Gianni Rescigno |
Commento
E andiamo avanti da un'eternità
ripetendoci sempre le stesse cose,
lo stesso sentimento di perdita
irragiungibile e increscioso.
Solo nel mio riposo
troverò conforto
senza avere torto
su quello che scrivo
fino a quando
non ci ritroveremo
nella prossima esperienza
di un'esistenza nuova.
Chi sa se adopereremo le stesse parole
per dire cio che andiamo ripetendo
ogni volta.
Il mio volto ormai tradisce la noia
e non so dirti che mi dispiace
incapace, come ho detto,
di sopportare questo affronto
che viviamo a turno.
Creati a rinnovare un mistero
che non dà la pace
partiamo per l'altrove
incapaci di comprenderlo
dando voce a lamenti,
mettendoci in croce da soli
con un'anima
che non si appaga mai.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 2015/12/18
In ricordo di Gianni Rescigno
E ti rivissi, vita,con un sentire lieve e tanto amato che in ogni fatto lieto o meno lieto,ma scampato, vidi un superbo dono
mercoledì 13 maggio 2015
E' MORTO QUESTA NOTTE UN GRANDE POETA: GIANNI RESCIGNO
Salve sono Antonio, Ho la gestione dell'email del Prof. Gianni Rescigno, vi invio questa email percomunicarvi purtroppo che il Professore è deceduto questa notte, una triste giornata per la perdita di una persona e un Poeta speciale. Prego comunicare anche ad eventuali colleghi questa triste notizia.
Buona giornata
a Nazario Pardini
Miti di ieri
avventure di oggi
cantano le tue parole;
e sempre odo musica,
vedo cieli,
acqua che scorre
e silenzi che sprofondano
tra il finire e il cominciare.
La tua storia, la mia,
quella dei viandanti di allora
camminano insieme,
portano sogni nelle mani,
attendono che il vento
soffi e tutto spenga.
Gianni Rescigno
I PINI DI SANTA MARIA
(a Gianni Rescigno)
Scendono
dal cielo di Castellabate
i pini,
s’immergono nel mare
della tua Santa Maria.
Resine di sale
si mescolano al sangue
ed ai respiri,
è barca senza remi
la parola
alla deriva.
Del suo frinire
si nutre la risacca delle ore,
il solco del coraggio
e l’albeggiare
della tua poesia.
Sandro Angelucci
novembre 2014
Carissimo Amico Sandro,
ricevo e leggo con vivo interesse la raccolta poetica “Si aggiungono voci”. In questo cammino di parole, partorite dalla tua non comune vena inventiva, mi vedo; e vedo quelli come me, cioè tutta l’umanità sperduta, simile a foglie solitarie e tristi nell’abbandono autunnale e tragico della morte. L’inno che scaturisce dalla tua anima è l’invito agli uomini di risorgere, a guardare ancora al sole e oltre, perché essi si uniscano agli angeli e infine a Dio, genuflessi nella preghiera di ringraziamento per il dono della vita, fiore più bello della natura, così stupenda ieri e oggi così martoriata dall’egoismo umano.
Un abbraccio da
Gianni Rescigno
OMBRE NELLA NEBBIA
( a Sandro Angelucci)
Ombre nella nebbia
foglie sulle foglie
in attesa che il sole
squarci il cielo
e ci bruci il cuore.
Gianni Rescigno
Nato a Roccapiemonte, risiedeva a S. Maria di Castellabate.
Già docente, ha pubblicato sedici raccolte di poesia: Credere, editore Gugnali; Questa elemosina, Todoriana Editrice; Torri di silenzio, Edinord editrice; I salici – I vitigni, Lalli Editore; Le ore dell’uomo, editrice Forum Quinta Generazione; Tutto e niente, Genesi editrice;Un passo lontano, Piovan editore; Il segno dell’uomo, Lorenzo editore; Angeli di luna, Genesi editrice; Un altro viaggio, Bastogi editrice; Le strade di settembre, Bastogi editrice; Farfalla, Bastogi editrice; Dove il sole brucia le vigne, Genesi editrice; Le foglie saranno parole, Manni editore; Lezioni d’amore, editrice Lineacultura; Io e la Signora del tempo, editrice Biblioteca S. Maria a Mare; Come la terra il mare, editore Guida; Dalle sorgenti della sera, Eldorado editrice; Gli occhi sul tempo, Manni editore.
In prosa ha pubblicato il romanzo breve Storia di Nanni, editore Galzerano. È inserito in Storia della Civiltà Letteraria Italiana, edizione UTET, Torino; Storia della Letteratura italiana, il secondo novecento, editore Guido Miano, Milano; L’Altro Novecento nella Poesia Italiana, di Vittoriano Esposito, edizioni Bastogi, Foggia; La Pratica della Letteratura, di Giuseppe Giacalone, edizioni Ferraro, Napoli; Per una Carta Poetica del Sud (sette campioni di poesia contemporanea), di Giuseppe De Marco, edizioni Federico & Ardia, Napoli; La Musa Errante, di Anna Ventura, edizioni Bastogi, Foggia; Vertenza Sud, di Daniele Giancane, edizioni Besa, Nardò, Lecce; La Conservazione dell’Oggetto Poetico, di Domenico Cara, edizioni Laboratorio delle Arti, Milano; Secondo Novecento Letterario (interventi critici), di Silvano Demarchi, editore Latmag, Bolzano; Testi e Testimonianze, di Mario Grasso, editrice Biancamartina, Udine; La Locanda degli Antipodi, di Rino Cerminara, editrice E.S.S., Roma; La Poesia in Campania, a cura di Michele Sovente, editrice Forum Quinta generazione, Forlì; Oltre lo Specchio, di Emanuele Occelli, edizioni dell’Orso, Alessandria.
Marina Caracciolo gli ha dedicato un voluminoso saggio Gianni Rescigno: dall’essere all’infinito, edizioni Genesi, Torino. Altro saggio ha scritto per lui Luigi Pumpo, Gianni Rescigno: il tempo e la poesia, edito da Ibiskos, Empoli. Il terzo saggio è di Franca Alaimo dal titolo La polpa amorosa della poesia, Lepisma editrice. Altro importante saggio è quello del critico Sandro Angelucci: Di Rescigno il racconto infinito, Blu Di Prussia editrice. È incluso in prestigiose antologie: Ditelo con i fiori, a cura di Vincenzo Guarracino, editore Zanetto, Brescia; L’erbosa riva, a cura di Elio Andriuoli, Genesi editrice, Torino; Infinito Leopardi, commentato da Vincenzo Guarracino ed illustrato da Ernesto Solari, editrice Aisthesis, Milano; Il Dio dei poeti, a cura di Vincenzo Guarracino e Antonio De Marchi Gherini, editrice Comunità montana Alto Lario (Como); Le rose (attraverso e oltre la poesia del novecento), a cura di V. Guarracino, ed. culturale San Clemente, Cazzano di Besana Brianza; Le maschere invarianti, di Marzio Pieri e Silvio Ramat, Genesi editrice, Torino; Il pensiero poetante (il viaggio), vol. II, a cura di Fabio Dainotti, editrice Genesi, Torino; Testi poetici del novecento, a cura di Lucio Zaniboni, edizioni AGIELLE, Lecco; Un secolo in un anno, almanacco paredro, Genesi editrice, Torino; I poeti Senza Cielo, a cura di Menotti Lerro e Maria Rosaria La Marca, edizioni il Melograno;Dediche a Franca, a cura di Franca Alaimo, editrice Thule; La poesia del terzo millennio, a cura di Santino Spartà e Lucio Zaniboni, illustrata da Ernesto Treccani, Marna editrice; A mio padre, a cura di Luciano Luisi, Newton Compton editrice.
È vincitore di tantissimi premi di altissimo livello. Critici, poeti e scrittori di fama del secondo novecento si sono occupati delle sue opere.
Un grande abbraccio da tutti noi, amici e non, per quello che hai fatto per la POESIA, carissimo amico.
DA LEUCADE, L'ISOLA CHE AMAVI DEFINIRE: "IL SOGNO CHE TUTTI NOI VORREMMO REALIZZARE"
Umberto Cerio
Ninnj Di Stefano Busà
Franco Campegiani
Franco Campegiani
La Primavera non l'ha vista nel Teatro delle Esposizioni, o a Palazzo Barberini.... Gli ha rivervato un pantheon molto più esteso. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma oggi ne sento la mancanza e vorrei salutarLo secondo la formula cilena: Arrivederci Gianni; benvenuto Gianni!
Maria Rizzi
Quando muore un amico, quando muore un poeta ci sentiamo tutti un po' più poveri. Sono qui a stringerti, con tutto l'affetto che mi avvicina a te, per la perdita del poeta Gianni Rescigno.
I poeti non muoiono mai, vivono in un tempo senza tempo e senza spazio, e gli amici vivono nelle nostre ore.
Sono certa che lui continua a scriverti così:
"Miti di ieri
avventure di oggi
cantano le tue parole;
e sempre odo musica,
vedo cieli,
acqua che scorre
e silenzi che sprofondano
tra il finire e il cominciare.
La tua storia, la mia,
quella dei viandanti di allora
camminano insieme,
portano sogni nelle mani,
attendono che il vento
soffi e tutto spenga"
Sonia
la scomparsa di Gianni Rescigno, grande Poeta, grande anima, ci lascia tutti più soli e smarriti. Chi ha avuto la fortuna di conoscere Gianni, e magari di avere avuto il privilegio della sua amicizia (ed io tra loro), sa che queste non sono espressioni retoriche, ma parole che segnalano una perdita davvero incolmabile. Anch’io rendo omaggio alla sua memoria, al suo canto gentile e terso, alla sua profonda umanità, alla sua poesia così tenacemente ancorata alle ragioni dell’immanenza e del divino nella nostra vita.
Umberto Vicaretti
Mi piace ricordarlo con una delle sue tante, stupende liriche:
Arrivare e proseguire
Mi dissero di venire e venni.
Dovevo arrivare e proseguire.
E ferito diventare polvere di sogno
mano che disfa e crea
mente che inventa cuore
che anima dà agli uccelli
oppure bestia che cancella
l’anima malata del fratello.
Sono qui seduto e qui cammino
sono albero e cavallo
sono pesce che piange
acqua amara di tempesta
l’ombra delle ombre
ormai disperse
l’ombra che aspetta
il suo turno di partenza
l’ombra che non sa
quando qualcuno gli toglierà
la benda della via
e per sempre sarà luce.
Gianni Rescigno
Ecco, di Gianni voglio portarmi appresso questo ricordo. Oltre a quello della sua grande poesia. Della quale offro, di seguito, un efficace ( e presago?) assaggio: la lirica eponima del già citato libro.
Pasquale Balestriere
UN SOGNO CHE SOSTA
Da dove venimmo
là torneremo: questa
vita un sogno che sosta
tra acqua e vento
caduta di foglie
e festa di fiori.
Gianni Rescigno
Giacomo Panicucci
PER RIPRENDERE I TUOI OCCHI
Per te ho pianto
dopo ventiquattro ore.
La morte anche se annunciata
riesce sempre a soprendere.
E allora non puoi capacitarti
che quella voce
che prima ti chiamava
improvvisamente
è diventata muta.
E quegli occhi
che prima puntavano
il Sole e l'infinito
e come spilli ti entravano
nell'anima
ora sono cristalli spenti
dietro la coltre buia
delle palpebre.
E così te ne sei andato
anche tu zitto zitto
con l'indice sulle labbra
per non svegliare la notte
che ti dormiva accanto.
Hai cominciato a salire
rampe e rampe di cielo
per riprendere i tuoi occhi.
(Gianni Rescigno)
Ciao Gianni
non ci conosciamo ma ti conosco attraverso Gianni.
Voglio ringraziarti, e non lo faccio soltanto a mio nome ma - ne sono sicuro - anche a nome del nostro comune Amico.
Ciò che hai scritto vale più di mille preghiere.
Ciao Gianni, si, e un abbraccio a te, Giacomo,
Sandro Angelucci
Un abbraccio,
Giacomo Panicucci
Dinanzi alla sofferenza e al vuoto incolmabile che la scomparsa di una persona cara apre nel cuore, non esiste parole umana che possa lenire tanto dolore. Eppure, forse anche una parola, una povera misera parola, non è del tutto inutile quando nasce dalla profondità del cuore.
L’immagine del caro Giovanni resterà sempre viva nella mia mente e nel cuore, così come ricorderò il suo grande appassionato impegno di Poeta, uno dei più grandi del nostro tempo. Giovanni non è morto. Continuerà a vivere nei suoi libri.
Paolo Bassani
Ninnj Di Stefano Busà