domenica 20 gennaio 2013

Una galleria per Venezia.

In laguna "La Fenice Gallery" ricomincia una storia, per ampliare una collezione "estemporanea" 
pubblicato mercoledì 9 gennaio 2013
La Fenice Gallery, Venezia

Se parliamo de "La Fenice" di Venezia non può che venire in mente il celeberrimo teatro, devastato anni fa da un incendio e tornato perfettamente nelle sue condizioni: uno spazio scenico che è forse uno dei più prestigiosi del mondo, associato al fascino della laguna, che ha al suo fianco anche altre due istituzioni targate con lo stesso nome, un ristorante e un hotel dove negli anni sono passati i volti del bel mondo e dello spettacolo, da Maria Callas a Marcello Mastroianni, da Wanda Osiris a Luciano Pavarotti e il cui nome, "Taverna La Fenice", era stato dato niente meno che da Gabriele D'Annunzio.
Ma c'è dell'altro: accanto all'universo dei personaggi che ruotano intorno al teatro c'è anche il mondo dell'arte, non solo appeso alle sale, nei corridoi e nelle camere, con le fotografie e gli scritti di pittori e artisti, ma anche una serie innumerevole di opere, disegni, schizzi, dediche che i "creativi" hanno voluto lasciare alla struttura quasi consapevoli di un'investimento a sigillo delle situazioni. L'aspettativa di vedersi come stelle sulla passeggiata della celebrità dell'albergo ovviamente non è mai stata tradita, e così tra le pareti dell'edificio si può incappare in pezzi di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ligabue, Maria Morganti, Ottone Rosai e Mario Schifano, solo per dirne alcuni.
La novità è che da sabato, invece, la Galleria della Fenice, associazione no-profit situata accanto al teatro, riprenderà le sue attività con una serie di mostre personali che permetteranno di implementare la collezione dell'Hotel, con l'acquisizione di un nuovo pezzo al termine di ogni futura mostra. Un occhio di particolare riguardo sarà dato agli artisti che vivono nella zona del Triveneto e dell'hinterland veneziano, un po' per tutelare l'idea di un'esclusività, un po' per promuovere la cultura locale e per uno sviluppo anche turistico. Si comincia con le tele di Elena Mazzi e il suo progetto "Posso essere racchiuso in uno spazio di noce e considerarmi un re dello spazio infinito". O una regina della laguna.

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