venerdì 12 gennaio 2018

Marin Mersenne

Marin Mersenne . Numeri primi

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Marin Mersenne
Marin Mersenne (Oizé8 settembre 1588 – Parigi1º settembre 1648) è stato un teologofilosofo e matematico francese. È soprattutto noto per i numeri di Mersenne.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]


Cogitata physico mathematica, 1644
Nato da umili genitori di Oizé, Marin fu educato a Le Mans e presso il collegio gesuitico di La Flèche, frequentato anche da Cartesio, di cui divenne amico nel 1622 o 1623[1]. Nel 1611 entrò nell'ordine dei Frati minimi, e dopo studi di teologia ed ebraico, professò i voti definitivi a Parigi, nel 1613.
Per un certo tempo insegnò filosofia a Nevers, ma rientrò a Parigi nel 1620, nel convento de L'Annonciade a Parigi. Qui, insieme a figure brillanti come Cartesio, Pascal e Gilles Personne de Roberval, si dedicò allo studio della matematica e della musica. Mantenne una frequente corrispondenza con studiosi contemporanei, come Giovanni Battista Doni e Constantijn Huygens. Pubblicò degli scritti teologici come Quaestiones celeberrimae in Genesim (1623), 'L'Impieté des déistes (1624), e La Vérité des sciences (1624).
Morì nel 1648 per le conseguenze di un intervento chirurgico.

Attività[modifica | modifica wikitesto]


Alphonse Antonio de SarasaSolutio problematis a R. P. Marino Mersenno minimo propositi, 1649
Mersenne è oggi ricordato per i numeri di Mersenne, ma egli non ebbe la matematica come centro delle sue attività, invece scrisse soprattutto di teoria musicale e teologia. Curò edizioni di EuclideArchimede ed altri matematici greci, tuttavia il suo maggiore contributo fu l'estesa corrispondenza che ebbe con personalità scientifiche e matematiche del suo tempo. In un'epoca in cui ancora non esistevano giornali scientifici, Mersenne agì come veicolo per la circolazione di informazioni e scoperte.
Il suo lavoro filosofico è caratterizzato da una grande erudizione e dalla più stretta ortodossia. Il suo maggior contributo fu l'entusiastica difesa di Cartesio, di cui fu agente a Parigi, e che visitò nei Paesi Bassi. Portò a Parigi il manoscritto delle Meditazioni e ne difese l'ortodossia contro le critiche. Più tardi abbandonò il pensiero speculativo e tornò alla ricerca scientifica, in particolare a matematicafisica ed astronomia. Il più noto dei suoi lavori di questo periodo è l'Harmonie universelle (Parigi, 1636 e 1637), sulla teoria della musica e degli strumenti musicali.

Harmonie Universelle (1637)[modifica | modifica wikitesto]

Questo libro contiene la legge di Mersenne, che mette in relazione la frequenza di oscillazione con la tensione della corda. La frequenza è:
  1. Inversamente proporzionale alla lunghezza della corda (questo principio era già noto agli antichi e venne attribuito a Pitagora);
  2. Proporzionale alla radice quadrata di tensione della corda;
  3. Inversamente proporzionale alla radice quadrata della massa per la lunghezza.
La formula per la frequenza più bassa è
dove f è la frequenza, L è la lunghezza, F è la forza e μ la massa per unità di lunghezza.

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