Caran d’Ache è l’unico fabbricante svizzero di strumenti
da scrittura di altagamma. Gli amanti del lusso e i collezionisti di tutto il
mondo conoscono e apprezzano le creazioni Caran d’Ache, fra cui alcuni pezzi
entrati nella leggenda della scrittura, come La Modernista Diamonds e, più
recentemente, la Year of the Drangon . Oggi Caran d’Ache, Maison de Haute
Ecriture, è la sola marca internazionale che offre un legame legittimo tra il
mondo dell’arte e quello della scrittura esclusiva, perché è l’unica con una
cultura che lascia trasparire il lato emozionale che proviene dal colore e lo
fonde con i valori del mondo del lusso. Basta tenere fra le mani una penna
Caran d’Ache per riuscire a capire cosa significa il piacere dello scrivere e i
pregi della scrittura, che fanno parte della tradizione Caran d’Ache legata al
mondo dell’arte, come ricercare sino allo spasimo i materiali più innovativi e
i disegni più originali. La qualità non ha limiti per Caran d’Ache, che applica
tecnologie d’avanguardia per salvaguardare le creazioni originali dei maestri
artigiani della Maison. Associando così i valori costitutivi del brand (Swiss
Made, sviluppo sostenibile, innovazione tecnologica, perfezione dei meccanismi,
design e stile internazionale, funzionalità, eleganza, prestigio)
all’esclusività e ai valori del mondo del lusso. Caran d’Ache è un’impresa a
carattere familiare che dà lavoro a piu’ di trecento persone. Sulle rive del lago
di Ginevra, la fabbrica Caran d’Ache ha sede a Thonez, il quartiere alla
periferia della città svizzera dove la recinzione rappresenta il confine con la
Francia. Nata nel 1915 è di proprietà di tre famiglie – Hubscher, Reiser e
Christin – che la gestiscono con la sagacia e l’attenzione svizzera combinando
gusto e raffinatezza con efficienza e funzionalità.
L'azienda fu chiamata successivamente Caran d'Ache, pseudonimo di Emmanuel Poiré, un noto disegnatore di satirapolitica francese, proviene dal russo карандаш karandáš (d'origine turca) che significa "matita"
Caran d’ Ache: il primo piu’
bel regalo che ho avuto, una scatola di colori (1965)
Posted
on dicembre 19, 2012
Caran d’ Ache: il primo piu’ bel regalo
che ho avuto, una scatola di colori (1965)
E’ periodo natalizio ed e’ tempo di
regali. Cosi’ mi e’ tornato in mente questo mio piccolo racconto. Nel lontano
Natale del 1965, avevo sette anni, venne a trovarci mio zio emigrato in Francia
e mi porto’ come regalo una scatola di colori Caran d’Ache. E’ stato il primo
piu’ bel regalo che ho avuto della mia vita. Ho fatto i miei primi disegni con
questa meravigliosa scatola di colori che custodivo gelosamente. A scuola sono
sempre stato uno dei migliori a disegnare, pero’ in matematica non capivo
niente. Cosi’ sottobanco scambiavo i miei disegni per la soluzione dei compiti
di matematica. In quinta elementare vinsi il concorso di disegno organizzato
dalla scuola, che aveva come tema “l’ Unita’ d’ Italia”. Ancora un po’ questo
disegno me lo ricordo e i miei nonni erano molto entusiasti di questo disegno,
dato che l’ho eseguito a casa loro. Qualche anno fa vinsi ancora un concorso di
disegno e come premio ricevetti un cofanetto di colori “Pablo”, contenente 220
matite colorate della Caran d’Ache.
Non potevo vincere premio migliore. Alzi
la mano chi, da bambino, non ha mai messo una scatola di colori Caran d’Ache in
cartella. Tutto potevano essere, ma loro, le matite colorate con il Cervino
sulla latta, sono passate indenni per le mani dei bambini di tutto il mondo.
Perché è questa la loro caratteristica precipua. Nella Caran d’Ache che cade,
la mina non si rompe e quindi dura il doppio. Tempo fa presi lezioni serali di
disegno, il maestro era della Russia e parlava solo qualche parola d’italiano.
Ogni volta ci mostrava la sua scatola di disegno, dove a grandi lettere si
poteva leggera anche a distanza: “FABER CASTELL”. Pero’ lui diceva sempre:
queste “Caran d’ Ache” sono le migliori, io uso solo queste! Allora mi
venne il dubbio o il maestro non sapeva leggere o il motivo era un altro. Cosi’
ho appreso che “карандащ”, in russo si legge “Caran d’Ache” e significa
matita. Il nome della mia favolosa scatola di colori Caran d’Ache veniva da un
disegnatore russo che si firmava appunto “Caran d’Ache” e il suo vero nome era
Emmanuel Poiré. Questa e’ la mia piccola ricerca su Emmanuel Poiré e le origini
del nome dei colori Caran d’Ache. Caran d’Ache ‹karã´ d aš› (карандаш, dal
russo karandas “matita”)
Emmanuel Poiré
Caran d’Ache ‹karã´ d aš› (dal russo
karandas “matita”). – Pseudonimo del caricaturista e illustratore Emmanuel
Poiré (Mosca, 6 novembre 1858 – Parigi, 26 febbraio 1909). Nato in Russia, ma
di origine francese, a vent’anni si recò in Francia, per compiervi il suo
servizio militare. In esso trovò presto argomento per la sua attività artistica
e, non potendo pubblicare le sue caricature col proprio nome, le firmò Caran
d’Ache, dal russo karandaš “matita” (карандаш = matita) e che si legge
“karandash”. Legato da una affinità di maniera con W. Busch e A. Oberländer,
collaborò a varî giornali; fornì illustrazioni per l’Histoire de Marlborough, e
lasciò parecchi albi di caricature. Emmanuel Poiré, disegnatore e umorista, e’
anche considerato uno dei precursori del moderno fumetto. Autore di vignette di
satira politica pubblicate su vari giornali quali Chronique parisienne,
Caricature, Le Chat noir, La Vie militaire, Le Journal, Le Rire, Le Figaro e al
Tout Paris, fondato insieme con A. Richard, e agli Arts incohérants, fondato
con Jules Levy, editore del capolavoro del Caran d’Ache, l’Histoire de
Malborough. Il Caran d’Ache per primo introdusse nella “Vie militaire” le
storie senza parole; vere e proprie illustrazioni fornì solo per l’Histoire de
Malborough. Tra gli albi di caricature ricordiamo Physiologies parisiennes, Le
Carnet de Chèque; al Salon des Humoristes il Caran d’Ache espose pure
caricature scolpite. Influenzato da Rodolphe Töpffer nel 1885 pubblica Histoire
de Marlborough sul modello dei lavori del maestro ginevrino. Nel 1894 progetta
la realizzazione di un’opera rivoluzionaria: un lungo romanzo disegnato (come
lui stesso lo definirà in una lettera indirizzata a Le Figaro) dal titolo
Maestro, che avrebbe dovuto contare circa 360 pagine. L’opera non verrà mai
terminata e il copioso materiale realizzato (comprendente oltre 100 pagine tra
tavole ultimate e schizzi) verrà disperso in numerosi lotti dopo la morte
dell’autore. Solo nel 1998 il Centre national de la bande dessinée et de
l’image ha acquistato gran parte del materiale superstite che è stato pubblicato
l’anno seguente. Successivamente altri schizzi del romanzo sono stati
identificati tra il materiale dell’autore in possesso del Dipartimento di arti
grafiche del museo del Louvre. L’attenzione rivolta negli ultimi anni a questo
materiale ha permesso di attribuire a Caran d’Ache un ruolo importante nella
storia del fumetto. Tra le altre sue attività, realizzò uno spettacolo per il
teatro d’ombre, intitolato l’Épopée, dedicato alla figura di Napoleone, messo
in scena allo Chat Noir; inoltre fu un collaboratore del giornale Arts
incohérents pubblicato dall’editore Levy. Ottenne un buon successo al Salon des
humoristes con le sue caricature. A Caran d’Ache è intitolato, in Francia, un
premio per disegnatori.
NOTA “Caran d’Ache” è, dal 1924, anche
una delle più note marche di prodotti da disegno, con sede in Svizzera. Ed è
l’azienda a perpetuare la fama del grande disegnatore e umorista, in onore del
quale l’antico proprietario aveva dedicato l’omonima azienda svizzera di
cancelleria.
In lingua turca il termine “kara Tash”
significa pietra nera! La Grafite! Con questa pietra si segna e si disegnano
linee. Il pigmento della Grafite serve come l’artista, perché si tratta di una
materia prima importante per la produzione di matite.
CARAN d’ACHE, Ginevra – MAISON DE
HAUTE ECRITURE – “SWISS MADE” dal 1915
Caran d’Ache è un produttore svizzero di
strumenti di scrittura ad alta qualità, prodotti per l’arte e accessori. Fu
fondata a Ginevra nel 1924 quando Arnold Schweitzer acquistò la fabbrica di
matite Ecridor e i suoi atelier, fondati a Ginevra nel 1915 . L’azienda fu
chiamata successivamente Caran d’Ache, pseudonimo di Emmanuel Poiré, un noto
disegnatore di satira politica francese, proviene dal russo karandash che
significa matita. Caran d’Ache è un vanto dell’Alta Manifattura Svizzera e non
ha mai lasciato il lago Lemano, che così frequentemente compare nelle creazioni
della Maison ginevrina. Il Made in Switzerland è uno dei valori fondanti del
marchio, che ha sempre mantenuto all’interno della fabbrica di Ginevra le
altissime competenze manifatturiere sia per gli articoli di belle arti che per
i prodotti di scrittura. Già nel nome Caran d’Ache esprime il forte legame con
gli artisti e con il mondo dell’arte e della cultura. Arnold Schweitzer, il
fondatore, chiamò l’azienda Caran d’Ache in onore di Emmanuel Poiré, celebre
caricaturista francese della Belle Epoque. Poiré si firmava con lo pseudonimo
Caran d’Ache, trascrizione fonetica francese della parola russa “karandash”,
che significa matita. Caran d’Ache, Maison de Haute Ecriture, vuol dire
eccellenza nella creatività e nell’alta manifattura. I due progetti,
industriale e culturale, sono presenti nel dna dell’azienda e spingono
naturalmente Caran d’Ache a vedere, ad ascoltare, a valorizzare tutto quello
che di nuovo e di bello trova sul proprio cammino. Caran d’Ache presenta la
prima matita colorata del mondo con mina acquerellabile e assume presto la
leadership nel mercato del colore, con il lancio di prodotti di successo per
dipingere e disegnare, destinati ad artisti, amanti della pittura e bambini di
ogni età. Le matite colorate Supracolor e Pablo, i pastelli ad olio Neopastel,
gli acquerelli Prismalo e Gouache e i leggendari pastelli a cera Neocolor sono
solo alcuni dei prodotti Caran d’Ache che hanno conquistato il mondo. Caran
d’Ache si afferma nel mercato della scrittura nel 1929, anno in cui progetta e
mette a punto un brevetto straordinario – il Fixpencil -, il primo portamine
interamente realizzato in metallo con meccanismo di serraggio a pinza,
conosciuto e usato da architetti e designers di tutto il mondo. La
consacrazione fra i grandi marchi della scrittura avviene negli anni ’50 con la
leggendaria Ecridor, dall’inconfondibile forma esagonale e dallo stile un po’
retrò. Caran d’Ache è stata fondata e mantiene tuttora sede e stabilimento a
Ginevra – luogo di grandi orologiai, di eccellenti gioiellieri e di maestri
artigiani. Non a caso Caran d’Ache è l’unico fabbricante svizzero di strumenti
da scrittura di altagamma. Gli amanti del lusso e i collezionisti di tutto il
mondo conoscono e apprezzano le creazioni Caran d’Ache, fra cui alcuni pezzi
entrati nella leggenda della scrittura, come La Modernista Diamonds e, più
recentemente, la Year of the Drangon . Oggi Caran d’Ache, Maison de Haute
Ecriture, è la sola marca internazionale che offre un legame legittimo tra il
mondo dell’arte e quello della scrittura esclusiva, perché è l’unica con una
cultura che lascia trasparire il lato emozionale che proviene dal colore e lo
fonde con i valori del mondo del lusso. Basta tenere fra le mani una penna
Caran d’Ache per riuscire a capire cosa significa il piacere dello scrivere e i
pregi della scrittura, che fanno parte della tradizione Caran d’Ache legata al
mondo dell’arte, come ricercare sino allo spasimo i materiali più innovativi e
i disegni più originali. La qualità non ha limiti per Caran d’Ache, che applica
tecnologie d’avanguardia per salvaguardare le creazioni originali dei maestri
artigiani della Maison. Associando così i valori costitutivi del brand (Swiss
Made, sviluppo sostenibile, innovazione tecnologica, perfezione dei meccanismi,
design e stile internazionale, funzionalità, eleganza, prestigio)
all’esclusività e ai valori del mondo del lusso. Caran d’Ache è un’impresa a
carattere familiare che dà lavoro a piu’ di trecento persone. Sulle rive del lago
di Ginevra, la fabbrica Caran d’Ache ha sede a Thonez, il quartiere alla
periferia della città svizzera dove la recinzione rappresenta il confine con la
Francia. Nata nel 1915 è di proprietà di tre famiglie – Hubscher, Reiser e
Christin – che la gestiscono con la sagacia e l’attenzione svizzera combinando
gusto e raffinatezza con efficienza e funzionalità.
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