venerdì 11 novembre 2011

I misteri della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli




Di cose strane se ne raccontano tante. Alcune sono il risultato del percorso che l’uomo ha effettuato per arrivare alla conoscenza ed hanno una parvenza di giustificazione scientifica, altre sono tentativi fatti ad imitazione per turlupinare i creduloni potenti che cercano altro potere per confermarsi nel ruolo che ricoprono.

Alcune di queste sono state letteralmente risuscitate o riesumate e spacciate per scienza naturale e vengono propalate anche attraverso internet che è diventato la nuova Bibbia, che tutto può nel dire e nel fare.

Tra le notizie che circolano c’è quella che “i segni incisi sulle bugne, che ricoprono la facciata della Chiesa del Gesù  Nuovo di Napoli altro non sono che note musicali.

La scoperta è stata realizzata da Vincenzo De Pasquale, storico dell'arte ed esperto di Rinascimento napoletano.


La chiesa è tra le più importanti della città e si trova nella piazza omonima. Fu costruita sull’antico palazzo Sanseverino a partire dal 1584, dopo la confisca dei beni della nobile casata, e l’acquisto per volere di Filippo II del palazzo nobiliare da parte dei Gesuiti. Questi nel ristrutturarlo risparmiarono poco dell’impianto originario, persino i giardini vennero sventrati. Le uniche parti, rimaste intatte, sono il portale marmoreo rinascimentale e la facciata a bugne.



Ed è proprio sulle bugne della facciate che lo hanno protetto, per secoli, il mistero risolto dallo storico dell’arte Vincenzo De Pasquale, esperto di Rinascimento napoletano.
Le bugne sono pietre decorative, aggettanti verso l’esterno, ed hanno una forma piramidale. Furono utilizzate in area veneta e solo in un secondo momento nel meridione.

Su quelle che rivestono la facciata della Chiesa del Gesù Nuovo furono incisi strani segni di circa 10 centimetri fono ad oggi erroneamente interpretati. All’inizio si credette, infatti, che contenessero oscuri messaggi trasmessi dai maestri pipernai di generazione in generazione.

“Finora si è pensato che fossero i simboli delle diverse cave di piperno dalle quali provenivano. Sono, invece, delle lettere aramaiche. L’aramaico era la lingua parlata da Gesù. Sono solo sette segni e ognuno corrisponde a una delle note“. Lette da destra a sinistra e dal basso verso l’altro, le incisioni compongono una musica, che dura ben tre quarti d’ora.


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