mercoledì 17 febbraio 2016

nel 2014, 132.296 processi sono andati in fumo

senza corruzione RIPARTE IL FUTURO
Ciao Gioacchino,
sono settimane cruciali in Italia per la trasparenza e la lotta alla corruzione.
Facciamo il punto su cosa sta accadendo a Palazzo sui temi che ci stanno a cuore e scopri in che modo puoi influenzare le scelte politiche del Paese.

nuovi dati diffusi dal ministero sono inquietanti: nel 2014, 132.296 processi sono andati in fumo a causa della prescrizione, 81.879 dei quali ancor prima dell'inizio del dibattimento. Un’ecatombe che continua da circa 10 anni, da quando è entrata in vigore la “Ex-Cirielli”giudicata un madornale errore anche dalla Corte costituzionale. Eppure, nonostante lepromesse dei 6 governi che si sono avvicendati in questo periodo, ancora nessuno ha fatto niente e il testo di riforma approvato alla Camera è impaludato al Senato da mesi. È ora di affrontare una volta per tutte questa riforma indispensabile. 

Chiediamo quindi che la prescrizione smetta di decorrere dal momento dell’esercizio dell'azione penale per i processi in corso e futuri, senza compromessi al ribasso. Parallelamente è necessario che la politica affronti il problema della gestione spesso inefficiente degli uffici giudiziari, i cui tempi di smaltimento delle pratiche non sono all’altezza degli standard di un Paese moderno. Fai sentire la tua voce!


Ci abbiamo messo tre settimane per averlo e quando, venerdì scorso, il governo ha finalmente pubblicato il testo del Freedom of Information Act (FOIA) tutte le nostre perplessità si sono rivelate giustificate. ll decreto sul diritto di accesso alle informazioni della Pubblica amministrazione non è quello che hanno chiesto circa 60mila italiani. Ma, soprattutto, non è ciò che serve per prevenire la corruzione mettendo al centro le esigenze del cittadino e non quelle della burocrazia statale. Se entrerà in vigore questo decreto, le amministrazioni non saranno tenute a giustificare la mancata risposta a chi richiede informazioni (ad esempio sulle performance degli ospedali o sull’inquinamento della propria regione). Nessuna sanzione è prevista per gli enti inadempienti e gli italiani avranno un solo modo per difendersi: far ricorso alla giustizia amministrativa. Spese a carico del cittadino.
Il governo ha 90 giorni per trasformare in definitivo il decreto preliminare, noi ce la stiamo mettendo tutta per convincere il Parlamento a migliorare il testo. Firma e fai firmare per un Freedom of Information Act che non sia solo chiacchiere ma uno strumento realmente utile a ottenere trasparenza.

Quante volte hai sentito parlare di “leggi volute da una certa lobby” o di “parlamentari influenzati da lobbisti sconosciuti”? Per noi lobbying non è una parolaccia. Che ci piaccia o meno, tutti possono rappresentare i propri legittimi interessi e cercare di influenzare i processi decisionali. Accade ogni giorno - in Parlamento, nei ministeri o nei consigli regionali - e non è un crimine, bensì un fenomeno che va regolamentato e reso trasparente, per allontanarerischi di opacità e corruzione.
Anche per questo Riparte il futuro, con altre organizzazioni europee, si sta impegnando perché in Italia e negli altri paesi dell’Unione siano introdotte regole ferree in materia di lobbying: vogliamo un registro dei lobbisti, agende aggiornate con gli incontri in chiaro e sanzioni per chi non si adegua.
Al Senato, all’interno del ddl sulla concorrenza, c’è un emendamento sulla regolamentazione del lobbying che, se approvato, sarebbe un importante passo avanti in questa direzione.
Seguici, ti aggiorneremo nelle prossime settimane.

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