domenica 8 giugno 2014

Collezionismi piemontesi.

 Casa De Rodis a Domodossa si trasforma in museo per la raccolta di Alessandro Poscio. Alle pareti l’amore per la pittura di paesaggio di genere, tra ‘800 e ‘900

pubblicato domenica 8 giugno 2014

John Constable, Tramonto sulla Senna, Olio su cartone, 17,3x26 cm

La Collezione Alessandro Poscio apre al pubblico le porte di Casa De Rodis con la mostra: Da Hayez a Fornara. Da Scipione a Messina. Da oggi una serie di iniziative invaderà Domodossola e il primo appuntamento è proprio con il collezionista e appassionato Poscio. La sua raccolta nasce dalla sua forte attrazione per l’arte che l’ha portato a frequentare artisti, a vivere i loro studi e ad acquistare le loro opere. Primo fra tutti Carlo Fornara, che ben presto diventa suo amico e compagno di domeniche, e rappresenta per Poscio un punto di riferimento su cui contare. Grande imprenditore, Poscio ha la possibilità di acquistare numerose opere e questo lo conduce in poco tempo a diventare un vero collezionista. Ama l’arte e porta in casa. Un collezionismo senza interesse speculativo o lucrativo, quello di Poscio è solo un collezionismo frutto dell’emozione, che condivide con la moglie Paola.
Una raccolta di dipinti e di sculture che copre un ampio arco cronologico, ma in particolare sono attratti dalla pittura di paesaggi e di genere che faranno di Casa De Rodis un museo, dove fino a gennaio sarà possibile vedere questa splendida serie di opere realizzate tra metà dell’ottocento egli inizi del novecento, in un contesto  storico architettonico di grande prestigio. (Martina Corbetta)

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