pubblicato lunedì 25 gennaio 2016
Scelte commerciali, che però fanno rima anche con la politica. L'Italia, dopo le centinaia di piazze con le sveglie di sabato pomeriggio, quando - stando ai dati - pare che un milione di persone sia sceso per manifestare a favore dell'introduzione del Decreto Legge Cirinnà, per la tutela delle famiglie arcobaleno, è più spaccata che durante le elezioni.
E mentre anche la stampa estera, dal New York Times al Guardian, racconta dell'appello "dal basso" alla classe politica del Belpaese, ci si è messo di mezzo anche Italo Treno.
La compagnia, infatti, quasi facendo sponda al messaggio della Regione Lombardia che ha illuminato il grattacielo Pirelli di Milano con la scritta "Family Day", ha promesso uno sconto del 30 per cento (mica poco!) a tutti quelli che sabato 30 viaggeranno verso Roma utilizzando come codice biglietto proprio "Family30".
Web infuocato, polemiche sui social, ma nessuna smentita, disdetta o scusa dalla compagnia di Nuovo Trasporto Viaggiatori: semplicemente la dichiarazione che si tratta di "scelte commerciali" come ce ne sono state tante in passato, a gruppi che - per numero - garantiscono un certo indice di incasso.
Giusto? Sbagliato? A rigor di economia giustissimo: i soldi non guardano in faccia a nessuno. Eticamente corretto offrire un servizio quasi di propaganda, invece? Perché allora sabato non si è offerto nulla con un codice "rainbow" a chi avesse voluto partecipare a qualche raduno in qualche grande piazza tipo Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma o Napoli? In fin dei conti anche il Family Day non sarà solo a Roma.
Questo giro, forse, qualche fan del bell'Italo sarà un po' più stizzito durante il suo prossimo viaggio. Anche in questo caso ci sarà libertà di scelta, mentre per tutti - dopo sabato - la questione dei diritti è sul punto di "non ritorno", un po' come la velocità durante il decollo. In barba a chi continua a voler restare a terra. (MB)
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lunedì 25 gennaio 2016
IL TRENO CHE HA DIVISO L'ITALIA
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