22-12-2011
In modo particolare, con questa nuova esposizione ci si è voluti focalizzare su un anno in particolare che ha segnato il punto di svolta del cammino artistico di Azuma, ossia il 1961.
Questa data ha costituito una tappa importante e decisiva nel percorso creativo di Azuma, un passaggio nodale che lo ha portato da una pratica figurativa, ancora molto legata alla scultura del suo maestro di Brera Marino Marini, verso uno stile più astratto e autonomo.Incentivato dal suo stesso maestro, in questo periodo Azuma viene spinto a condurre una ricerca di nuove forme espressive, che si concentrano dunque su una peculiare visione dello spazio, con i suoi pieni e, soprattutto, con i suoi vuoti. L'ispirazione e l'intuizione di questa nuova prospettiva gli arriva per caso, come egli stesso racconta nei suoi aneddoti. L'illuminazione ha infatti origine da un evento apparentemente quotidiano e comune, ma che su di lui provoca un grande effetto: ossia, la vista di una catasta di cassette di legno per la frutta.
In esse, l'artista riesce a intravedere una cadenza ritmica tra "pieni" e vuoti, che da quel momento divengono la cifra distintiva della sua produzione, denominata molto significativamente con la parola giapponese "Mu", che fa riferimento al concetto di "vuoto".Azuma inizia così a realizzare dei veri propri assemblaggi scultorei, attraverso l'accostamento di vari listelli di legno delle stesse cassette; e a volte vi trae dellesculture di gesso, sulle quali interviene successivamente praticando piccoli segni o fori. La scultura Mu è affiancata da un
Le sue opere sono entrate a far parte delle collezioni civiche attraverso le donazioni Boschi-Di Stefano del 1974 e 1980.
Nella sua opera in legno si nota, ad esempio, il gioco di volumi generato dall'accostamento dei vari listelli, che si affastellano uno sull'altro con interessanti sovrapposizioni spaziali, che li legano e contemporaneamente li allontanano ponendoli su piani e spessori diversi. Così come nella sua opera in gesso, dove la verticalità dei travicelli viene spezzata, ma insieme raccolta e legata, da un elemento orizzontale, la cui azione è tanto dirompente quanto unificante.
Kengiro Azuma, nato a Yamagata in Giappone, proviene da una famiglia di fonditori e scultori. Lavora come scultore e docente pressol'Università d'Arte di Tokyo, prima di giungere in Italia nel 1955, grazie ad una borsa di studio che gli consente di frequentare l'Accademia di Brera. In seguito a questa esperienza decide di restare a Milano, nonostante le molte difficoltà soprattutto di carattere linguistico. Si avvicina così a Marino Marini, suo maestro in Accademia, e infine ne diventa, dopo il diploma in scultura, suo assistente privato. Inizia ad esporre in modo autonomo negli anni sessanta nelle gallerie private milanesi, portando avanti comunque la sua attività di assistente presso lo studio del maestro.
Kengiro Azuma 1961Mostra personale Dal 30 settembre 2011 al 15 gennaio 2012
Museo del Novecento, Sala Focus
Via Marconi 1, Milano
Orari: lunedì, dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica, dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato, dalle 9.30 alle 22.30
Per maggiori info.: 02.884.44061 - 02.0202
http://www.museodelnovecento.org/
museodelnovecento@civita.it
Kengiro Azuma nel 1961
Una mostra tutta dedicata all'anno 1961, in cui avvenne la svolta creativa dell'artista. Un'intuizione lo porta a sviluppare una sua personale visione dello spazio vuoto, come è illustrato nella recente esposizione milanese.
Una delle opere dell'autore giapponese
L'idea del vuoto, e il suo alternarsi con spazi pieni, contraddistingue le opere scultoree di Kengiro Azuma, in mostra nellaSala Focus del Museo del Novecento di Milano, allestita da Fabio Fornasari e curata da Danka Giacon.In modo particolare, con questa nuova esposizione ci si è voluti focalizzare su un anno in particolare che ha segnato il punto di svolta del cammino artistico di Azuma, ossia il 1961.
Questa data ha costituito una tappa importante e decisiva nel percorso creativo di Azuma, un passaggio nodale che lo ha portato da una pratica figurativa, ancora molto legata alla scultura del suo maestro di Brera Marino Marini, verso uno stile più astratto e autonomo.Incentivato dal suo stesso maestro, in questo periodo Azuma viene spinto a condurre una ricerca di nuove forme espressive, che si concentrano dunque su una peculiare visione dello spazio, con i suoi pieni e, soprattutto, con i suoi vuoti. L'ispirazione e l'intuizione di questa nuova prospettiva gli arriva per caso, come egli stesso racconta nei suoi aneddoti. L'illuminazione ha infatti origine da un evento apparentemente quotidiano e comune, ma che su di lui provoca un grande effetto: ossia, la vista di una catasta di cassette di legno per la frutta.
In esse, l'artista riesce a intravedere una cadenza ritmica tra "pieni" e vuoti, che da quel momento divengono la cifra distintiva della sua produzione, denominata molto significativamente con la parola giapponese "Mu", che fa riferimento al concetto di "vuoto".Azuma inizia così a realizzare dei veri propri assemblaggi scultorei, attraverso l'accostamento di vari listelli di legno delle stesse cassette; e a volte vi trae dellesculture di gesso, sulle quali interviene successivamente praticando piccoli segni o fori. La scultura Mu è affiancata da un
Una delle opere dell'autore
giapponese
dipinto ad olio, intitolato "Mu 0.6", e da un'altra serie di opere e disegni, risalenti sempre al 1961.giapponese
Le sue opere sono entrate a far parte delle collezioni civiche attraverso le donazioni Boschi-Di Stefano del 1974 e 1980.
Nella sua opera in legno si nota, ad esempio, il gioco di volumi generato dall'accostamento dei vari listelli, che si affastellano uno sull'altro con interessanti sovrapposizioni spaziali, che li legano e contemporaneamente li allontanano ponendoli su piani e spessori diversi. Così come nella sua opera in gesso, dove la verticalità dei travicelli viene spezzata, ma insieme raccolta e legata, da un elemento orizzontale, la cui azione è tanto dirompente quanto unificante.
Kengiro Azuma, nato a Yamagata in Giappone, proviene da una famiglia di fonditori e scultori. Lavora come scultore e docente pressol'Università d'Arte di Tokyo, prima di giungere in Italia nel 1955, grazie ad una borsa di studio che gli consente di frequentare l'Accademia di Brera. In seguito a questa esperienza decide di restare a Milano, nonostante le molte difficoltà soprattutto di carattere linguistico. Si avvicina così a Marino Marini, suo maestro in Accademia, e infine ne diventa, dopo il diploma in scultura, suo assistente privato. Inizia ad esporre in modo autonomo negli anni sessanta nelle gallerie private milanesi, portando avanti comunque la sua attività di assistente presso lo studio del maestro.
Kengiro Azuma 1961Mostra personale Dal 30 settembre 2011 al 15 gennaio 2012
Museo del Novecento, Sala Focus
Via Marconi 1, Milano
Orari: lunedì, dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica, dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato, dalle 9.30 alle 22.30
Per maggiori info.: 02.884.44061 - 02.0202
http://www.museodelnovecento.org/
museodelnovecento@civita.it
Luca VettorelloKengiro Azuma
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Kenjirō Azuma (吾妻 兼治郎 Azuma Kenjirō?), italianizzato in Kengiro Azuma (Yamagata, 12 marzo 1926) è uno scultore giapponese naturalizzato italiano.
Biografia
A 17 anni entra nella marina come pilota-kamikaze, ma non arriva a
sacrificarsi per la fine della guerra. Finita la seconda guerra mondiale, in Giappone la
scoperta dell'umanità dell'imperatore (fino a quel momento considerato di
origine divina) crea un grande shock nella popolazione; in Azuma, questa
scoperta crea un enorme vuoto spirituale spingendolo verso l'arte (discende da una
famiglia di artigiani nella fusione del bronzo). Tra il 1949 e il 1953 si
laurea in scultura all'Università di Tokyo.
Nel 1956 ottiene una borsa di studio dal governo italiano e si
trasferisce in Italia. Nel 1962
partecipa, insieme ai più importanti scultori internazionali dell’epoca, alla
mostra Sculture nella città organizzata da Giovanni Carandente nell'ambito del V Festival dei Due Mondia Spoleto. Presenta l'opera Mu in gesso patinato.
È stato docente della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano dal 1980 al 1990, risiedendo per
alcuni anni a Gattico, un comune in
provincia di Novara. Vive e lavora a Milano.
Allievo di Marino Marini all'Accademia di Belle Arti di Brera, in
seguito ne diverrà l'assistente; oggi è famoso, e la sua opera è sintesi dell'arte Zen e della lezione di Marini e Fontana. È stato
premiato dall'imperatore del Giappone (premio “Shijuhosho”) nel 1995[3].
Musei e luoghi in cui sono esposte sue opere
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ASAHI insurance L.T.D. - Tokyo, Giappone.
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Bank of Nihon - Tokyo , Giappone.
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Brown University Art Museum - Rhode Island ,
U.S.A.
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California State college - Long Beach , U.S.A.
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Città di Yamagata, Giappone.
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Collection
"Takasagokoryo" - New Yersey ,
U.S.A.
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Couvent des Capucins - Sion, Svizzera.
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Centro Arte Moderna - Brescia, Italia.
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Comune di Tuoro - Tuoro, Italia.
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Comune di Sesto Calende - Sesto Calende, Italia.
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Città di Sendai, Giappone.
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Collezione Peggy Guggenhein - Venezia, Italia.
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Città di Klyose - Tokyo, Giappone.
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Fondazione Antonio Calderara - Vacciago, Italia.
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Granpark - Tamachi - Tokyo, Giappone.
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Gabinetto disegni degli Uffizi - Firenze, Italia.
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Musée des Beaux Arts - La
Chaux-de-Fonds, Svizzera.
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Museo all'aperto di scultura - Arandelovac, YU.
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Museo all'aperto di scultura - Piroz, YU.
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Museo Civico - Seregno, Italia.
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Museo Civico - Cento, Italia.
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Museo d'Arte Internazionale - Firenze, Italia.
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Museo d'Atre Moderna - Vaticano, Italia.
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Museo d'Arte Moderna - Milano, Italia.
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Museum Dordrecht - Dordrecht, Olanda.
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Museum of Modern
Art - Hyogo, Giappone.
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Museum of Modern Art - Gifu , Giappone.
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Museum of Modern Art - Toyama , Giappone.
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Museum of Modern Art - Fukuoka , Giappone.
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Museum of Modern
Art - Yamagata, Giappone.
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Museum of Modern Art - Los Angeles , U.S.A.
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Museum of Modern
Art - Kanagawa, Giappone.
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Museum of Modern
Art - Miyagi, Giappone.
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Museum of Modern Art - Long Beach , U.S.A.
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Museo di Mendrisio - Mendrisio, Svizzera.
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Museum Stuttgart - Stuttgart, Germania.
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National Museum of Modern Art - Tokyo , Giappone.
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National Museum of Modern Art - Osaka , Giappone.
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Nihon Ishikai - Tokyo, Giappone.
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Prefettura di Yamagata - Yamagata, Giappone.
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Royal Collection of the Netherlands -
Den Haag, Olanda.
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Salzburg City Art Hall - Salzburg, Austria.
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Suntory Museum - Tokyo, Giappone.
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Takanawa Art Museum - Takanawa, Giappone.
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Takaoka Art Museum - Takaoka, Giappone.
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Università Geijutsu - Tokyo, Giappone.
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Università Kwansei Gakuin - Nishinomiya, Giappone.
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Università di Salzburg, Austria.
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Scuola elementare "Hosui" - Tokyo, Giappone.
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Complesso rupestre "Madonna delle virtù" -
"S.Nicola dei Greci" - Matera, Italia.
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