Associazione Maurizio Zavatta: la musica di San Basilio
Se fosse nato oggi si chiamerebbe probabilmente “talent”. Ma a noi, e a loro, piace chiamarlo ancora “concorso”. La loro
attività più famosa, il concorso canoro per bambini San Basilio d’Oro, è un’istituzione, e dura da ventiquattro anni. I primi bambini che vi hanno partecipato hanno ormai trent’anni. E ricordano sempre con piacere quei momenti. Questo per darvi un’idea di che cos’è l’Associazione Maurizio Zavatta e cosa comporta per San Basilio. In ogni attività che viene organizzata a San Basilio, come le recenti azioni di Retake e le merende al Parco Giulietto Minna, loro sono la musica.
“L’associazione è nata dopo la morte di Maurizio Zavatta, che era il nostro capo carismatico, e che è scomparso all’età di 47 anni” racconta Walter Casciotti. “Era un grande musicista. L’associazione è andata avanti con le proprie capacità, e in suo onore”. Il San Basilio d’Oro, il concorso canoro dedicato ai più piccoli, è la loro attività più importante. Ma l’Associazione Maurizio Zavatta fa molte altre cose. “Proponiamo altre attività culturali, come corsi d’informatica, corsi di canto, di ballo, di scacchi, di chitarra, attività prevalentemente gratuite” racconta Casciotti. “Cerchiamo di essere un supporto al quartiere, alle associazioni che vivono qui, come la Protezione Civile, la Croce Rossa, la Parrocchia, il Centro Culturale Aldo Fabrizi”. E per questo l’Associazione Maurizio Zavatta è un punto di forza della Social Street di San Basilio.
E San Basilio risponde bene alle loro attività. Ma come vivono i genitori la partecipazione dei loro bambini alle gare canore? “La vivono bene” ci risponde Casciotti. “Anche perché alcuni di loro hanno velleità di successi futuri, anche se poi non sempre questo avviene. Alcuni bambini sono andati avanti e hanno fatto qualcosa di più importante. Noi siamo solo il primo trampolino di lancio, e quando vanno avanti siamo molto orgogliosi”. I ragazzi che frequentano i corsi dell’associazione e il San Basilio d’Oro vanno generalmente dai sei ai tredici anni.
Il concorso è iniziato in un mondo dove i concorsi canori erano un’altra cosa. Si pensava allo Zecchino d’Oro, o a Sanremo. Da una decina d’anni il mondo dei concorsi è cambiato e sono apparsi i talent, Amici, X Factor, The Voice. Oggi un bambino di tredici anni vive in maniera diversa le competizioni? Come sono i bambini di oggi rispetto a quelli di vent’anni fa? “Il cambiamento sostanziale è che nell’88, quando abbiamo iniziato, non esisteva YouTube, e non si potevano scaricare le basi come oggi, e il maestro Zavatta le creava con gli strumenti che c’erano allora” ci spiega Casciotti. “L’approccio alla musica oggi è diverso”. Ma i ragazzi sono più competitivi? “A volte sì. Ma in generale a loro piace ancora partecipare, di solito non guardano la classifica” ci risponde Casciotti. Ma c’è già, a questa età il sogno di farcela, di diventare famosi? E come si affronta? “Sì. E il nostro compito è farli restare con i piedi per terra” spiega Casciotti. “Prima di tutto deve esserci il divertimento. E ogni volta che ci chiamano a qualche manifestazione noi portiamo i nostri bambini per divertirsi. Se poi qualcuno riesce ad andare avanti ben venga. E si ricorderà da dove è partito, dal trampolino di lancio che gli abbiamo offerto”.
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