mercoledì 28 gennaio 2015

OSTIA ANTICA CELEBRA CON UNA BIENNALE D’ARTE IL GIORNO DELLA MEMORIA






La Comunità Ebraica di Roma riapre le indagini per ricercare 
i 7.000 volumi razziati dai nazisti nel 1943


Il Giorno della Memoria, istituito in Italia, con legge n. 211 del 20 luglio 2000, si celebra il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli del lager di Auschwitz settant’anni fa (1945-2015). 

Il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci  ha ricordato che i soldati russi che arrivarono ad Auschwitz in Polonia, il 27 gennaio del 1945, non riuscirono ad aprire bocca, stupiti,  annichiliti di fronte ad un orrore così inimmaginabile. In tutta Italia si è  celebrato la Giornata della Memoria con numerose iniziative che hanno coinvolto i ragazzi delle Scuole di ogni ordine e grado attraverso incontri, letture, film, spettacoli teatrali e mostre d’arte, per commemorare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e per ricordare l'orrore delle leggi razziali, la persecuzione, la deportazione, la prigionia e la morte, oltre i 6 milioni di cittadini Ebrei, anche degli zingari, degli omosessuali, di persone con diverse idee politiche. Uomini, donne e  bambini che avevano come unica colpa la loro diversità esistenziale e religiosa. Sono stati ricordati da radio e televisioni anche tutti coloro che in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.  

E’ in corso presso la sinagoga di Ostia Antica “Arteinmemoria8”, una Biennale d’arte contemporanea nell’ambito della Giornata della memoria. L’iniziativa è ospitata nelle rovine di una tra le più antiche testimonianze archeologiche dell’ebraismo della diaspora. Ogni anno artisti di statura internazionale sono stati invitati a creare lavori appositamente per la sinagoga sul tema della memoria. Al termine di ogni edizione, alcuni di essi rimangono permanentemente in situ a memoria dell’iniziativa, primo embrione di Museo di Arte Contemporanea in un sito archeologico. Nel 2015 espongono Ludovica Carbotta, Enrico Castellani e gli artisti tedeschi Stih&Schnock. La mostra, iniziata il 18 gennaio, può essere visitata fino al 12 aprile 2015 durante gli orari di apertura degli scavi di Ostia Antica (ore 9-17, lunedì chiuso).

Per il 27 gennaio 2015, il Comune di Fiumicino ha convocato un Consiglio straordinario, a partire dalle ore 10, durante il quale il sindaco Esterino Montino ha spiegato agli allievi di 8 plessi scolastici: “Quest’appuntamento a settant’anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, vuole rappresentare un’occasione per gli studenti del nostro Comune e non solo, per riflettere sull’importanza della Memoria e su uno dei più tragici e oscuri periodi della Storia nel nostro Paese e in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere”. L’assessore alla Cultura Daniela Poggi ha aggiunto : “Non basta un appuntamento come quello del Giorno della Memoria, per evitare che nel mondo si muoia ancora a causa di violenze e discriminazioni. Tuttavia conoscere e studiare il passato, soprattutto nelle sue pagine più buie e vergognose, può aiutare i giovani a non commettere errori già commessi da altri e soprattutto a migliorare il loro e il nostro futuro”. L’attrice Iaia Forte ha letto un brano de La Storia di Elsa Morante sulla deportazione degli Ebrei dal ghetto di Roma.

L’avvenimento più importante è stato senz’altro il viaggio-missione della Comunità Ebraica di Roma a New York per presentare la riapertura delle ricerche internazionali sui tesori della Biblioteca Ebraica razziata dai nazisti nel 1943. La Direttrice del Museo Ebraico di Roma, Alessandra Di Castro, ha illustrato la storia della Biblioteca trafugata con i suoi circa 7000 volumi e ha annunciato l’apertura nel 2016 di una mostra all’interno del Museo Ebraico Romano. Vale la pena di ripercorrere brevemente la storia di questa razzia che in un certo senso rientrava nel “nuovo ordine” nazista, un’espressione che significava il sistematico sfruttamento economico e culturale dei territori occupati. La mattina del 30 settembre 1943 due ufficiali nazisti si presentarono negli uffici della Comunità Ebraica di Roma chiedendo di vedere i libri della biblioteca. Dopo averli studiati, requisirono i cataloghi e il materiale d’archivio. La mattina del 14 ottobre, due giorni prima della grande deportazione del 16 ottobre, i facchini della ditta romana Otto e Rosani entrarono in Comunità con un ordine tedesco in mano. Iniziarono a imballare le casse di volumi. Prima ancora di deportare gli Ebrei, i nazisti stavano deportando i loro libri, un patrimonio immenso di cultura, di ricordi e di tradizioni. I tedeschi ne conoscevano l’inestimabile valore e quel carico doveva servire a comporre un importante pezzo di quello che nella mente di Hitler doveva diventare il museo della “razza” estinta. Quel carico così prezioso non giunse mai a destinazione. «Sono convinta - ha spiegato con passione Alessandra Di Castro - che lo straordinario tesoro della nostra Comunità razziato nel 1943 non sia stato distrutto, che sia conservato in uno o più luoghi. Abbiamo il dovere di rintracciarlo e riappropriarci del nostro patrimonio. Sicuramente ci vorrà tempo ma sono sicura che ci riusciremo». Anche per questo il dipartimento Cultura della Cer organizzerà al Museo Ebraico di Roma per il Giorno della Memoria 2016 una mostra dedicata alla Biblioteca razziata della Comunità Ebraica di Roma. «Metteremo in mostra in un’ottica di valorizzazione - racconta la Direttrice - i 25 libri che si sono salvati dalla razzia e intorno a questi meravigliosi oggetti ricostruiremo virtualmente, con l’aiuto delle tecnologie più avanzate, la Biblioteca che non c’è più e che vogliamo ritrovare.”


                                                                                                                Anna Iozzino
                                                                                                       Storica dell'arte

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