venerdì 19 febbraio 2016

Battaglia sulle pensioni di reversibilità da Repubblica Economia.

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Battaglia sulle pensioni di reversibilità

La nuova legge lega i trattattamenti per chi perde il coniuge all'indice Isee, che include anche le case. Insorgono Lega, Cgil, sinistra Pd e Area popolare: "Così verranno tagliate". Palazzo Chigi: "Falso, la delega dà, non toglie"
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ROMA - Esplode la polemica sulla revisione delle pensioni di reversibilità, prevista dal ddl di contrasto alla povertà. A lanciare l'allarme lo Spi-Cgil, spiegando che considerare le pensioni di reversibilità come una prestazione assistenziale e pertanto ancorarle all'Isee possa limitarne fortemente il numero in futuro, permettendone l'erogazione solo a chi abbia un reddito molto basso. Al momento la pensione di reversibilità ha dei limiti, dovuti però soprattutto al numero dei familiari e al suo ammontare: è pari al 60% della pensione del familiare deceduto se va solo al coniuge, all'80% se c'è anche un figlio e al 100% se ci sono due o più figli. Inoltre la pensione è tagliata del 25% se il reddito è superiore a 1.500 euro mensili (tre volte la pensione minima), del 40% se supera 2000 euro (4 volte), e del 50% se supera i 2.500.

Ma con il ddl approvato dal Consiglio dei ministri alla fine di gennaio cambia tutto: infatti si prevede una "razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi". Dunque a giustificare l'erogazione delle pensioni di reversibilità non saranno più i contributi versati durante tutta la vita lavorativa da parte del lavoratore che avrebbe avuto diritto all'assegno se non fosse morto prematuramente, ma lo stato di bisogno dei familiari. Due settimane fa tuttavia nel commentare il provvedimento Stefano Sacchi, commissario straordinario Isfol ed ex consulente del ministero del Lavoro, ha affermato che "non si terrà conto della componente patrimoniale dell'Isee", ma solo di quella reddituale. Mentre nel pomeriggio di ieri fonti di Palazzo Chigi hanno ribadito che le nuove norme si applicano solo alle pensioni future, non a quelle in essere.

Circostanza già nota, ma che non ha evitato le forti critiche al provvedimento, che non arrivano solo dall'opposizione ma anche da componenti della maggioranza. "Il governo pensa di tagliare le pensioni di reversibilità? Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo", scrive su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini, aggiungendo che in questo modo vengono "fregate migliaia di persone, soprattuttodonne rimaste vedove. Rubando contributi effettivamente versati, per anni".

Una posizione non troppo lontana da quella espressa, in modo più pacato, dal presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano (Pd), che rileva come "la previdenza non può essere considerata la mucca da mungere in ogni stagione per risanare i conti dello Stato", e che chiede di mettere subito nell'agenda del governo il tema delle pensioni, ricordando che Cgil, Cisl e Uil hanno recentemente chiesto di essere convocati. Anche Paola Binetti, deputata di Area popolare, chiede chiarimenti: "Ci piacerebbe proprio sapere cosa c'è di vero in un annuncio che minaccia di destabilizzare la già fragile economia delle famiglie italiane". "Il governo vuole cancellare la pensione di reversibilità" è invece il j'accuse di Beppe Grillo che, via Twitter, rilancia un post sul suo blog firmato dal deputato M5S, Alessio Villarosa. "Il governo annuncia un provvedimento contro la povertà e nel disegno di legge inseriscono una vera e propria carognata: la "revisione" degli assegni di reversibilità, cioè quello strumento con cui un coniuge o un familiare riceve la pensione del defunto. Una garanzia di vita decente per molte persone, nel nostro Paese, in particolare in questi anni di crisi", polemizza Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni.

Palazzo Chigi ha già cercato di arginare il diluvio di critiche: "Se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e e duplicazioni, non per far cassa in una guerra tra poveri. La delega del governo dà non toglie". Una linea ribadita dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per il quale "la polemica sulle pensioni di reversibilità è totalmente infondata. Evidentemente c'è chi cerca facile visibilità e si diletta a inventare un problema che non c'è per poi poter dire di averlo risolto". Secondo il ministro, la delega del Governo "lascia esplicitamente intatti tutti i trattamenti in essere. Per il futuro non è allo studio nessun intervento sulle pensioni di reversibilità; tutto quello che la delega si propone è il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale".

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