1/7/2015
Paolo Cotani
ERICA FIORENTINI ARTE CONTEMPORANEA, ROMA
La pittura. L'idea in Cotani non e' mai separata dal fare, secondo il modello della greca tekne': fare e sapere insieme, fare e pensare. Il fare della pittura come modalita' della conoscenza.
COMUNICATO STAMPA
Paolo Cotani (1940 – 2011) è tra i protagonisti di quella ricerca definita negli anni '70 il Grado Zero della Pittura, che si basava sulle infinite possibilità di "rifondazione del linguaggio", all'interno di una visione dell'arte cosciente della sua funzione di radicale rinnovamento.
La prima personale dedicata all’artista negli spazi di via Margutta (Paolo Cotani – Tensioni 1971-2007, 2007) metteva in evidenza quel particolare aspetto della sua ricerca dedicato all’esplorazione delle potenzialità inedite della superficie del quadro, operando nella tridimensionalità, elaborando nuove forme espressive nella produzione dei cicli Tensioni e Torsioni.
Oggi, a quattro anni di distanza dalla sua scomparsa, la galleria Erica Ravenna Fiorentini rende omaggio a Paolo Cotani, ripercorrendo le tappe più significative di tutto il suo percorso artistico, dando particolare rilievo all’oggetto basilare della sua indagine: la pittura.
Nelle dichiarazioni di poetica dell'artista si andrà affermando, facendosi sempre più rilevante, una forte valenza autoriflessiva e metalinguistica, frutto di un approccio all'arte decisamente concettuale. L'idea in Cotani non è mai separata dal fare, secondo il modello della greca teknè: fare e sapere insieme, fare e pensare. Il fare della pittura – e con la pittura – come modalità della conoscenza.
Paolo Cotani nasce a Roma nel 1940. Nel 1964 soggiorna a Londra dove rimarrà fino al 1970. Grazie all’amicizia con Edward Write, ottenne la cattedra di “Tecniche e materiali delle avanguardie storiche” presso il Chelsea College of Arts.
In sintonia con quanto accadeva in Inghilterra in quel periodo, Cotani lavora per diversi allestimenti teatrali, assorbendo differenti influenze culturali determinanti per la precisazione di alcuni aspetti della sua ricerca. Giorgio De Marchis lo definì il più inglese dei giovani pittori neoastratti romani. Nel 1968 tiene la sua prima personale alla Galleria Ferro di Cavallo di Roma e nel 1970 negli USA viene presentato insieme a David Russell alla CCAC Gallery di Oakland in California. Cotani aderisce agli inizi degli anni Settanta a quell’area di ricerca artistica interessata all’analisi degli strumenti sintattici del linguaggio, conosciuta con il nome di Grado Zero della Pittura.
Nel 1975 partecipa alla rassegna IX Biennale de Paris. Manifestation Internazionale des jeunes artistes al Musée d’Art de la Ville de Paris e due anni dopo è invitato a Documenta VI, alla Galerie Nordenhake di Malmö e a Zestien Italiaanse kunstenaars (Sixteen italian artists) nel Museum Boymans – van Beuningen di Rotterdam.
Nel 1979, Cotani tiene la sua prima grande retrospettiva nel Palazzo dei Diamanti a Ferrara.
Durante gli anni ‘80 si reca più volte negli Stati Uniti. New York stimola una riflessione sulla strada percorsa negli anni ’70. L’amicizia con il fotografo Ralph Gibson lo avvicina ad un nuovo medium espressivo. Il loro incontro fu consacrato dalla mostra Metafora, presentata ai cantieri navali della Giudecca e poi alla Castelli Graphics a New York: agli scatti del fotografo sono affiancate recenti architetture di Cotani.
Alla fine degli anni ’90 partecipa in Italia e all’estero a diverse collettive dedicate alla rilettura del panorama artistico tra anni ’60 e ’90; in particolare è presente alla mostra Le soglie della pittura. Francia –Italia 1968 -1998, curata da Sauzeau, Bonami e Corà.
Nel 2004, all’Universidad de Castilla La Mancha di Cuenca, la mostra L’immagine negata propone recenti composizioni che Cotani realizza a partire da negativi fotografici.
Nell’arco del 2005, a Roma, due occasioni di confronto con altri artisti: L’oro e il blu, con Gianfranco Zappettini all’Arco D’Alibert, e Translating Rooms. La stanza interiore, con Gregorio Botta all’Understudio.
Nel 2006 partecipa a Pittura 70 – Then and Now, ulteriore sguardo sull’arte degli anni settanta proposta dall’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Nel 2007 Erica Ravenna Fiorentini, presso la sua galleria di Roma, espone Tensioni 1971-2007 concentrandosi sulle ultime ricerche di Cotani, e il Museo della Permanente di Milano ospita opere di Cotani nell’ambito dell’esposizione Pittura analitica. I percorsi italiani 1970 -1980.
Nel 2008 il lavoro Chorus Line dà il nome alla personale organizzata da Andrea Alibrandi alla Galleria Il Ponte di Firenze.
Tra le più recenti occasioni espositive ricordiamo quelle del 2009 Le superfici opache della pittura analitica presso la Fondazione Zappettini di Chiavari; Pensare pittura. Una linea internazionale di ricerca degli anni settanta al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova e infine alla Galleria LAC Lagorio Arte Contemporanea di Brescia, diretta da Marco Lagorio, la mostra antologica L’aragosta è un mostro delicato a cura di Micol Forti.
Inaugurazione 1 luglio ore 18.30
Erica Fiorentini Arte Contemporanea
via Margutta, 17 Roma
lun-ven 10.30-19.30, sab 10.30-13.30 (pom su appuntamento)
ingresso libero
La prima personale dedicata all’artista negli spazi di via Margutta (Paolo Cotani – Tensioni 1971-2007, 2007) metteva in evidenza quel particolare aspetto della sua ricerca dedicato all’esplorazione delle potenzialità inedite della superficie del quadro, operando nella tridimensionalità, elaborando nuove forme espressive nella produzione dei cicli Tensioni e Torsioni.
Oggi, a quattro anni di distanza dalla sua scomparsa, la galleria Erica Ravenna Fiorentini rende omaggio a Paolo Cotani, ripercorrendo le tappe più significative di tutto il suo percorso artistico, dando particolare rilievo all’oggetto basilare della sua indagine: la pittura.
Nelle dichiarazioni di poetica dell'artista si andrà affermando, facendosi sempre più rilevante, una forte valenza autoriflessiva e metalinguistica, frutto di un approccio all'arte decisamente concettuale. L'idea in Cotani non è mai separata dal fare, secondo il modello della greca teknè: fare e sapere insieme, fare e pensare. Il fare della pittura – e con la pittura – come modalità della conoscenza.
Paolo Cotani nasce a Roma nel 1940. Nel 1964 soggiorna a Londra dove rimarrà fino al 1970. Grazie all’amicizia con Edward Write, ottenne la cattedra di “Tecniche e materiali delle avanguardie storiche” presso il Chelsea College of Arts.
In sintonia con quanto accadeva in Inghilterra in quel periodo, Cotani lavora per diversi allestimenti teatrali, assorbendo differenti influenze culturali determinanti per la precisazione di alcuni aspetti della sua ricerca. Giorgio De Marchis lo definì il più inglese dei giovani pittori neoastratti romani. Nel 1968 tiene la sua prima personale alla Galleria Ferro di Cavallo di Roma e nel 1970 negli USA viene presentato insieme a David Russell alla CCAC Gallery di Oakland in California. Cotani aderisce agli inizi degli anni Settanta a quell’area di ricerca artistica interessata all’analisi degli strumenti sintattici del linguaggio, conosciuta con il nome di Grado Zero della Pittura.
Nel 1975 partecipa alla rassegna IX Biennale de Paris. Manifestation Internazionale des jeunes artistes al Musée d’Art de la Ville de Paris e due anni dopo è invitato a Documenta VI, alla Galerie Nordenhake di Malmö e a Zestien Italiaanse kunstenaars (Sixteen italian artists) nel Museum Boymans – van Beuningen di Rotterdam.
Nel 1979, Cotani tiene la sua prima grande retrospettiva nel Palazzo dei Diamanti a Ferrara.
Durante gli anni ‘80 si reca più volte negli Stati Uniti. New York stimola una riflessione sulla strada percorsa negli anni ’70. L’amicizia con il fotografo Ralph Gibson lo avvicina ad un nuovo medium espressivo. Il loro incontro fu consacrato dalla mostra Metafora, presentata ai cantieri navali della Giudecca e poi alla Castelli Graphics a New York: agli scatti del fotografo sono affiancate recenti architetture di Cotani.
Alla fine degli anni ’90 partecipa in Italia e all’estero a diverse collettive dedicate alla rilettura del panorama artistico tra anni ’60 e ’90; in particolare è presente alla mostra Le soglie della pittura. Francia –Italia 1968 -1998, curata da Sauzeau, Bonami e Corà.
Nel 2004, all’Universidad de Castilla La Mancha di Cuenca, la mostra L’immagine negata propone recenti composizioni che Cotani realizza a partire da negativi fotografici.
Nell’arco del 2005, a Roma, due occasioni di confronto con altri artisti: L’oro e il blu, con Gianfranco Zappettini all’Arco D’Alibert, e Translating Rooms. La stanza interiore, con Gregorio Botta all’Understudio.
Nel 2006 partecipa a Pittura 70 – Then and Now, ulteriore sguardo sull’arte degli anni settanta proposta dall’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Nel 2007 Erica Ravenna Fiorentini, presso la sua galleria di Roma, espone Tensioni 1971-2007 concentrandosi sulle ultime ricerche di Cotani, e il Museo della Permanente di Milano ospita opere di Cotani nell’ambito dell’esposizione Pittura analitica. I percorsi italiani 1970 -1980.
Nel 2008 il lavoro Chorus Line dà il nome alla personale organizzata da Andrea Alibrandi alla Galleria Il Ponte di Firenze.
Tra le più recenti occasioni espositive ricordiamo quelle del 2009 Le superfici opache della pittura analitica presso la Fondazione Zappettini di Chiavari; Pensare pittura. Una linea internazionale di ricerca degli anni settanta al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova e infine alla Galleria LAC Lagorio Arte Contemporanea di Brescia, diretta da Marco Lagorio, la mostra antologica L’aragosta è un mostro delicato a cura di Micol Forti.
Inaugurazione 1 luglio ore 18.30
Erica Fiorentini Arte Contemporanea
via Margutta, 17 Roma
lun-ven 10.30-19.30, sab 10.30-13.30 (pom su appuntamento)
ingresso libero
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