venerdì 18 ottobre 2013

Pino Rampolla: POGGIOREALE . Reporter fotografico - Stop al femminicidio

Ostia Lido - Approdo alla Lettura - Pino Rampolla davanti al muro di immagini  da lui realizzate 
a testimonianza del suo impegno e di quelli che hanno aderito 
a portare avanti  la campagna


STOP AL  FEMMINICIDIO
METTICI  LA  FACCIA 


Gioacchino Ruocco - poeta

Anna Iozzino - storico e critico d'arte


Pino Rampolla (caricatura)







POGGIOREALE
(libro fotografico di Pino Rampolla)


I muri
del colore del silenzio infame
tolgono al cielo
i volti che hanno ancora una speranza.

L’unica presenza
sono le pietre
che ancora durano
di fronte a tanto pianto.

Nessuno ti accoglie
per avere indietro
il proprio volto,
la propria storia.

Perdite su perdite
si accumulano
in un rito
che di umano ha poco.

Con altri orecchi sentono,
con altre voci parlano
del loro rancore,
di quello lasciato fuori
ad imbiancare.

Quando cade la neve
soltanto quella notte
son brividi di freddo.

Il resto volti di muro,
orecchi che hanno perso
i rumori veri della vita
e la delusione e il pianto
non hanno voce
se non di tradimento.

Gioacchino Ruocco
18/10/2013
Ostia Lido


Chi è Pino Rampolla ?  Di vista lo conosco da molti anni. Prima lo conoscevo attraverso il Giornale di Ostia, oggi attraverso "La gazzetta del litorale" dove vengono pubblicate le sue foto satiriche.

Di persona l'ho conosciuto lunedì all'inaugurazione  della mostra di pittura di un artista lidense nello "Spazio Approdo alla lettura". Fece omaggio a mia moglie del suo ultimo libro e appena arrivato a casa lo guardai con curiosità, come si guarda un bambino appena nato.

Oggi, mentre mi ritornavano alla mente le immagini, è scattato in me, come al solito, il mio estro e ho scritto i versi di cui sopra.

In passato, per motivi di lavoro, visitai più di una volta Rebibbia e Regina Coeli. Al loro interno trovai dei valori umani che porto ancora e sempre con me.

Le immagini di Poggioreale nella loro nitidezza e assenza di reclusi  mi hanno messo dentro una tragedia che non condivido neppure per necessità di sopravvivenza.

Occorrerebbe una reclusione volontaria quando avvertiamo che stiamo per debordare. Estranearsi per ricredersi, forse.

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