Abolita la Storia dell’Arte in Italia
A quanto pare, il Paese non è in grado di sostenere lo studio della Storia dell'Arte nella scuola...
Mi vergogno di essere italiano. Mi vergogno di vivere in uno stato disattento, cieco, gretto, ignorante e poco lungimirante. Mi vergogno di vivere in uno stato che dimentica le sue radici e la sua cultura. Già la cultura, figlia dell’arte e della storia di questo paese, ve la ricordate vero l’Arte? Quella con la A maiuscola quella di cui l’Italia detiene il sessanta percento dei beni culturali del mondo (60%). Avete letto bene… del mondo!
Mi vergogno di vivere in un paese che non studia la storia dell’Arte nelle proprie scuole.
La notizia è di poco tempo fa, la Storia dell’arte non tornerà nelle scuole come materia di studio. Malgrado la raccolta firme, le pressioni e gli appelli di reintrodurre la materia uccisa dall’ex ministro Maria Stella Gelmini con la sua legge di riforma del sistema scolastico (nn. 133 e 169/2008) che ne ha cancellato o drasticamente ridotto l’insegnamento.
Ricordiamo infatti che dagli anni 2009 e 2010, oltre all’abolizione degli Istituti d’arte, la riforma Gelmini ha imposto la riduzione delle discipline artistiche nei «nuovi» Licei artistici, lacancellazione di «Storia dell’arte» dai bienni dei Licei classici e linguistici, dagli indirizzi Turismo e Grafica degli Istituti tecnici e dei professionali; zero ore per i geometri; cancellazione di «Disegno e Storia dell’arte» dai bienni dei Licei scienze umane e linguistici; cancellazione di «Disegno e Storia dell’arte» dal «nuovo» Liceo sportivo; eliminazione del «Disegno» nei trienni di questi ultimi «ambiti formativi»
Una cosa abberrante. Una riforma insensata che non solo ha spazzato via la cultura dell’Arte, ma anche tutte quelle materie che erano le base di buona parte della nostra storia e del famoso “made in Italy“, quelle che una volta venivano chiamate arti applicate come il design, la moda, lagrafica, la nostra eccellenza creativa è morta con quella riforma.
Negli ultimi due anni si sono moltiplicati i tentativi di far rinascere la disciplina e tutto il sapere perduto. Appelli incessanti tra 2012 e 2013 non sono serviti, compresa una clamorosa raccolta di 15mila firme sostenuta dallo stesso Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray. Fino ad arrivare il il 31 ottobre 2013 era finalmente arrivato in Commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera l’emendamento «C 1574-A» presentato da Celeste Costantino, deputata di Sel, per il «Ripristino della Storia dell’arte nella Scuola secondaria». Il sì sembrava scontato ma alla fine l’emendamento «non ha trovato ascolto»…
Bocciato
Perché, dice la motivazione della maggioranza della Commissione, reintrodurre la materia…
«Significherebbe aumentare una spesa che è stata tagliata perché il Paese non è in grado di sostenerla».
Ed è esattamente questo il motivo per la quale io mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di portare mio figlio a scuola sapendo che non imparerà mai sui banchi di scuola che Leonardo,Michelangelo e Donatello non sono le Tartarughe Ninja, ma dovrò spiegarglielo io. Mi vergogno di vivere in un paese che dovrebbe e potrebbe vivere di turismo culturale, di beni artistiche, un paese che dovrebbe essere visitato e amato per la storia che rappresenta e per la cultura artistica e che invece stenta a sopravivere.
Cosa sarà della nostra cultura fra 5/6 anni? Chi si ricorderà i nomi delle opere, degli autori, dei quadri e delle sculture, dei monumenti e delle statue. Che generazioni stiamo crescendo?
Abbiamo immaginato un futuro non troppo lontano dove ì ragazzi e le ragazze vedranno un’opera d’arte e (non avendola studiata mai nelle scuole) gli daranno un titolo loro, di fantasia. Un titolo falso per un falso sapere artistico.
Ci piacerebbe che voi che state leggende condivideste queste righe e queste immagini. Prendetele usatele nei vostri siti/blog/social/facebook/twitter o dove volete, ma sopratuttocondividete l’idea che…
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