L’anatomopatologa Cristina Cattaneo, consulente della Procura che ha eseguito l’ispezione esterna e poi l’autopsia sul corpo della giovane, è stata sentita dalla Corte d’Assise di Bergamo nel corso del processo a Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio.
“Sul corpo tracce di materiali usati nell’edilizia” – Sul corpo, gli indumenti e le microsfere delle scarpe sono state ritrovate tracce di calce e di materiali riconducibili all’edilizia. “Abbiamo fatto un centinaio di campionamenti in tutti i luoghi frequentati dalla vittima – ha spiegato – in nessun caso è stato riscontrato lo stesso tipo di calce rinvenuto su Yara. Ci siamo chiesti se quelle tracce di calce siano finite lì per contatto con un’altra persona o per permanenza in un determinato posto. Riteniamo sia più probabile la seconda ipotesi”.
“Nella mano stringeva arbusti tipici della zona” – A provare che Yara è stata uccisa nel campo di Chignolo d’Isola sono gli arbusti ritrovati nella sua mano destra. “La vittima è stata ferita nel campo di Chignolo – ha spiegato Cattaneo – Nella mano destra stringeva arbusti di quella zona e al suo corpo, o ai suoi vestiti”, sotto le unghie e perfino “nel braccialettino di stoffa che portava” risultavano “attaccate spine tipiche di quel campo. E anche alla base delle ferite – ha aggiunto – abbiamo rilevato elementi botanici da collocare in quel luogo, probabilmente non trasportabili”.
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