Legittima difesa, scontro nella maggioranza. Camera rinvia provvedimento in Commissione
La richiesta è stata avanzata da Area popolare. Pd: "Ok a ulteriore riflessione, ma priorità resta complesso delle riforme". Movimento 5 stelle contrario a ulteriori rinvii. Protesta della Lega in Aula
ROMA - La riforma della legittima difesa torna in Commissione Giustizia, dato che lo scontro sul testo, che oggi è tornato in Aula alla Camera, non accenna a smorzarsi. Forti i contrasti all'interno della maggioranza, dopo che le modifiche da apportare al codice penale non hanno trovato l'accordo tra Pd, che vorrebbe una linea più morbida rispetto al testo presentato dalla Lega, e Ncd, che accusa il Partito democratico di orientarsi verso una soluzione troppo soft. Area popolare, più favorevole a norme più stringenti, non è affatto convinta della norma e ha chiesto, tramite Antonio Marotta (Ap), il rinvio in Commissione. L'Aula della Camera ha accolto, con 160 voti di scarto, la richiesta.
Favorevoli e contrari. A favore della richiesta di rinvio Pd, Ap, SI; contrari, oltre alla Lega, FI, Cor, M5S.
I precedenti. Il presidente di turno, Roberto Giachetti, ha reso noti all'Aula i precedenti in materia da parte di presidente della Camera e Aula, nel '98, spiegando che il rinvio è inteso "come strumento che non incide sul provvedimento ma solo sulla procedura", ricordando anche che situazioni analoghe sono state risolte, dal '98 ad oggi, con il rinvio in Commissione di richieste su Tangentopoli, rapprentanze sindacali, immigrazione, fondo non autosufficienti, omofobia, apertura degli esercizi commerciali, conflitto d'interessi.
Discussione aperta. Nessun problema a svolgere un'ulteriore riflessione sulla legittima difesa per il Pd, ma la vera priorità è un'altra: ovvero, spiega il capogruppo dei deputati Dem, Ettore Rosato, "il complesso di riforme sulla giustizia che sono ferme al Senato", tra cui anche le intercettazioni e la prescrizione, due materie contenute nella riforma più ampia che "è ferma" al Senato. In merito al testo, considerando anche le perplessità della maggioranza, ha precisato: "Stiamo a guardare quali sono i miglioramenti che verranno proposti e li valuteremo con grande attenzione. Se ci sono benissimo e li implementeremo".
Il Pd si era detto pronto ad andare in Aula e a votare la legge, ma aveva anche dichiarato di non voler innalzare muri di fronte alla richiesta di un approfondimento in Commissione. Una cosa è chiara: il Partito democratico è convinto che la linea della Lega non passerà mai. "La linea della Lega è demagogica e populista. Si tratta di un tema delicato che non può essere strumentalizzato", ha detto il capogruppo Pd in Commissione Giustizia, Walter Verini. "Se qualcuno, dalla maggioranza o dall'opposizione, dovesse chiedere un ulteriore approfondimento, non faremo certo le barricate", ha però garantito.
La posiszione del Partito democratico non cambia, ma nessuna chiusura a ulteriori discussioni: "Il nostro asse resta lo stesso: già oggi la norma sulla legittima difesa è soddisfacente e l'emendamento Ermini (su un diritto di autodifesa 'rafforzato', ndr), che agisce sull'articolo 59 del codice, tutela chi è indotto nell'errore di valutazione nel difendersi, è un ulteriore aiuto ai magistrati per l'interpretazione. Se gli alleati di governo - sottolinea l'esponente Pd - dentro questa linea avessero delle proposte migliorative ne discuteremo senza chiusure".
Netta, invece, l'opposizione del Movimento 5 stelle a un'ulteriore proroga: "Siamo contro un rinvio in Commissione, perché significa ancora una volta limitare le prerogative dell'opposizione", ha spiegato Vittorio Ferraresi, deputato 5 Stelle componente della Commissione Giustizia. Nessun pregiudizio sul testo: "Nel merito siamo pronti a discutere sia la proposta del Pd che della Lega. Vedremo in Aula quando si entrerà nel merito delle proposte", ha detto Ferraresi.
Non è disposto ad accettare "un compromesso al ribasso raggiunto sulla pelle della sicurezza dei cittadini" Idv, dice il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina che, rivolgendosi al leader della Lega Salvini, ha detto: "Ora i leghisti fanno tanto baccano sulla legittima difesa, ma è chiaro a tutti che su questo tema vogliono solo fare propaganda".
Il Carroccio, che ha tolto le proprie firme in calce al provvedimento, aveva preannunciato battaglia e i deputati della Lega in Aula hanno indossato sotto la giacca una maglietta con la scritta "la difesa è sempre legittima", contestando il fatto che il testo originario è stato "snaturato" dal Pd.
Favorevoli e contrari. A favore della richiesta di rinvio Pd, Ap, SI; contrari, oltre alla Lega, FI, Cor, M5S.
I precedenti. Il presidente di turno, Roberto Giachetti, ha reso noti all'Aula i precedenti in materia da parte di presidente della Camera e Aula, nel '98, spiegando che il rinvio è inteso "come strumento che non incide sul provvedimento ma solo sulla procedura", ricordando anche che situazioni analoghe sono state risolte, dal '98 ad oggi, con il rinvio in Commissione di richieste su Tangentopoli, rapprentanze sindacali, immigrazione, fondo non autosufficienti, omofobia, apertura degli esercizi commerciali, conflitto d'interessi.
Discussione aperta. Nessun problema a svolgere un'ulteriore riflessione sulla legittima difesa per il Pd, ma la vera priorità è un'altra: ovvero, spiega il capogruppo dei deputati Dem, Ettore Rosato, "il complesso di riforme sulla giustizia che sono ferme al Senato", tra cui anche le intercettazioni e la prescrizione, due materie contenute nella riforma più ampia che "è ferma" al Senato. In merito al testo, considerando anche le perplessità della maggioranza, ha precisato: "Stiamo a guardare quali sono i miglioramenti che verranno proposti e li valuteremo con grande attenzione. Se ci sono benissimo e li implementeremo".
Il Pd si era detto pronto ad andare in Aula e a votare la legge, ma aveva anche dichiarato di non voler innalzare muri di fronte alla richiesta di un approfondimento in Commissione. Una cosa è chiara: il Partito democratico è convinto che la linea della Lega non passerà mai. "La linea della Lega è demagogica e populista. Si tratta di un tema delicato che non può essere strumentalizzato", ha detto il capogruppo Pd in Commissione Giustizia, Walter Verini. "Se qualcuno, dalla maggioranza o dall'opposizione, dovesse chiedere un ulteriore approfondimento, non faremo certo le barricate", ha però garantito.
La posiszione del Partito democratico non cambia, ma nessuna chiusura a ulteriori discussioni: "Il nostro asse resta lo stesso: già oggi la norma sulla legittima difesa è soddisfacente e l'emendamento Ermini (su un diritto di autodifesa 'rafforzato', ndr), che agisce sull'articolo 59 del codice, tutela chi è indotto nell'errore di valutazione nel difendersi, è un ulteriore aiuto ai magistrati per l'interpretazione. Se gli alleati di governo - sottolinea l'esponente Pd - dentro questa linea avessero delle proposte migliorative ne discuteremo senza chiusure".
Netta, invece, l'opposizione del Movimento 5 stelle a un'ulteriore proroga: "Siamo contro un rinvio in Commissione, perché significa ancora una volta limitare le prerogative dell'opposizione", ha spiegato Vittorio Ferraresi, deputato 5 Stelle componente della Commissione Giustizia. Nessun pregiudizio sul testo: "Nel merito siamo pronti a discutere sia la proposta del Pd che della Lega. Vedremo in Aula quando si entrerà nel merito delle proposte", ha detto Ferraresi.
Non è disposto ad accettare "un compromesso al ribasso raggiunto sulla pelle della sicurezza dei cittadini" Idv, dice il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina che, rivolgendosi al leader della Lega Salvini, ha detto: "Ora i leghisti fanno tanto baccano sulla legittima difesa, ma è chiaro a tutti che su questo tema vogliono solo fare propaganda".
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