sabato 4 agosto 2012

Una legge elettorale fatta dal popolo


Dopo l’armistizio e la liberazione volemmo sicuramente una conduzione del nostro paese dove potessimo dire la nostra ogni qualvolta c’era da dirla, ma al di là dei buoni propositi elencati nella costituzione e di qualche buona anima come Einaudi, De Gasperi, Pertini e per ultimo Napolitano e di Marco Pannella che ha fatto la scelta più democratica che la Repubblica gli ha offerto siamo stati in balia di chi ha fatto politica solamente per il tornaconto personale incapace di farne altra fin dall'inizio della Repubblica.

Dopo un referendum stravolto non siamo più stati padroni del nostro destino, ma spettatori impotenti di una dialettica che ha sempre mirato al distinguo delle posizioni assunte in campo come se l’economia che si è fatta fin qui avesse la necessità di una connotazione liberale o comunista che sono state  solamente le definizioni del modo di realizzarla.

Oggi per rinascere abbiamo bisogno di individuare i soggetti che vogliamo delegare a prendere decisioni e per farlo, visto che continuano a fare i conti non sul deficit che hanno creato e le modalità per uscirne ma non su una legge elettorale che rispecchi le nostra esigenza di essere rappresentati nelle nostre aspettative, dobbiamo trovare la possibilità di togliere lo scettro dalle mani di questi incapaci di fare.

Occorre una legge elettorale imposta dal popolo alla quale solamente il popolo può portare correttivi.
Ed è il popolo che deve stabilire la consistenza della rappresentanza politica, tenuto conto che i signori attualmente in carica continuano a fare e disfare i numeri per non andare a casa dove, se ciò accadesse, non moriranno di fame avendosi assicurato una lauta pensione e accumulato ingenti tesori attraverso la legge dei rimborsi elettorali.

Quando ci renderemo conto del malaffare attuato negli ultimi vent’anni ci servirà, solamente per mandarli a casa, un’altra presa della Bastiglia perché ce li troveremo ancora tra i piedi.

Quelli che hanno operato fin qui devono andarsene e pagare le loro malefatte fino a spogliarli nudi del benessere che hanno portato via  illegalmente perché l’arricchimento operato è frutto di leggi ad personam.

Chi ha forza per inaugurare un nuovo percorso lo faccia, si proponga attorno all’idea che deve determinare una migliore partecipazione del popolo alla gestione della cosa pubblica per una crescita in sicurezza economica, sociale e civile.

Questa è la mia idea. Ora dite la vostra.

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