Via dei Fori Imperiali
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L'area occupata dai resti degli antichi edifici fu interessata nel Medioevo dal sorgere di abitazioni, chiese e
monasteri, fino alla radicale trasformazione voluta, alla fine del XVI secolo,
dal cardinale Michele Bonelli, nativo di Alessandria,
che vi realizzò il quartiere denominato
"Alessandrino".
Una massiccia opera di demolizione dell'intero quartiere venne
effettuata, per decisione dello stesso Benito Mussolini,
tra il 1924 e il 1932 per l'apertura di una grande strada
che doveva collegare simbolicamente il Colosseo a Piazza Venezia,
il centro del neonato impero fascista,
la quale prese appunto il nome di "via dell'Impero" e venne
inaugurata il 9 aprile del 1932. Mussolini, a cavallo, tagliò
il nastro inaugurale e sulla nuova via sfilarono i mutilati della grande guerra, come ideale
ricongiungimento dell'abnegazione patriottica moderna con il ricordo della
potenza antica. Il nome di "via dell'Impero" fu attribuito anche ai
tratti di strada oltre la piazza del Colosseo, divenuta raggiungibile con
l'eliminazione dell'antica collina della Velia,
con le attuali vie "di San Gregorio" (tra l'Arco di Costantino e il Circo Massimo)
e "delle Terme di Caracalla".
Dopo il 1945 il primo tratto di via dell'Impero fu
rinominato "via dei Fori Imperiali". Il 2 giugno vi si svolge la parata militare per la festa della Repubblica Italiana.
Pur essendo nota dalle fonti storiche l'estensione e la rilevanza
delle rovine sottostanti le demolizioni fasciste, i terreni su cui sorgeva il
quartiere Alessandrino furono all'epoca semplicemente spianati, reinterrando
percorsi stradali, fondazioni rinascimentali e murature romane sottostanti. Una
vasta campagna di scavi sistematici su tutti e quattro i Fori fu poi avviata
nel 1998[1],
nel quadro dell'ipotesi, discussa a partire dagli anni ottanta,
di eliminare la via per ragioni archeologiche,
in quanto essa copre i resti dei Fori imperiali, tagliando semplicemente al
centro l'area archeologica. La strada ha continuato comunque a essere aperta al
transito per diversi anni, salvo essere chiusa al traffico veicolare
trasformandola in zona pedonale la domenica e tutti gli altri giorni
festivi. Nel frattempo, l'identificazione dei vari Fori (difficilmente
distinguibili l'uno dall'altro, agli occhi del turista generico), è assicurata
da statue degli imperatori eponimi - copie moderne di originali classici -
lungo il percorso, in corrispondenza dei diversi Fori. Si comincia (venendo da
piazza Venezia), con Traiano sulla sinistra (Foro di Traiano)
e Giulio Cesare sulla destra (Foro di Cesare);
seguono, sulla sinistra, Augusto (Foro di Augusto)
e Nerva (Foro di Nerva).
Il 3 agosto 2013, alle ore 05:30, è
scattato il divieto di transito ai mezzi privati di Via dei Fori Imperiali, nel
tratto compreso tra Largo Corrado Ricci ed il Colosseo. L’area è al centro di
un grande progetto di valorizzazione, che proseguirà con la realizzazione,
entro il mese di dicembre, della pista ciclabile. Il tram 8, già collegato a Piazza Venezia,
dovrebbe essere in futuro l’unico mezzo di trasporto che, prolungando la linea
fino a via Labicana,
può percorrere l’area dei Fori, intersecando il collegamento con la Metro B. La
pedonalizzazione dei Fori sarà il primo passo verso la riunificazione del
"più grande parco archeologico del mondo", che avrà come suo cuore
pulsante i Fori Imperiali pedonalizzati.[2]
Tornado indietro percorrendo il lato opposto
abbiamo queste immagini
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