venerdì 21 dicembre 2012

Primavera araba con Biennale.

Marrakech lancia la quinta edizione, a rafforzare i ponti tra discipline. E verso il mondo
pubblicato lunedì 17 dicembre 2012
angelo bellobono, afrika(n)ice atlasnow 01 - acrylic on canvas - 127x127 cm [Biennale di Marrakech 2012]

Quando si dice la velocità e l'intraprendenza: la Biennale di Marrakech, terminata la sua quarta edizione a giugno, lancia oggi i nuovi "ponti" per la sua prossima edizione, a febbraio 2014. Un anticipo cospicuo per poter permettere un ottimo lavoro di squadra e per rafforzare la mission della manifestazione, nella volontà di guardare alle avanguardie dell'arte contemporanea, e nel costruire un dialogo culturale riunendo artisti, registi, artisti, scrittori e architetti da tutto il mondo sotto il cielo del Nord Africa, per dinamizzare la scena creativa della regione, già interessata dalla primavera araba, seppur piuttosto marginalmente rispetto ad altri Paesi del continente.
L'edizione 2012 ha visto coinvolti 84 partecipanti nei tre settori delle arti visive, cinema e letteratura, 54mila visitatori, l'integrazione di 44 studenti stagisti e la creazione di 238 posti di lavoro locali e un gran numero di collegamenti con artigiani, fondazioni e università, oltre a 250 operatori stampa che hanno diffuso notizie in tutto il mondo e il patrocino di Mohammed IV di Marocco. Il tutto ha reso la Biennale di Marrakech l'appuntamento legato al contemporaneo più sentito degli ultimi tempi nel bacino del mondo arabo-mediterraneo.
Ebbene, per continuare una tradizione che sta prendendo piede e che si rivela edizione dopo edizione più promettente, la Presidente e Fondatrice, Vanessa Branson, ha già annunciato i nuovi nomi che comporranno la quinta Biennale di Marrakech. Amine Kabbaj sarà direttore esecutivo, mentre Alia Radman e Alya Sebti sono i nuovi Direttori Artistici. Andre Azoulay continuerà il suo incarico come Presidente Onorario mentre Hicham Khalidi curerà il settore arti visive, Bouchra Khalili e Alexandre Kauffmann la parte legata al cinema e video, Driss Ksikes la sezione letteratura, Khaled Tamer le Arti dello spettacolo e Karim el Achak la parte d'architettura.
E la tematica non poteva essere da meno, "Where are we now", una riflessione in dialogo tra le diverse discipline che ovviamente non può prescindere dalla condizione geografica, sociale e storica nella quale si pone la Biennale. Marrakech inoltre, oltre agli spazi designati dalla kermesse, ospiterà una serie di opere pubbliche, nella priorità di raccogliere pubblico locale e nazionale, studenti e appassionati d'arte provenienti da altre parti del mondo intorno ad un nuovo slancio, al fine di creare un dialogo culturale e sociale per elaborare possibili risposte alla domanda delle domande: "A che punto siamo?". Forse nel 2014 qualcosa sarà cambiato, e Marrakech mette già le mani avanti.

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