Fisco, arriva il
Risparmiometro: controllerà i soldi sul conto
Il Risparmiometro valuterà
l’incongruenza tra i soldi risparmiati in banca e il reddito denunciato
all’Agenzia delle Entrate
31 gennaio 2018 - Dopo il redditometro, l’Agenzia delle Entrate ha
messo a punto un altro strumento per controllare i contribuenti. Si
chiamerà Risparmiometro e farà dei controlli fiscali sui risparmi, per
verificare se i contribuenti hanno risparmi superiori rispetto a quelli che
presumibilmente potrebbero accumulare con il proprio reddito. Le incongruenze saranno considerate indici di rischio ai fini di controlli.
Lo spesometro ricostruisce tutta la
situazione patrimoniale del contribuente e la monitora per capire quali possano
essere gli incrementi non giustificati. Qui scatta la stangata. “L’eventuale
incoerenza riscontrata sarà interpretata sintomatica di un rischio fiscale” ha
detto il direttore Ruffini.
Dal 2018 prende il via la
sperimentazione per le persone fisiche, dall’anno prossimo il meccanismo di
analisi e controllo sarà applicato anche alle società.
COSA CONTROLLERA’ – L’algoritmo del
Risparmiometro è stato pensato per passare in rassegna conti corrente ma anche deposito
titoli e/o obbligazioni, conto a deposito a risparmio libero vincolato,
rapporto fiduciario, gestione collettiva del risparmio, gestione patrimoniale,
certificati di deposito e buoni fruttiferi, conto terzi individuale e globale.
Nel mirino del Fisco anche gli estratti conto di carte di credito, prodotti
finanziari emessi dalle assicurazioni, compravendita frequente di oro o altri
metalli preziosi. Lo scopo è quello di stilare delle “liste selettive” di
contribuenti a rischio evasione fiscale.
Leggi anche:
Controlli fiscali sui conti correnti: le novità
Il redditometro diventa più invasivo
Indagini bancarie e redditometro: a cosa prestare attenzione
Controlli fiscali sui conti correnti: le novità
Il redditometro diventa più invasivo
Indagini bancarie e redditometro: a cosa prestare attenzione
Commento:
Tutte le leggi sono invasive, ma con le dovute autorizzazioni dell'autorità giudiziaria, se no stiamo in bocca ai pescecani.
Le cronache èerò non parlano mai di controlli sugli uomini e le donne che ci amministrano.
Nessun commento:
Posta un commento