pubblicato domenica 4 gennaio 2015
Era stata, fin dagli anni ’70, la fotografa degli artisti. Aveva immortalato, infatti, tantissimi nomi che lavoravano all’epoca e che sono diventate pietre miliari nell’arte del ‘900: Pistoletto, Vettor Pisani, Sandro Chia, Fabio Mauri (di cui vi proponiamo un particolare degli scatti di Ideologia e Natura), Gino De Dominicis.
Parliamo di Elisabetta Catalano, scomparsa oggi a Roma, settantenne.
Una vita intera passata dietro l’obiettivo, iniziando come autodidatta, che aveva usato per riprendere anche il mondo del cinema, della cultura, di quella generazione che aveva reso celebre Piazza del Popolo non solo per essere il punto di ritrovo degli artisti della Pop romana, ma anche di intellettuali come Pasolini, Moravia, Arbasino, Fellini.
E poi ci sono stati i ritratti a Monica Vitti, Michelangelo Antonioni, Florinda Bolkan, Stefania Sandrelli, le collaborazioni con Vogue e L’Espresso, divise anche con la sua carriera più legata all’arte, con cui aveva iniziato nel 1973 (a Roma alla Galleria Il Cortile e alla Galleria Milano, di Milano, con la mostra "Uomini", in cui aveva proposto solo ritratti di artisti) fino alla consacrazione alla GNAM di Roma nel 1992, con una grande retrospettiva dove erano passati in rassegna 160 volti che mostravano tutto il panorama del contemporaneo nei vent’anni precedenti, tra galleristi, critici e artisti, sempre loro, e dove l’immagine scelta della mostra era la fotografia di Joseph Beuys. L’ultima sua partecipazione, l’anno scorso al MAXXI, all’interno della mostra "Non basta ricordare”.
Uno sguardo scomparso, è il caso di dirlo, forse troppo in fretta.
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domenica 4 gennaio 2015
ADDIO A ELISABETTA CATALANO.
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