Monete italiane medievali
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Dalla seconda metà dell'VIII secolo con la riforma monetaria di Carlo Magno riprende la monetazione in Europa occidentale. Anche se la diffusione è inizialmente limitata, gradualmente con il seppur limitato aumento degli scambi l'uso della moneta si affianca al baratto che, dopo il crollo dell'Impero romano, era tornato ad essere il principale mezzo di scambio. Gradualmente le monete si diffondono e si parla in questo contesto di monetazione medievale.
La data del passaggio dalla monetazione medievale a quella moderna non è condivisa da tutti gli studiosi. In genere è fissata tra l'inizio del XV secolo e la metà del XVI.
Qui sono elencate e brevemente illustrate le monete italiane medievali.
Per le monete del periodo successivo vedi Monete italiane moderne
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D[modifica | modifica wikitesto]
- Denaro: la più importante moneta medievale, che deriva il suo nome dal denier, la moneta creata daCarlo Magno con la sua riforma monetaria.
- Diamante: moneta d'argento di Ferrara dal valore di 4 soldi, emessa da Borso d'Este, Ercole I d'Este e dai loro successori. Al dritto il busto del duca ed al rovescio l'anello con il diamante e la scritta DEXTERA DÑI EXALTAVIT ME, che era il motto degli Estensi.
- Ducale: scifato d'argento battuto il 1140 a Brindisi dal re di Sicilia Ruggero II. Fu emessa a ricordo dell'investitura del ducato di Puglia concessa al primogenito, Ruggero, da papa Innocenzo III alla fine della guerra tra Ruggero ed il Papato. Al dritto Ruggero ed il figlio in piedi tengono una croce. Fu battuta anche dal successore di Ruggero, Guglielmo Idetto il malo.
- Ducato: nome di varie monete sia d'argento che d'oro. Tra le altre:
- pezzo d'argento di Ruggero II di Sicilia (prima metà del XII secolo).
- grosso (d'argento) di Venezia del XIII secolo, dettoMatapan.
- pezzo d'oro pari al fiorino di Firenze, emesso per la prima volta dal doge Giovanni Dandolo nel 1284e che in seguito prese il nome di zecchino.
- nome di diverse monete emesse in periodi successivi.
F[modifica | modifica wikitesto]
- Ferrandino: nome del Ducato d'oro emesso daFerdinando I di Napoli a Napoli nel 1465, con lo stesso peso e titolo del ducato di Venezia. I conii sono di Girolamo Liparolo.
- FERT: non è una moneta ma il motto di Casa Savoiae dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata, istituito da Amedeo VI nel 1364. Caratterizza le monete di Casa Savoia a partire appunto da Amedeo VI. Il significato non è chiaro. Appare anche nelle monete del Regno d'Italia.
- Ferto: moneta da un quarto di grosso di Amedeo VI di Savoia.
- Filippone: nome del viennois (da Vienne in Francia) di Filippo di Savoia-Acaia, battuto a Torino. Inizialmente il valore era di 1/24 di grosso tornese, poi il valore fu portato ad 1/28 nel 1328.
- Fiorino: moneta d'oro da 3,54 g a 24 K emesso a Firenze per la prima volta nel gennaio del1253. La moneta fu imitata da molti stati in Italia, Francia, Inghilterra, Olanda. Probabilmente la moneta più rappresentativa ed imitata in questo periodo. La denominazione proseguì in periodo moderno e contemporaneo.
- Fiorino della Regina: fiorino da 12 grossi emesso nel 1370 da Giovanna d'Angiò a Napoli.
- Follaro (da follis): moneta in rame coniata dagli Ostrogoti ed in seguito emessa nell'Italia meridionale da Bizantini e Longobardi. L'emissione fu continuata dai Normanni. Fu emesso in diverse aree del Mar Mediterraneo orientale
- Forte: nome che indica una moneta di peso o titolo migliore rispetto alle altre.
- Forte di Savoia: grosso emesso inizialmente da Edoardo conte di Savoia nel XIV secolo.
G[modifica | modifica wikitesto]
- Genovino d'oro: moneta simile al fiorino emessa aGenova per la prima volta nel 1252, quasi contemporaneamente alla prima emissione della moneta fiorentina. Aveva lo stesso peso (3.5 g) e titolo (24 K); il diametro era di ca. 20 mm. Al dritto aveva la porta di un castello, tipica delle monete di Genova, ed intorno +IANUA, cioè «porta» in latino, che assonava con il nome della città e che era stato usato anche nelle prime monete. Al rovescio la croce ed intorno CVNRADVS REX, l'Imperatore Corrado IIIche nel 1139 aveva concesso alla città il diritto di battere moneta. Dopo il 1339, con Simon Boccanegrasi iniziò a mettere l'indicazione del doge con la scrittaX DVX IANVENSIVM PRIMVS. Fu emesso fino al1415.
- Gigliato: nuovo carlino d'argento emesso a Napoli daCarlo II d'Angiò nei primi anni del XIV secolo. Al dritto era rappresentato il sovrano seduto. Al rovescio, al posto dell'Annunciazione c'era una croce ornata con gigli, da cui il nome. La moneta fu imitata da diverse zecche del Levante tra cui quella dei Cavalieri di Rodi. Lo stesso nome a volte indica il fiorino o altre monete che presentano il giglio come tipo.
- Giorgino: nome comune dato a diverse monete che raffigurano San Giorgio. Ad esempio un grosso d'argento coniato da Alfonso II d'Este ed alcune monete di Genova: una d'argento del 1668 per il Levante ed una d'oro del 1718 a 24 K.
- Grano (plurale grana): Inizialmente, sotto Federico II, era una frazione dell'oncia d'oro pari ad 1/600 di oncia. 10 grana formavano un carlino, 20 un tarì e un grano valeva 12 cavalli (o 12denari in Sicilia). La moneta fu emessa per la prima volta da Ferdinando I di Napoli. Fu battuta fino al 1860.
- Grosso: nome dato a molte monete d'argento. La prima fu coniata per la prima volta in Italia nel 1172. Il valore poteva andare da 2 denari fino ad un soldo da 12 denari.
- Grosso d'oro: una moneta di Lucca battuta sotto Federico II (1190-1250). Al diritto busto di Cristo di fronte ed al rovescio il monogramma ed il nome di Ottone.
- Grosso aquilino: grosso coniato dal 1258 al 1271 nella zecca di Merano. Sostituito dal
- Grosso tirolino: grosso coniato dalla fine del secolo XIII nella zecca di Merano.
- moneta portoghese di Alfonso V di Portogallo (1438-1481) da undici denari.
- Grossone: nome generico dei multipli del grosso. I più noti sono quello emesso dal dogeFrancesco Foscari (1423) e quelli battuti a Bologna nel XV secolo sotto i Bentivoglio. C'era anche il grossone romano, il fiorentino, quello di Siena o della lupa e altri ancora.
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