giovedì 15 settembre 2011

Eroi Napoletani: LORENZO GASPARRI



 




LORENZO GASPARRI
Ammiraglio di Divisione


Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria


In uno dei cicli operativi più duri per il nostro naviglio silurante, moltiplicando la sua attività e superando se stesso, riusciva con la sua onnipresente opera di capo a mantenere altissimo lo spirito di tutti i suoi dipendenti e a dare loro la forza morale necessaria a compiere silenziosamente più del loro dovere.

Manifestatosi, in una nostra base navale, un pericoloso incendio di un deposito di alto esplosivo e ravvisando in esso una minaccia per alcune unità da lui dipendenti, si recava sul posto per tentare di limitare gli effetti di un'eventuale esplosione. Quando la situazione gli diede la certezza che le sue navi non correvano pericolo, si recava sul luogo del sinistro per dare l'apporto della sua opera direttiva agli uomini che combattevano l'indomabile incendio.
Saliva personalmente su alcune bettoline di munizioni per disimpegnarle dagli ormeggi e allontanarle. Investito dallo scoppio del deposito delle munizioni durante l'assolvimento di un compito che, estraneo ai suoi doveri di Comandante, si era imposto per seguire il suo temperamento generoso ed eroico, cadeva da prode soldato, concludendo in un alone di gloria un'esistenza dedicata alla Patria.
Napoli, 28 marzo 1943

Nacque a Napoli il 25 aprile 1894. Allievo dell'Accademia Navale dal febbraio 1912, nel 1914 conseguì la nomina a Guardiamarina e nel 1915 la promozione a Sottotenente di Vascello. Partecipò al primo conflitto mondiale imbarcato su varie unità della Squadra Navale, distinguendosi particolarmente sull'incrociatore San Giorgio nel 1918 quando, nel grado di Tenente di Vascello e nell'incarico di Direttore del Tiro, ebbe a meritarsi una Medaglia d'Argento al Valore Militare sul campo.
Nel 1921 conseguì la laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano ed ebbe poi il comando di una Squadriglia di siluranti.
Promosso Capitano di Corvetta imbarcò sull'incrociatore Libia, dislocato in E.O., nell'incarico di Comandante in 2a e dal 1927 al 1928 ebbe il comando del Distaccamento Marina di Tientsin (Cina). Rimpatriato e promosso Capitano di Fregata, fu destinato al Ministero della Marina, all'Ufficio del Direttore Generale delle Armi a degli Armamenti Navali. Nel 1934 frequento I'Istituto di Guerra Marittima e l'anno successivo partecipò al conflitto italo-etiopico imbarcato sull'incrociatore Taranto.
Dopo un periodo quale Comandante del Comando Marina di Assab, promosso Capitano di Vascello, rientrò in Italia e prestò servizio all'Arsenale di Taranto e in seguito assunse il comando della 1a Flottiglia Cacciatorpediniere. Dal giugno 1938 al gennaio 1940 ebbe il comando della nave da battaglia Conte di Cavour. (Nave Ammiraglia della 1a Squadra Navale).
Alla dichiarazione del secondo conflitto mondiale assunse l'incarico di Capo Servizio Artiglieria dell'Ispettorato delle Armi ed Armamenti Navali, incarico che conservò anche con la promozione a Contrammiraglio, conseguita nel luglio 1941.
Nominato Comandante del Gruppo Cacciatorpediniere della Squadra Navale, si distinse in numerose missioni di scorta convogli e di difesa ravvicinata alle unità della Squadra.

Il 3 gennaio 1943 conseguì la promozione ad Ammiraglio di Divisione ed il 28 marzo dello stesso anno, manifestatosi un pericoloso incendio in un deposito di alto esplosivo e ravvisando in esso una minaccia per alcune unità da lui dipendenti, dava l'apporto diretto della sua opera agli uomini che combattevano le fiamme, salendo personalmente su alcune bettoline di munizioni per disimpegnarle dagli ormeggi e allontanarle. Investito dallo scoppio di un deposito di munizioni, cadeva da prode.
Altre decorazioni:
  • Medaglia d'Argento al Valore Militare sul Campo (Durazzo, 1918);
  • Medaglia d'Argento al Valore Militare (Mediterraneo centrale, 1942-1943).

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