martedì 12 giugno 2018

ENI o Mercato libero.

Col mercato libero dovremmo tutti risparmiare qualcosa, quel qualcosa che potevano farci risparmiare abbassando i prezzi riducendoli alla realtà dei fatti che dice che l'energia prodotta costa qualche centesimo, che i gasdotti, gli oleodotti e le linee elettriche e telefoniche li abbiamo già pagate non so quante volte, che il contatore che continuiamo a pagare costa alla fine cento volte quello che costa,
che le perdite di trasferimento ci sono state sempre addebitate, che paghiamo anche l'illuminazione stradale da sempre e continuano a trattarci come dei beneficiati dalla sorte nonostante le bollette consistenti che vediamo recapitarci a scadenza regolare.

Un affare nell'affare! Le società di servizio che sono improvvisamente nate quando non ce la faranno più venderanno sicuramente il loropacchetto a qualcuno di quelli più grandi e a differenza del proverbio che il pesce grande mangia quello piccolo si arricchiranno entrambi alla faccia nostra che abbiamo sovvenzionate le operazioni con incentivi statali che hanno ridotto la disponibilità delle casse statali ingrassando gli amici degli amici.

Quello che mi sta dando fastidio in questo periodo di incertezza e di precarietà sociale per l'ordine pubblico e la girandola di personale messo in atto che senza preavviso e senza tanti complimenti bussa alla porta con insistenza per farsi aprire raccontando la fandonia che sono personale incaricato di contattare le utenze per aderire ad un ribasso di prezzo che poteva essere effettuato tramite posta.

Il ragazzo che si è presentato davanti alla mia porta di nazionalità ucraina asseriva di essere un dipendente ENI.
Altri asseriscono di essere dipendenti ACEA o di altre ditte o società ma davanti alla minaccia di chiamare i carabinieri per farli dentificare se la sono squagliata come la neve.

La sicurezza è ben poca cosa quando ditte di livello internazionale  metteno in campo una forza lavorativa approssimativa e non facile da idebtificare.

Stiamo ancora sperimentando il peggio per trovare qualcosa di meglio che dovrebbe chiamarsi onestà.

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