martedì 1 marzo 2011

Annie Girardot: era così bella da farsi brutta per La donna scimmia


In ricordo di Annie Girardot


Roma - Villa Miani - G. Ruocco e Annie Girardot - 1992.


Forse ero il più piccolo dei suoi amici e forse non si ricordava neppure della mia esistenza, ma la sua dolcezza e la sua disponibilità la porterò ancora con me fino a quando avrò le forze per farlo.  Eravamo entrambi amici di Zefirino, il ristoratore di Genova piu' conosciuto a livello internazionale e ogni volta che si presentava l’occasione di incontrarci era una gioia per entrambi come nel 1992 a Villa Miani.

            L'attrice si è spenta a Parigi all'età di 79 anni. Se non fosse stato per il morbo di Alzheimer ci avrebbe sicuramente consegnate altre memorabili interpretazioni oltre quella del film "Rocco e i suoi fratelli", dove recitò accanto ad Alain Delon e Renato Salvatori, che sarebbe poi diventato suo marito e padre della figlia Giulia. Il film, diretto da Luchino Visconti, la fece conoscere meglio a noi italiani e diventare una celebrità internazionale.



            Jean Cocteau l'aveva definita "il più bel temperamento drammatico del dopoguerra". Nata a Parigi nel 1931, prima di cominciare a frequentare il conservatorio per poi passare alla Comédie Francaise pensava di fare l'infermiera. Se n'è andata nella  stessa città in cui aveva visto la luce.

            Debuttò nel cinema nel 1956 dopo diverse apparizioni nei cabaret e nelle riviste. Lavorò con registi come Roger Vadim ("Il vizio e la virtù" del '63), Mario  Monicelli (“I compagni" – del 1963), Claude Lelouch ("Vivere per vivere" del 1967) e Marco Ferreri, per 'La donna scimmia' (1964) uno dei personaggi femminili più grotteschi, ma al tempo stesso commoventi e delicati del cinema, accanto a un Ugo Tognazzi cinico e crudele e ancora con Ferreri  accanto a Michel Piccoli in "Dillinger è morto", del 1969.

            Nel '65 le fu asseganata alla Mostra di Venezia la Coppa Volpi come migliore interprete femminile per il film 'Tre camere a Manhattan' di Marcel Carné; nel 1977 ottenne il César come miglior attrice per la sua interpretazione nel film "Il caso del dottor Gailland", che ricevette anche nel 2002 per il suo ruolo nel film 'La pianista' di Michael Haneke.

            Con Haneke nel 2005 interpretò il suo ultimo film dal titolo 'Niente da nascondere'. Nel 2003  aveva scritta e pubblicata la sua biografia 'Partir, revenir' (Partire, tornare), per lasciare una memoria di sé.

Da fonti varie.


    
     

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