i 7.000 volumi razziati dai nazisti nel 1943
Il Giorno della Memoria, istituito
in Italia, con legge n. 211 del 20 luglio 2000, si celebra il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli
del lager di Auschwitz settant’anni fa (1945-2015).
Il sindaco di Ravenna Fabrizio
Matteucci ha ricordato che i soldati russi che
arrivarono ad Auschwitz in Polonia, il 27 gennaio del 1945, non riuscirono ad
aprire bocca, stupiti, annichiliti di fronte ad un orrore così
inimmaginabile. In tutta Italia si è celebrato la Giornata della
Memoria con numerose iniziative che hanno coinvolto i ragazzi delle Scuole di
ogni ordine e grado attraverso incontri, letture, film, spettacoli teatrali e
mostre d’arte, per commemorare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e
per ricordare l'orrore delle leggi razziali, la persecuzione, la deportazione,
la prigionia e la morte, oltre i 6 milioni di cittadini Ebrei, anche degli
zingari, degli omosessuali, di persone con diverse idee politiche. Uomini,
donne e bambini che avevano come unica colpa la loro diversità
esistenziale e religiosa. Sono stati ricordati da radio e televisioni anche
tutti coloro che in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto
di sterminio, ed a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e
protetto i perseguitati.
E’ in corso presso la sinagoga di Ostia Antica “Arteinmemoria8”, una
Biennale d’arte contemporanea nell’ambito della Giornata della memoria.
L’iniziativa è ospitata nelle rovine di una tra le più antiche testimonianze
archeologiche dell’ebraismo della diaspora. Ogni anno artisti di statura
internazionale sono stati invitati a creare lavori appositamente per la
sinagoga sul tema della memoria. Al termine di ogni edizione, alcuni di essi
rimangono permanentemente in situ a memoria dell’iniziativa, primo embrione di
Museo di Arte Contemporanea in un sito archeologico. Nel 2015 espongono
Ludovica Carbotta, Enrico Castellani e gli artisti tedeschi Stih&Schnock.
La mostra, iniziata il 18 gennaio, può essere visitata fino al 12 aprile 2015
durante gli orari di apertura degli scavi di Ostia Antica (ore 9-17, lunedì
chiuso).
Per il 27 gennaio 2015, il Comune di Fiumicino ha convocato un
Consiglio straordinario, a partire dalle ore 10, durante il quale il
sindaco Esterino Montino ha spiegato agli allievi di 8 plessi scolastici:
“Quest’appuntamento a settant’anni dalla liberazione del campo di sterminio di
Auschwitz, vuole rappresentare un’occasione per gli studenti del nostro Comune
e non solo, per riflettere sull’importanza della Memoria e su uno dei più
tragici e oscuri periodi della Storia nel nostro Paese e in Europa, affinché
simili eventi non possano mai più accadere”. L’assessore alla Cultura Daniela
Poggi ha aggiunto : “Non basta un appuntamento come quello del Giorno della
Memoria, per evitare che nel mondo si muoia ancora a causa di violenze e
discriminazioni. Tuttavia conoscere e studiare il passato, soprattutto nelle
sue pagine più buie e vergognose, può aiutare i giovani a non commettere errori
già commessi da altri e soprattutto a migliorare il loro e il nostro futuro”.
L’attrice Iaia Forte ha letto un brano de La Storia di Elsa
Morante sulla deportazione degli Ebrei dal ghetto di Roma.
L’avvenimento più importante è stato
senz’altro il viaggio-missione della Comunità Ebraica di Roma a New York
per presentare la riapertura delle ricerche internazionali sui tesori della
Biblioteca Ebraica razziata dai nazisti nel 1943. La Direttrice del
Museo Ebraico di Roma, Alessandra Di Castro, ha illustrato la storia della Biblioteca
trafugata con i suoi circa 7000 volumi e ha annunciato l’apertura nel 2016 di
una mostra all’interno del Museo Ebraico Romano. Vale la pena di ripercorrere
brevemente la storia di questa razzia che in un certo senso rientrava nel
“nuovo ordine” nazista, un’espressione che significava il sistematico
sfruttamento economico e culturale dei territori occupati. La mattina del 30
settembre 1943 due ufficiali nazisti si presentarono negli uffici della
Comunità Ebraica di Roma chiedendo di vedere i libri della biblioteca. Dopo
averli studiati, requisirono i cataloghi e il materiale d’archivio. La mattina
del 14 ottobre, due giorni prima della grande deportazione del 16 ottobre, i
facchini della ditta romana Otto e Rosani entrarono in Comunità con un ordine
tedesco in mano. Iniziarono a imballare le casse di volumi. Prima ancora di
deportare gli Ebrei, i nazisti stavano deportando i loro libri, un patrimonio
immenso di cultura, di ricordi e di tradizioni. I tedeschi ne conoscevano
l’inestimabile valore e quel carico doveva servire a comporre un importante
pezzo di quello che nella mente di Hitler doveva diventare il museo della
“razza” estinta. Quel carico così prezioso non giunse mai a destinazione. «Sono convinta - ha
spiegato con passione Alessandra Di Castro - che lo straordinario tesoro della
nostra Comunità razziato nel 1943 non sia stato distrutto, che sia conservato
in uno o più luoghi. Abbiamo il dovere di rintracciarlo e riappropriarci del
nostro patrimonio. Sicuramente ci vorrà tempo ma sono sicura che ci
riusciremo». Anche per questo il dipartimento Cultura della Cer organizzerà al
Museo Ebraico di Roma per il Giorno della Memoria 2016 una mostra dedicata alla
Biblioteca razziata della Comunità Ebraica di Roma. «Metteremo in mostra in
un’ottica di valorizzazione - racconta la Direttrice - i 25 libri che
si sono salvati dalla razzia e intorno a questi meravigliosi oggetti
ricostruiremo virtualmente, con l’aiuto delle tecnologie più avanzate, la
Biblioteca che non c’è più e che vogliamo ritrovare.”
Anna Iozzino
Storica dell'arte
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