lunedì 14 febbraio 2011

Prevenzione infortuni : articoli.

PREVENZIONE INFORTUNI: DALL’UNITÀ D’ITALIA AD OGGI.


La mentalità prevenzionistica, è vero, sta cambiando, ma gli enti che debbono amministrarla dal 1978 cambiano continuamente nomi e fisionomie fino a perderli di vista. I numeri degli infortuni anche se offrono momenti consolatori continuano a parlare di tanti morti e di tante malattie professionali ancora insolute o nascoste.
Le celebrazioni ufficiali per i 150 anni dell’Unità d’Italia partiranno da Reggio Emilia, ma sulla linea di partenza ci sono, inaspettatamente, quelli che si accapigliano per non festeggiarla ora per un torto subito, ora perché pensano, finalmente, all’economia del paese per salvarlo con un giorno di lavoro in più, altri per attentare alla sua integrità fisica e storica raggiunta e altri ancora perché stavamo meglio quando ancora non erano nati.
Ma in 150 anni di Unità cosa è stato fatto per la salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori subordinati ? Qualche anno addietro di fronte alle rimostranze di un lettore che seguiva la rubrica dell’ Esperto risponde…da me condotta su un giornale di Ostia cercai dei riscontri al quesito immergendomi nel mare magnum delle leggi italiane trovando almeno in parte la risposta che il mio affezionato lettore aspettava. Non era come diceva lui un’invenzione dei sindacati, ma una preoccupazione anche dei datori di lavoro tra quelli più illuminati a migliorare le condizioni di un rapporto che non poteva continuare all’infinito senza salvaguardie legislative.
Partendo dallo straccio di storia che avevo a disposizione incominciai ad indagare sulla storia degli enti che ancora la praticavano tra cui l’A.N.C.C nel quale avevo prestato il mio servizio di preventore dal 1963. Era stato istituito nel 1926 con il Regio decreto legge n. 1331 per regolamentare una situazione di fatto esistente su tutto il territorio nazionale “Fra gli utenti di apparecchi a pressione di vapore, a gas e degli apparecchi e degli impianti di combustione, con il compito per provvedere all’applicazione delle norme per la loro costruzione, impianto, esercizio e sorveglianza e diffondere la conoscenza e l'applicazione di sistemi tecnicamente perfezionati. Nel 1861, intanto, era nato a Genova il primo istituto per la classificazione delle navi mercantili in Italia con il nome di Registro Italiano, riformato nel 1910 in  Registro Nazionale Italiano e  nel 1917 in  Registro Navale Italiano. Dopo la fusione con il Veritas Austroungarico nel 1921, riprese il vecchio nome di Registro Italiano. Nel 1938 con l’istituzione separata del Registro Aeronautico Italiano riprese la vecchia denominazione di R.I.NA. Scopriamo che è il terzo registro di classificazione navale al mondo per data di fondazione, dopo il Lloyd Register inglese (1764) ed il Bureau Veritas francese (1828); che è socio fondatore dell'IACS (Associazione Internazionale delle Società di Classificazione), che raccoglie le dieci più affidabili società di classifica. E ancora L’ INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) istituito con la legge 17 marzo 1898 n° 80, che introdusse l'obbligatorietà dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro costituendo l'avvio nel nostro Paese del sistema di sicurezza sociale i cui cardini (la solidarietà, l'obbligatorietà, l'intervento economico di sostegno) si mostrano ancora oggi validi. L’UNI fondata nel 1921 e riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Rappresenta l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN) e mondiale (ISO). Scopo dell’Ente è l’elaborazione di norme tecniche che contribuiscano al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema economico-sociale italiano come strumenti di supporto all’innovazione tecnologica, alla competitività, alla promozione del commercio, alla protezione dei consumatori, alla tutela dell’ambiente, alla qualità dei prodotti e dei processi. Nella mia ricerca ho rintracciato norme a tutela del precariato ed altro ancora che dimostrano che i lavoratori con le loro lotte hanno contribuito alla loro tutela sollecitando il legislatore a prese di posizione che nel tempo, pur dimostrando luci ed ombre, hanno permesso un cammino più agevole sulla tutela della propria dignità.
Particolarmente fecondo, sotto il profilo delle conquiste sociali, è il periodo compreso tra la fine dell'ottocento ed il 1914 nel comprensorio di Vercelli, città che fu "all'avanguardia della previdenza antinfortunistica". Con la fondazione della Cassa Consorziale Vercellese (16 ottobre 1898) e della Cassa Mutua Infortuni Agricoli (1902) non solo diede immediata attuazione alla tutela contro i rischi professionali, ma la estese anche ai lavoratori della terra, il cui obbligo assicurativo non era stato inizialmente previsto dalla legge 17 marzo 1898, n. 80. 
Oggi le competenze di alcuni di questi enti , con la voglia di innovare che hanno la classe politica degli ultimi anni, sono state trasferite prima alle ASL e poi a nuovi enti  che hanno prodotto  solamente fenomeni di abbagliamento senza innovare un bel niente trasformando il vecchio che funzionava in un eterno cantiere innovativo che disattende le preoccupazioni delle statistiche ancora preoccupanti ed irriducibili, a favore di una autocertificazione ad uso e consumo del datore di lavoro e dei dirigenti che lo accompagnano.
Un bilancio in bianco e rosso che evochiamo solamente per riportarlo all’ettenzione che merita.

                                                                                              Gioacchino Ruocco


Verrà pubblicata su OBSERVO  nel numero di febbraio 2011.

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