domenica 6 ottobre 2013

CORVIALE - Roma

Corviale

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Corviale, o più correttamente "Nuovo Corviale" (il "Serpentone" per i romani), è un edificio sito in Roma, nei pressi della via Portuense, lungo la via Poggio Verde. Prende il nome dalla zona sulla quale è stato costruito.

L'edificio [modifica]

Di proprietà dell'Istituto Autonomo Case Popolari, è stato progettato nel 1972 da un team di architetti: Federico Gorio, Piero Maria Lugli, Giulio Sterbini eMichele Valori, coordinati da Mario Fiorentino.
Doveva rappresentare un modello di sviluppo abitativo in netto distacco dallo sviluppo urbanistico di Roma iniziato negli anni sessanta con il boom edilizio(chiamato anche "sacco di Roma") che si tradusse nella nascita di interi quartieri completamente privi di servizi, chiamati "quartieri dormitorio".
Le prime abitazioni furono consegnate nell'ottobre 1982, ma già qualche mese dopo avvennero le prime occupazioni abusive da parte di circa settecento famiglie. Costituito da due stecche, una verticale ed una più piccola e bassa orizzontale, conta un totale di 1200 appartamenti.
Anni di occupazione e totale abbandono hanno ridotto l'edificio in condizioni di degrado e fatiscenza, anche se recentemente è diventato oggetto di un tentativo di riqualificazione che interessa pure il territorio circostante. La parte centrale, o "spina servizi", che si trova tra le due stecche, è stata completata ed accoglie alcuni uffici del Municipio XV, un centro per il disagio mentale della ASL Roma D, il Gruppo XV dei Vigili Urbani, un centro culturale ed artistico "Il Mitreo" ed un farmer market. Inoltre, negli spazi della spina centrale hanno trovato spazi un gruppo di artigiani sfrattati dalle botteghe del centro storico.
All'interno del palazzo sono presenti l'incubatore d'impresa del Comune di Roma, un ambulatorio ASL, un centro anziani, un supermercato, e varie cooperative ed attività sociale e imprenditoriali.
Poco distante dal terminale della seconda stecca, sul luogo dove sorgeva un'area verde, è stato completato il centro commerciale "Casetta Mattei", già presente nel progetto originale [1].

Caratteristiche [modifica]

La sua morfologia si deve alle architetture monumentali di Roma.[2]
È formato da due palazzi lunghi un chilometro per nove piani di altezza (stecche), uno in fronte all'altro, con all'interno ballatoi lunghissimi, cortili e spazi comuni, e da un altro edificio lineare più piccolo che orizzontalmente si unisce al primo edificio tramite un ponte.
All'interno dei cortili vi sono, per tutta la lunghezza, un'altra fila di abitazioni ("case basse") di due o tre piani che si affacciano sui cortili e sulla campagna retrostante. È interamente costituito di setti incemento armato. Ospita ben 1200 appartamenti di diverse dimensioni, più una innumerevole serie di abitazioni sorte abusivamente negli spazi comuni e in quella che doveva essere una galleria dei negozi al 4º piano.
Nel progetto iniziale il palazzo era diviso in sei lotti: ognuno doveva essere dotato di sala condominiale per le attività comuni. Inoltre, erano previsti una sala per le riunioni, un anfiteatro all'aperto, scuole, laboratori artigianali e un piano, il quarto, dedicato agli esercizi commerciali. Alcune sale condominiali andranno alla facoltà di architettura.

Riqualificazione [modifica]

Nel febbraio 2009 il Comune di Roma ha indetto un concorso per la riqualificazione dell'edificio. A vincere è stato il gruppo di progettazione coordinato dall'architetto Guendalina Salimei[3], che ha proposto un cambio d'uso dei locali del piano libero dell'edificio che, nel mai realizzato progetto di Fiorentino, doveva diventare un luogo di aggregazione, con l'inserimento di verde e servizi di interesse comune (asilo, biblioteca, negozi) per fare del lungo "ballatoio" un elemento di interruzione positiva nella vita dei residenti[4].

Corviale nella cultura popolare [modifica]

Nel 1983 il gigantesco edificio fu fatto conoscere a tutta Italia dal film Sfrattato cerca casa equo canone, con protagonista Pippo Franco, un'opera molto modesta della commedia all'italiana, dove vengono derisi i principi urbanistici e ideologici che avevano portato alla sua costruzione. Al Corviale è stata anche dedicata la canzone Serpentone dal misconosciuto gruppo romano di rock demenziale Santarita Sakkascia e la canzone Eclissi di periferia di Max Gazzè.
L'opera di grande impatto visivo, tutt'oggi abitata, meriterebbe una decisa accelerazione nei lavori di risanamento e mantenimento. Roma ha necessità, anche, di riqualificare, soprattutto a livello mediatico, questa architettura che merita un valore se non una grande rivalutazione in ambito sociale, civile e culturale.

Film [modifica]

§                    Katharina Copony, Il Palazzo, film documentario, Germania, Austria, ZDF, 2006, 45'[5]
§                    Marco Danieli, Il silenzio del Corviale, film documentario, Italia, 2008, 41'
§                    Matteo Botrugno, Daniele Coluccini, Et in terra pax, film drammatico, Italia, Cinecittà Luce, maggio 2010, 89' [6]

Note [modifica]

Bibliografia [modifica]

§                    Luca Monica (a cura di), Gallaratese Corviale Zen. I confini della città moderna: grandi architetture residenziali. Disegni di progetto degli studi Aymonino, Fiorentino, Gregotti, Parma, Festival Architettura, 2008. ISBN 978-88-897-3909-9

Collegamenti esterni [modifica]

§                    Municipio Roma XV (15) Arvalia-Portuense
§                    Articolo su Arvalia storia
§                    L'Aggregatore delle associazioni di Corviale


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