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Nobel per
la letteratura 2010
Il marchese Jorge
Mario Pedro Vargas Llosa (IPA: /ˈxoɾxe ˈmaɾjo ˈpeðɾo ˈbaɾɣas ˈʎosa/) (Arequipa, 28 marzo 1936) è uno scrittore esaggista peruviano naturalizzato spagnolo, è
considerato uno dei maggiori scrittori in lingua spagnola del suo tempo. Nel 2010 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura.
Biografia
Jorge Mario Pedro
Vargas Llosa, più noto come Mario Vargas Llosa, nasce ad Arequipa,
una città del Perù meridionale,
il 28 marzo del 1936 in
una famiglia del ceto mediodi ascendenza creola e meticcia.
Figlio unico di Ernesto Vargas Maldonado e di Dora Llosa Ureta, che si
separarono qualche mese dopo la sua nascita. Poco tempo dopo il padre rivelerà
di avere una relazione con una donna tedesca da cui nacquero due figli: Enrique
ed Ernesto Vargas. Vargas Llosa visse con la famiglia materna ad Arequipa
ancora un anno dopo il divorzio dei suoi genitori, quando il nonno fu
nominato console onorario del Perù in Bolivia.
Vargas Llosa si trasferisce, insieme alla madre e alla famiglia, a Cochabamba,
dove trascorse i primi anni della sua infanzia. I Llosa, che erano mantenuti
dal nonno di Mario, amministratore di una piantagione di cotone, fecero credere
a Vargas Llosa che il padre era morto per evitare di dovergli spiegare della
seprazione dei genitori. Durante la presidenza di José Luis Bustamante y Rivero, il nonno
ottenne un nuovo incarico diplomatico a Piura e così la
famiglia fece ritorno in Perù. A Piura, Vargas Llosa frequentò la scuola
elementare presso il Colegio Salesiano Don Bosco.
Nel 1946, Vargas Llosa si recò
a Lima dove
poté per la prima volta fare conoscenza con il padre. I genitori si rimisero
insieme e si traferirono a Magdalena del Mar dove vissero insieme durante la
sua adolescenza. A Lima studiò nel Colegio La Salle dal 1947 al 1949. La relazione con il
padre sempre problematica, marcherà per sempre il resto della sua vita. A
quattordici anni suo padre lo inviò al Colegio Militar Leoncio Prado, dove ebbe
come professore di francese il poeta surrealista César Moro. Un anno prima di
ottenere il diploma, Vargas Llosa incomincia a collaborare come giornalista per
alcuni quotidiani locali. Si ritirò dall'accademia militare e terminò i suoi
studi a Piura, dove lavorò per il giornale locale e diresse alla
rappresentazione teatrale della sua prima opera drammatica, La huida
del Inca.
Nel 1953, durante il governo
di Manuel A. Odría, Vargas Llosa entrò all'Universidad Nacional Mayor de San
Marcos di Lima, dove studiò Diritto e Letteratura. Partecipò
alla politica universitaria attraverso Cahuide, sotto il quale si celava il
Partito Comunista perseguitato dal governo, contro al quale Vargas Llosa si
oppose sia attraverso gli organi universitari sia durante fugaci proteste in
piazza. Poco tempo dopo il giovane Vargas Llosa, si distanzierà da quel gruppo,
e si inscriverà alla Democracia Cristiana di Héctor Cornejo Chàvez, sperando
che questo partito potesse sostenere la candidatura di Bustamante y Rivero, del
quale rimpiangeva l'esilio. Nel 1955 si
sposò con Julia Urquidi, di dieci anni più vecchia di lui.
Vargas Llosa
iniziò seriamente la sua carriera letteraria nel 1957 con la
pubblicazione dei suoi primi racconti, Los jefes e El
abuelo, mentre collaborava con due giornali. Dopo la laurea nel 1958 ricevette
una borsa di studio per la Universidad Complutense de Madrid in Spagna. Nel 1960, terminata la borsa
per la Complutense, Vargas Llosa se ne andò in Francia dove
aveva fatto richiesta per un'altra borsa di studio ma quando si arrivò a Parigi scoprì
che la sua richiesta era stata respinta. Malgrado l'inaspettata situazione
finanziaria, Mario e Julia decisero di rimanere a Parigi dove Vargas Llosa
cominciò a scrivere in maniera regolare. Il matrimonio durò ancora qualche anno
ma terminò col divorzio nel 1964.
Un anno dopo, Vargas Llosa sposò una cugina, Patricia Llosa, con la quale ebbe
tre figli: Alvaro, scrittore ed editore; Gonzalo, impresario; e Morgana,
fotografa.
Letteratura
Tra i principali
esponenti della rinascita della narrativa sudamericana insieme a Gabriel García Márquez, Julio Cortázar, Carlos Fuentes,Jorge Luis
Borges e Octavio Paz inizia la propria carriera letteraria nel
1959 con la raccolta di racconti Los jefes.
Ma il vero
successo giunge nel 1963 col
romanzo La ciudad y los perros, pubblicato in
Italia da Feltrinelli nel 1967 e ambientato in un'accademia
militare, ispirandosi alla sua esperienza nell'accademia militare frequentata
in gioventù a Lima. Il libro, redatto con una particolare tecnica narrativa in
cui narrazione e sovrapposizioni di tempi e piani si alternano in uno stile
quasi cinematografico, viene però inizialmente addirittura bruciato perché
considerato dissacrante[1] e
criticato aspramente dalle gerarchie militari peruviane che accusano Vargas
Llosa di essere al soldo del governo ecuadoregno e
di screditare il valore dell'esercito nazionale. La medesima tecnica narrativa
è riutilizzata anche nel seguente La casa verde (1966), nel quale narra le
vicende di una prostituta che prima di diventare la più richiesta dibordello conosciuto,
appunto, come la Casa verde, era sul punto di farsi suora. Con questo romanzo
Vargas Llosa vince la prima edizione delPremio Rómulo Gallegos, battendo la concorrenza
di scrittori più esperti come Gabriel García Márquez.
Il terzo romanzo
pubblicato è il monumentale Conversación en la Catedral, nel 1969, una dura analisi
della vita politica e sociale del proprio paese. In cui il figlio di un
ministro indaga, insieme al suo autista, il ruolo che il padre avrebbe svolto
nell'assassinio di un importante membro della malavita. Indagine che suo
malgrado non porta a nulla e che lascia il giovane protagonista impotente di
fronte al potere della dittatura.
Segue nel 1973 il romanzo satirico Pantaleón e le
visitatrici (Pantaleón y las visitadoras), seguito a
sua volta da La tia Julia y el escribidor(1977), che lo vedono
cimentarsi con uno stile diverso da quello dei suoi primi lavori, connotato da
un'impostazione più leggera e dalla scoperta dello humour.
Con La
guerra del fin del mundo del 1981, in cui ripercorre le
vicende nel movimento millenarista del profeta brasiliano Antônio O Conselheiro
(Antonio Il consigliere), fa una lucida analisi dei contrasti fra la società
costiera nello Stato di Bahia, prevalentemente intellettuale e progressista, e
la popolazione più arretrata e conservatrice dell'interno. L'impostazione
dell'opera è in gran parte pessimistica, e mostra sconsolatamente come le zone
meno evolute siano schiacciate dai fermenti delle altre.
A quest'opera
capitale fa seguire Historia de Mayta (1984) che affronta il tema
del terrorismo, Quién mató Palomino Molero? (1986), un giallo dal
risvolto sociale, Elogio de la madrasta (1988), un libro erotico,
e El hablador (1987),
tutti romanzi legati da un filo di fondo politico sociale.
Pubblica poi El pez en el agua (1993), un'opera
auotobiografica in cui racconta la sua esperienza in politica, e Lituma
en los Andes (1993),
un giallo che gli vale il Premio Planeta.
Nel 1997 pubblica Los
cuadernos de don Rigoberto seguito tre anni dopo da La festa
del chivo e da El paradiso en la otra esquina nel 2003 e da Travesuras de la
niña malapubblicato nel 2006.
Nel 2010 vince il Premio Nobel per la letteratura per «la
propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della
resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo». Diviene così
il primo scrittore di origini peruviane a vincere questo riconoscimento.
Se numerose opere
di Vargas Llosa sono influenzate dalla società peruviana, molte sono anche
quelle ambientate altrove, specialmente in Europa. Vargas Llosa ha vissuto a
lungo nel vecchio continente prima in Spagna, quando frequentò, grazie ad una
borsa di studio, l'Università Complutense di Madrid, poi in Francia, a Parigi,
e più tardi in Inghilterra. Nel 1993, deluso dall'esito della campagna
presidenziale a cui aveva partecipato, chiede e ottiene la cittadinanza
spagnola.
Politica[modifica | modifica sorgente]
Vargas Llosa oltre
che scrittore, come numerosi altri autori latinoamericani è particolarmente
attivo politicamente.
Negli anni
cinquanta sostiene apertamente la rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro,
per poi però distanziarsene e criticarla. Questo cambiamento contribuisce a
mettere in crisi l'amicizia con Gabriel García Márquez, sul quale Vargas Llosa
nel 1971 aveva
scritto la tesi di dottorato.[1] I
due scrittori sudamericani non si parlano da oltre trent'anni avendo troncato
definitivamente ogni contatto dopo un'acceso litigio a Città del Messico.
Negli anni ottanta Vargas
Llosa si attesta definitivamente su posizioni neoliberiste,
rinnegando le idee che lo avevano animato negli anni giovanili. Nel 1983, nel periodo in cui
emerge il movimento terrorista di Sendero Luminoso,
il presidente del Perù, Fernando Belaúnde Terry, chiede a Vargas
Llosa di partecipare alla Commissione di Inchiesta sul caso Uchuraccay, per far
luce sull'assassinio di otto giornalisti uccisi da un gruppo di terroristi.
Nel 1987, di fronte agli
intenti del governo aprista di Alan García di nazionalizzare la Banca Peruviana, Vargas
Llosa si pone alla testa degli oppositori. Inizia così il suo impegno in
politica che culmina con la partecipazione alle elezioni come candidato alla
presidenza del Perù nel 1990.
Durante gran parte della campagna elettorale Vargas Llosa è favorito ma l'improvvisa
crescita della popolarità dell'altro candidato Alberto Fujimori,
che fino a quindici giorni prima delle elezioni aveva meno del 10% delle
preferenze, porta a un ballottaggiodal quale Vargas Llosa esce sconfitto.
Dopo le elezioni
si trasferisce in Spagna, a Madrid. Il governo socialista gli
concede la cittadinanza spagnola nel 1993 senza imporgli
l'obbligo di rinunciare a quella peruviana. È membro della Reale Accademia
Spagnola della Lingua.
Mario Vargas Llosa
è uno dei primi firmatari del Manifesto per la lingua comune del
giugno 2008,
un documento pubblico presentato dai suoi estensori come difesa delle minoranze
di lingua castigliana nelle Comunità autonome della Spagna, diretto in
particolare contro ogni tutela del catalano in Catalogna, Paese Valenziano e Baleari.[2]
Intervistato a più
riprese dalla stampa sulla situazione politica italiana, Vargas Llosa ha
aspramente criticato il Presidente del Consiglio Berlusconi sia
sul piano umano sia sul piano politico.[3][4]
Vargas Llosa ha
partecipato nel 2010 ad una riunione della Commissione Trilaterale [5]
È anche stimato autore di teatro, con all'attivo una decina di opere teatrali.
Cinema
Varie sue opere, come per esemp
La zia Julia e lo scribacchino (1977),
hanno ottenuto una trasposizione cinematografica.
Premi
2013 - Premio
Letterario Internazionale "Giuseppe Tomasi di Lampedusa"
2010 - Premio
Nobel per la letteratura
2004 - Independent
Foreign Fiction Prize
1996 -
Peace Prize of the German Book Trade
1994 - Premio Cervantes,
dopo aver assunto la cittadinanza spagnola
1993 - Premio Planeta per Il caporale Lituma sulle Ande, un
giallo con protagonista uno
dei
personaggi di Chi ha ucciso Palomino Molero?
1986 - Premio Grinzane Cavour per la Narrativa
straniera
1986 - Premio Principe delle Asturie per la
Letteratura
Opere
Narrativa
1996. ISBN
88-17-13850-9; Torino, Einaudi, 2003. ISBN
88-06-16602-6
La città e i cani (La
ciudad y los perros) (1962, edizione
limitata; 1963, pubblicazione ufficiale);
Milano,
Feltrinelli, 1967; Milano, Rizzoli, 1985. ISBN
88-17-67881-3; Torino, Einaudi, 1998.
La Casa Verde (1966); Torino, Einaudi,
1970.
I cuccioli (Los
cachorros) (1968);
Roma, Editori Riuniti, 1978; Milano, Biblioteca universale
Rizzoli,
1996. ISBN
88-17-13850-9; Torino, Einaudi, 2003. ISBN
88-06-16602-6
Conversazione
nella "catedral" (Conversación en
la catedral) (1969)
Pantaleón e le
visitatrici (Pantaleón y las visitadoras)
(1973)
La zia Julia e lo scribacchino (La
tía Julia y el escribidor) (1977)
La guerra della
fine del mondo (La guerra del fin del mundo)
(1981)
Storia di Mayta (Historia
de Mayta) (1984)
Chi ha ucciso Palomino Molero? (Quién
mató a Palomino Molero?) (1986)
Il narratore ambulante (El
hablador) (1987)
Elogio della matrigna (Elogio
de la madrastra) (1988)
Il pesce nell'acqua (El
pez en el agua) (1993)
Il caporale Lituma sulle Ande (Lituma
en los Andes) (1993)
I quaderni di
don Rigoberto (Los cuadernos de don
Rigoberto) (1997)
La festa del caprone (La
Fiesta del Chivo) (2000)
Il paradiso è altrove (El
paradiso en la otra esquina) (2003)
Avventure della
ragazza cattiva (Travesuras de la niña mala)
(2006)
Il sogno del Celta (El
Sueño del Celta) (2010)
L'eroe
discreto (El héroe discreto) (2013)
Saggistica
Historia
de un deicidio (1971), saggio su Garcìa
Marquez.
La
orgia perpetua (1986), saggio su Flaubert
e Madame Bovary.
Mondo,
romanzo (2013) scritto con Claudio Magris Einaudi
La
civiltà dello spettacolo (2013)
Teatro
La
huida del inca (1952)
La signorina di Tacna (La
señorita de Tacna) (1981)
Kathie e l'ippopotamo (Kathie
y el hipopótamo) (1983)
El
loco de los balcones (1993)
Ojos
bonitos, cuadros feos (1996)
Odiseo
y Penélope, teatro (2007)
Appuntamento a Londra (Al
pie del Támesis) (2008)
Onorificenze
Onorificenze peruviane
Gran Croce con Diamanti dell'Ordine del Sole del Perù | |
Onorificenze straniere
Croce d'Onore di I Classe per le scienze e per le arti (Austria) | |
Grand'Ufficiale dell'Ordine al Merito Educativo e Culturale Gabriela Mistral (Cile) | |
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) | |
Commendatore dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia) | |
Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres (Francia) | |
Placca dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) | |
Gran Croce con Stella d'Argento dell'Ordine di Ruben Dario (Nicaragua) | |
Gran Croce dell'Ordine di Vasco Núñez de Balboa (Panamá) | |
Gran Croce con Stella d'Argento dell'Ordine di Cristoforo Colombo (Repubblica Dominicana) | |
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