pubblicato venerdì 13 marzo 2015
La riforma Gelmini, con la storia dell'arte, era stata impietosa: ridotta in alcuni corso di studio secondari, e in altri addirittura abolita. Si era gridato allo scandalo, e ci si era appellati anche alla buona coscienza del Senato, che però aveva fatto orecchie da mercante.
Ora, quello che è stato definito dal Ministro Franceschini uno "sfregio al sistema formativo”, sarà risanato.
Ebbene si, la storia dell'arte nelle scuole italiane ritroverà le sue ore, le sue cattedre, i suoi libri e il suo, speriamo, sapere.
«Un impegno mantenuto e una scelta di civiltà il ritorno della storia dell’arte e della musica nelle scuole. Il lavoro svolto dalla collega ministro dell’istruzione Stefania Giannini è il coronamento di un percorso intrapreso sin dagli esordi di questo governo, quando insieme firmammo un protocollo per accrescere la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale da parte degli studenti», ha dichiarato il Ministro ai Beni Culturali al termine del del Consiglio dei Ministri.
Ora si vedranno le tempistiche e l'impegno che ci si metterà a farle brevi, ma per ora quel che conta è più il piano simbolico che altro. Finalmente nel Paese che si vanta di avere il patrimonio artistico più grande al mondo, un poco lo si tornerà a studiare. Per generare ricchezza è tutto da dimostrare, ancora.
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venerdì 13 marzo 2015
BENTORNATA, STORIA DELL'ARTE!
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