23/11/2014
MOMART GALLERY, MATERA
Divoramenti. La sua ricerca sembra privilegiare la dimensione dell'inconscio e della superstizione, inscenando voli pindarici tra la superficie della forma e la profondita' del contenuto.
COMUNICATO STAMPA
a cura di Carmelo Cipriani
Dopo il successo conseguito a Lecce, presso la Galleria Scaramuzza Arte Contemporanea, e a Bari, alla Galleria Formaquattro, la prima personale della giovane e talentuosa artista Chiara Gatto si sposta a Matera, negli spazi della Momart Gallery, nuova e vitale realtà espositiva sorta nel cuore del Sasso Caveoso. La mostra costituisce la terza tappa del progetto espositivo itinerante “Divoramenti”, esordio di un progetto più ampio, denominato “Accademia Italia”, con cui la Galleria Formaquattro, in collaborazione con istituzioni accademiche e realtà espositive operanti su tutto il territorio nazionale, s’impegna a valorizzare la ricerca di giovani talenti formatisi nelle Accademie di Belle Arti italiane.
Ecco come Carmelo Cipriani, curatore della mostra, descrive la ricerca dell’artista:
“Chiara Gatto accosta, senza remore né timori, realtà terrigna e derive psichiche. La sua ricerca sembra privilegiare la dimensione dell’inconscio e della superstizione, inscenando voli pindarici tra la superficie della forma e la profondità del contenuto. La sospensione del senso è per l’artista il fondamento poetico di una ricerca espressiva giocata sull’instabilità, intesa come condizione privilegiata per l’esplorazione del confine tra visibile e invisibile. Scenari tetri e figure fantasmatiche si corrispondono in una bipolarità oscura: non si comprende se siano gli ambienti il riflesso di una tristezza interiore dei protagonisti o, al contrario, siano questi ultimi a soffrire del male che affligge i luoghi che li ospitano. Le sue stanze costituiscono la giusta metafora di una società compromessa, estraniante e luttuosa. Mentre sulle pareti sembrano riverberarsi i dubbi e i drammi degli anonimi protagonisti, miseri supereroi, animali di carta e pesanti origami divengono i dominanti archetipi di un’esistenza folle.
Così come la tranquillità dello scenario domestico si piega di fronte ad un persistente senso d’inquietudine, la perfezione prospettica cede il passo a puerili assonometrie, non di rado sacrificate a saturazioni monotonali. La materia cromatica, ridotta a poche tinte, si stratifica e si compone per tasselli, dando forma ad una poetica ricerca dei luoghi fisici e memoriali, in avvicendamenti e sovrapposizioni emotive che si sono stratificate in corso d’opera. Atmosfere cupe ma vibranti di pathos, sono abitate da figure vampiresche o allucinate, ora spaventose ora estranianti; figure disarticolate entro spazi instabili, saturi nelle cromie e connotati da un vuoto esistenziale prima che materiale.
Il valore della pittura di Chiara risiede nella capacità d’indagare la soglia tra produzione “normale” e “psicotica”. La sua è un’umanità sconcertante, grottesca, carica di valenze emotive, che sembra interrogarci sulla possibilità di collegare tipologia fisica e stato di alterazione interiore. Mediante una sintassi iconica di disarmante semplicità l’artista ci coinvolge in teatrini folli, soggiogandoci. Il pensiero, apparentemente libero di spaziare, ne resta in realtà imprigionato. Ed è in quel momento che si perde la levità della visione e alla pura contemplazione segue l’amara riflessione”.
Inaugurazione 23 novembre ore 18
Momart Lounge Contemporary Art Point
via Fiorentini 16 Matera
mar-gio 10-13, ven e sab 10-13 e 15.30-18, dom 15.30-18
ingresso libero
Dopo il successo conseguito a Lecce, presso la Galleria Scaramuzza Arte Contemporanea, e a Bari, alla Galleria Formaquattro, la prima personale della giovane e talentuosa artista Chiara Gatto si sposta a Matera, negli spazi della Momart Gallery, nuova e vitale realtà espositiva sorta nel cuore del Sasso Caveoso. La mostra costituisce la terza tappa del progetto espositivo itinerante “Divoramenti”, esordio di un progetto più ampio, denominato “Accademia Italia”, con cui la Galleria Formaquattro, in collaborazione con istituzioni accademiche e realtà espositive operanti su tutto il territorio nazionale, s’impegna a valorizzare la ricerca di giovani talenti formatisi nelle Accademie di Belle Arti italiane.
Ecco come Carmelo Cipriani, curatore della mostra, descrive la ricerca dell’artista:
“Chiara Gatto accosta, senza remore né timori, realtà terrigna e derive psichiche. La sua ricerca sembra privilegiare la dimensione dell’inconscio e della superstizione, inscenando voli pindarici tra la superficie della forma e la profondità del contenuto. La sospensione del senso è per l’artista il fondamento poetico di una ricerca espressiva giocata sull’instabilità, intesa come condizione privilegiata per l’esplorazione del confine tra visibile e invisibile. Scenari tetri e figure fantasmatiche si corrispondono in una bipolarità oscura: non si comprende se siano gli ambienti il riflesso di una tristezza interiore dei protagonisti o, al contrario, siano questi ultimi a soffrire del male che affligge i luoghi che li ospitano. Le sue stanze costituiscono la giusta metafora di una società compromessa, estraniante e luttuosa. Mentre sulle pareti sembrano riverberarsi i dubbi e i drammi degli anonimi protagonisti, miseri supereroi, animali di carta e pesanti origami divengono i dominanti archetipi di un’esistenza folle.
Così come la tranquillità dello scenario domestico si piega di fronte ad un persistente senso d’inquietudine, la perfezione prospettica cede il passo a puerili assonometrie, non di rado sacrificate a saturazioni monotonali. La materia cromatica, ridotta a poche tinte, si stratifica e si compone per tasselli, dando forma ad una poetica ricerca dei luoghi fisici e memoriali, in avvicendamenti e sovrapposizioni emotive che si sono stratificate in corso d’opera. Atmosfere cupe ma vibranti di pathos, sono abitate da figure vampiresche o allucinate, ora spaventose ora estranianti; figure disarticolate entro spazi instabili, saturi nelle cromie e connotati da un vuoto esistenziale prima che materiale.
Il valore della pittura di Chiara risiede nella capacità d’indagare la soglia tra produzione “normale” e “psicotica”. La sua è un’umanità sconcertante, grottesca, carica di valenze emotive, che sembra interrogarci sulla possibilità di collegare tipologia fisica e stato di alterazione interiore. Mediante una sintassi iconica di disarmante semplicità l’artista ci coinvolge in teatrini folli, soggiogandoci. Il pensiero, apparentemente libero di spaziare, ne resta in realtà imprigionato. Ed è in quel momento che si perde la levità della visione e alla pura contemplazione segue l’amara riflessione”.
Inaugurazione 23 novembre ore 18
Momart Lounge Contemporary Art Point
via Fiorentini 16 Matera
mar-gio 10-13, ven e sab 10-13 e 15.30-18, dom 15.30-18
ingresso libero
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