venerdì 24 ottobre 2014

L’IMPLANTOLOGIA DENTALE DALL’ANTICHITA’ ALLE NUOVE FRONTIERE

Intervista  all’odontoiatra  Ronen  Kol

di 
Anna Iozzino

Il dott. Ronen Kol

 Come storica dell’arte mi piace ricordare che anche la storia dell’implantologia dentale affonda le sue radici nell’antichità (Aztechi, Egizi, Cinesi, Etruschi, etc.), perché i tentativi di inserire un dente artificiale in un alveolo, per sostituire un dente perso, è testimoniato da reperti archeologici molto interessanti con  ritrovamenti tombali che hanno portato alla luce crani e ossa mandibolari nei quali, al posto di qualche dente mancante, erano stati inseriti degli elementi ricalcanti la forma dei denti umani con pezzi di conchiglia lavorata,  minerali vari o osso di varia natura. Dopo lunghissimi anni di prove pratiche e di studi scientifici - iniziati seriamente  negli anni ’40 dall’odontoiatra italiano Formiggini di Modena e continuati con passione  da Cherchev, Muratori, Tramonte, Pasqualini, Linkow, Scialonè e tanti altri - è solo da trent’anni che questi tentativi di realizzare interventi implantologici hanno pieno successo sia per l’utilizzo di materiali biocompatibili come il titanio che ha le caratteristiche di essere leggero e resistente, sia di tecniche chirurgiche, di mezzi anestetici e di antibiotici adeguati.
Ho deciso di intervistare uno dei più validi odontoiatri del nostro territorio, il dott. Ronen Kol, che tra l’altro ama l’arte e la cultura ed ha un’intelligenza del cuore ed una naturale curiosità intellettuale che lo rendono un affabulatore piacevole e fantasioso.  Per rompere il ghiaccio comincio con una domanda  sulle sue origini:

D. – Vorrei che lei mi parlasse un po’ delle sue origini e  della sua formazione…
R. - Provengo da una famiglia di origini rumene. Mio padre, il Dott. Marcu Kol, si è trasferito a Roma nel 1970 per motivi di studio rilevando uno studio dentistico gia’ esistente dagli anni 60 in Viale Vega alla Stella Polare  dove ha esercitato con grade umanità ed empatia la sua professione di odontoiatra e dentista per oltre 40 anni. Devo infatti a lui l’amore verso la professione di dentista che ho affrontato con entusiasmo fin dai primi anni di università e proseguito con master e corsi specialistici in Italia e all’estero. In particolare mi sono dedicato alla implantologia e alla chirurgia orale. Ho conosciuto molti grandi maestri dell’implantologia italiana e  americana  e ho avuto l’onore di tradurre le loro conferenze in Italia. Mi dedico costantemente alla formazione continua di nuove tecniche e prodotti per migliorare l ‘estetica del sorriso e ridurre l’ invasivita’ degli interventi implantologici

D. - Che cosa  s’intende per implantologia dentale oggi?
R. –Come ho accennato l’ implantologia, attualmente, non rappresenta solamente un modo di sostituire denti mancanti, ma soprattutto tecniche e materiali che riducono i tempi e l invasività  degli interventi.
Esistono sistemi che permettono di analizzare e programmare gli interventi con grande precisione al computer su immagini tridimensionali consentendo di fabbricare una intera dentatura prima ancora di intervenire chirurgicamente sul paziente permettendo di inserire gli impianti e la nuova protesi fissa in uno o due giorni senza eccessivo stress e traumi post operatori per il paziente.

D. – Vi sono controindicazioni all’implantologia dentale?
R. – Come ogni intervento chirurgico esistono controindicazioni che riguardano lo stato di salute generale del paziente e le sue abitudini di vita (es. fumo, alcool). In generale è fondamentale per l’odontoiatra effettuare un esame approfondito del paziente volto a raccogliere il maggior numero di informazioni necessarie per stabilire il piano di cura più appropriato, con un occhio anche ai costi e ai benefici.

D. – Quali sono, secondo lei, le fasi ed i tempi per un buon impianto?
R. – Sono per la tradizionale attesa di 2-3 mesi dall’ inserimento dell’impianto alla sua protesizzazione o “carico”. Esistono tuttavia tecniche che prevedono l‘inserimento simultaneo di impianto e dente, ma solo in presenza di condizioni cliniche specifiche e pazienti idonei.

D. – Che cos’è la sedazione cosciente?
R. – E’ un sistema basato su un gas, protossido di azoto (NOX) erogato da una apparecchiatura specifica che permette al paziente di rilassarsi azzerando completamente lo stress. Se ne fa un uso in caso di interventi particolarmente lunghi per l’inserimento di molti impianti  simultaneamente.

D. – Quali sono i reali benefici dell’implantologia dentale per i pazienti odontoiatrici?
R. – Poter mangiare e sorridere senza preoccuparsi dei denti mancanti e mandare in pensione la dentiera mobile, ritrovando la sicurezza di piacersi e piacere. A questo riguardo posso affermare  che indipendentemente dalle condizioni economiche e di salute (tranne rari casi) tutti possono approfittare dell’implantologia dentale, oggi divenuta davvero alla portata di tutti anche economicamente. L’importante è affidarsi a professionisti esperti e diligenti.

D. – Cosa pensa della cosiddetta “Tecnica All On Four”, e cioè “Tutto su quattro”?
R. – Se ne parla ormai da qualche anno anzi, direi ,che se ne straparla.. E’ una tecnica che permette di avere denti in un giorno, cosa straordinaria ma non miracolosa, nel senso che se da una parte se ne parla come la soluzione migliore per tutti enunciando solo benefici, dall'altra esistono, e non sono poche, le controindicazioni. Come ho già detto, è necessario rivolgersi a un professionista serio e competente in materia che è l’unico a poter valutare i vantaggi o i rischi che comporta caso

D. – Secondo lei quali sono le nuove frontiere dell’implantologia dentale?
R.– Esistono sistemi che permettono di analizzare e programmare gli interventi con grande precisione al computer su immagini tridimensionali addirittura consentendo di fabbricare un’intera dentatura prima ancora di intervenire chirurgicamente sul paziente. Questo permette di inserire gli impianti e la nuova protesi fissa in uno o due giorni senza eccessivo spreco di tempo e traumi post operatori per il paziente. Penso che l’ implantologia “guidata” ossia la possibilità di programmare gli interventi riducendo al minimo i tempi e i rischi  della tecnica tradizionale, possa davvero considerarsi come la  “ nuova frontiera”.

                                                                                         
                                                                                                         Anna Iozzino




Ostia Lido - Viale Vega 4 - Stella Polare - Tel. 06.56304241



Via Vaglia, 77 - Roma - Tel. 06.8105871








L’implantologia nell’antichità

Protesi etrusca  - II fase



Protesi del 1500
Le foto mostrano una protesi che risale al 1500, dove sia l'arcata superiore e quella inferiore sono  scolpite in un sol pezzo d'avorio. Possiamo dedurre da ciò che il paziente dovesse essere completamente edentulo nell'arcata superiore mentre nell'arcata inferiore era rimasto un unico dente, il canino sinistro. Nella protesi inferiore è stata usata una barra  linguale  che èunita ai due settori della base protesica inferiore con alcuni chiodi, le due arcate sono unite fra loro da due congegni  a doppia cerniera che servivano nel 
movimento di apertura e di chiusura della bocca. Nello scolpire i denti anteriori è stata eseguita una modellazione
 anatomica,mentre per i denti posteriori è stata scelta una forma occlusale senza intercuspida- zioni, con denti zero gradi.



Nessun commento:

Posta un commento