domenica 13 maggio 2012

“Bureau for Art Nerds”.


L'Istituto svizzero di Milano presenta “Bureau for Art Nerds”. Per scoprire l'indipendenza della creatività in una città che ha ritrovato la sua vena underground
pubblicato giovedì 10 maggio 2012
La storica casa occupata di via Morigi a Milano

Presentazioni, conferenze, mostre, dj set e musica dal vivo. È questo il programma di "Bureau for Art Nerds", a cura di Valentina Sansone, ciclo di eventi che si svolge a partire da stasera, fino al prossimo 26 giugno, all'Istituto Svizzero di Milano e in alcuni spazi autogestiti della città. Un laboratorio di sperimentazione e di scambio per attivare nuovi circuiti per l’arte contemporanea e sperimentare modalità di non-happening. Nulla lasciato al caso. 
Il primo appuntamento è la mostra A CUF FUL SKUL presentata dal collettivo Fluck | Paulus di Friburgo, nato nel 2010 da un’idea di Léa Fluck e Lauris Paulus. In occasione dell’opening vi sarà una performance di Marie Villemin e Marie Lea Zwalen, per poi proseguire con il DJ set di Niels Wehrspann, dalle 21 a mezzanotte. Gli altri spazi coinvolti nella kermesse sono la storica Casa Morigi, spazio autogestito dal 1976, con il progetto "Polline e Cerniere" di Anonima Nuotatori, nato dalle idee di rinnovarsi dell'artista Giallo Concialdi e dal curatore Guido Santandrea, lo spazio O’ di via Pastrengo, Gasconade e il Liceo artistico Caravaggio che, data la sua vicinanza alla multietnica zona di via Padova si pone come ponte ideale tra le istituzione e le varie realtà pubbliche e indipendenti a Milano. Una città dove la scena "underground" è stata negli ultimi anni messa da parte, ma che negli ultimi tempi pare essere stata riscoperta e riattualizzata, anche sulla scia dell'occupazione di MACAO nel vecchio grattacielo Galfa. Una modalità espositiva che ha il sapore di un lampo unico e provvisorio, contraddistinta da un forte spirito di aggregazione, senza una definizione precisa delle pratiche che la compongono ma in grado di riunire diverse esperienze sotto la necessità di ampliare la cultura nonostante i budget ridotti all'osso.

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