mercoledì 1 agosto 2012

Una Vacanza a Lisbona



In casa mia ci sono alcuni che partirebbero sempre e io che non ho mai voglia di farlo. Quel poco di mondo che ho visto mi basta e avanza. Qualcosa ho capito e qualcosa no, ma non importa. Leggo molto, cerco di colmare il vuoto culturale che è presente dentro di me e vado avanti per la mia strada senza tralasciare il dialogo con gli altri che, visto il mio atteggiamento, nel trasferirmi le loro esperienze, mi trattano come un ignorante su tutto il versante della conoscenza anche se poi, quando hanno bisogno di un aiuto qualsiasi o specifico, ricorrono al sottoscritto.

Non li posso mandare a quel paese, ci vanno già da soli, in quanto i figli sono "piezze 'e core", parte di noi stessi consciamente o inconsciamente messi al mondo. Così quando partono, per non perderli di vista, li seguo attraverso Google che, come Wikipedia, meriterebbe un attestato di riconoscimento in quanto con maps ti mette a disposizione il mondo anche se datato.

Questo è il mio viaggio a Lisbona mentre mia figlia con le sue figlie ne ha fatto sicuramente un altro. La prima immagine è quella dell'albergo che l'ha ospitata per sette giorni, le altre sono le mie scorribande nei quartieri dove sono arrivato con la mia curiosità e sensibilità percorrendo l'itinerario che mi si parava davanti.

I disagi non mancano neppure in questi viaggi per i lavori stradali che si incontrano, per gli inconvenienti per la mancata conoscenza della lingua, per cui, a volte, è necessario ricorrere al traduttore, ma mentre guardo ho tanto tempo pre risolvere il problema e montare le immagini in sequenza.

Spero quanto prima di riuscire nell'impresa di utilizzare una telecamera per dare al viaggio una forza narrativa più avvincente, più vera scappando dall'estasi dell'immagine ferma anche se piena di sensazioni e di intenzioni emozionali.





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Un altro giorno


























Viaggiando così, oltre a risparmiare tempo e danaro, ritorno sui miei passi quando voglio, risparmi controlli e 

Check-in,

 di fare e disfare le valige e se dimentico qualcosa basta girare per casa per poterla trovare dove l'ho riposta.

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