CASA DELLE LETTERATURE, ROMA
Opere inedite di Artisti e Narratori. La mostra festeggia il mondo spirituale degli altri e delle culture diverse dalla nostra. Gli interventi, espressi con molteplicita' di stili e materiali, sono tutti inediti.
COMUNICATO STAMPA
Un altro Natale
Opere inedite di Artisti e Narratori
NataleNatale6 - Il Natale di Casa delle Letterature
Spiritualità famiglia intimità affetto generosità o solitudine confusione ansia consumismo?
Giunto alla VI edizione, il progetto di Natale ideato e promosso dalla Casa delle Letterature continua a interrogarsi sul significato e sul valore che assume oggi la festa più importante dell’anno celebrandola con opere inedite di artisti, poeti e narratori. L’idea di questa edizione, racchiusa nel titolo “un Altro Natale”, è festeggiare il mondo spirituale degli altri e delle culture diverse dalla nostra. Quindi gli spazi della Casa delle Letterature saranno trasformati dalle opere e dalle installazioni site specific di due artisti africani e uno iraniano in dialogo con un italiano e con i testi inediti di narratori stranieri e italiani delle ultime generazioni. Tutti i loro interventi, espressi con molteplicità di stili e materiali linguistici, sono inediti e creati per l’occasione (anche le lettere della parola Altro nell’invito sono realizzate dagli artisti invitati ed elaborate da un grafico iraniano). La scelta degli autori è fatta, come di consueto, in collaborazione con la storica rivista letteraria romana Nuovi Argomenti mentre quella degli artisti scaturisce dagli incontri che in varie occasioni si sono svolti nel corso dell’anno nel nostro centro letterario in occasione degli appuntamenti del ciclo Doppio passo. Incontri di Arte e Letteratura.
Il nostro pubblico sarà invitato come sempre a partecipare attivamente agli auguri di un Natale della letteratura e dell’arte nel segno dell’accoglienza, della curiosità e del dialogo con l’altro da sé.
Gli artisti : Navid Azimi Sajadi – Pietro Marcozzi Rozzi– Jebila Okongwu – Glen Turner
Gli autori : Camilla Brunetti – Alexandra Censi – Susan Dabbous – Nicola Ingenito – Stefano Pisani – Matteo Trevisani
Sonorizzazioni di Pietro Garbasso grafica di Morteza Lessan
Un progetto a cura di Maria Ida Gaeta
Gli Artisti:
Navid Azimi Sajadi
Nato in Irana a Tehran nel 1982. Si laurea nel 2005 presso l’Università d’Arte e Architettura A.Z.A.D. di Tehran. Nel 2009 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Vive e lavora tra Roma e Tehran.
Il suo linguaggio artistico è caratterizzato dall’uso di diversi media, presenta una pittura evocativa, che entra nella dimensione della crittografia: una danza sacra carica di significati, scandita da inchiostri densi di suggestioni. Attraverso un ricco panorama di simboli, Navid ci parla delle contraddizioni del suo paese e trova una soluzione, stilisticamente armonica, alla dicotomia Oriente – Occidente, ove i riferimenti alla tradizione islamica pongono radici profonde.
Principali partecipazioni espositive: nel 2005 presso Azad art Gallery di Tehran. Nel 2006: galleria Art’IN Progres Roma; “The foth International Painting Biennal of the Islamic World”, Terhan. Nel 2007: Centre Madeleine reberioux, Parigi; RipArte, Roma; Galleria Shiraz, Venezia. Nel 2008: pH7 Art Gallery, Roma; “The 1st International Roaming Biennal of Tehran”, Berlino; Fondazione Città Italia, Palazzo Venezia Roma. Nel 2009: palazzo Taverna Archivio Istituto Modigliani, Roma; Art Verona; Bienanle di Terhan. Nel 2010: galleria Stefania Miscetti, Roma; STUX Gallery, New York. Nel 2011: Traffic Gallery, Dubai; ArtBeatIstanbul, Olcay Art Gallery; Freies Museum, Berlin. Nel 2012: MUSPA (Museo Sperimentale Arte Contemporanea), L’Aquila; Contemporary Concept Gallery, Bologna. Nel 2013: Palazzo Bevilacqua, Bologna; MFA, Accademia di Belle Arti Roma. Opera in mostra :
“Luce Oltre La Luce “ Nur E Ala Nur
intervento site specific in vernice d’oro e feltro sintetico
Glen Turner
“Creare Arte è un modo per entrare in contatto con la vita”
Glen Turner è un pittore italo-ghanese, nato ad Accra (Ghana), che attualmente vive a Roma. E’ un artista autodidatta, che va oltre lo stile e la tecnica. Paesaggi, figure umane e motivi astratti possono tutti essere all’origine della sua ispirazione, in un viaggio attraverso tele e colori. All’osservatore, i suoi quadri appaiono contemplativi e meditativi e, allo stesso tempo, vividi ed estroversi. Sia il pennello che la spatola sono suoi strumenti di lavoro. I suoi quadri possono essere sia lavori singoli ispirati da un soggetto individuale, sia esplorazione di temi in uno sviluppo seriale. Alle radici della sua ispirazione, vi e’ una perpetua ricerca in se stesso e del mondo che lo circonda. “La crescita deve avvenire dal proprio interno e non tramite libri di testo. L’Arte, essenzialmente, è magia”.
Ha esposto dal 1985 in vari paesi e città del mondo (New York, Accra, Parigi, Lagos, Surrey, Bologna, Canada, Roma, Amsterdam, Abuja).
Opere in mostra:
Questa è la mia T. Ho ripreso uno dei simboli Adinkra dal Ghana. Questo simbolo, nella lingua ghanese GA, si chiama TABON, e significa forza e perseveranza. Tabon può essere tradotto in inglese con "paddle", ossia "pagaia" in italiano.
Opere in mostra :
“L’Altro Araldo”
(“The other Herald”)
2013, Acrilico su tela, trittico per il Natale della Casa delle Letterature
I tre doveri che derivano dall’essere umani sono l’Arte, la Scienza e la Religione.
Nel trittico, questi doveri sono rappresenti dal Tempo, dall’Arte e dalla Rappresentazione, tutti presentati sullo stesso asse.
Pietro Marcozzi Rozzi
Nato in Abruzzo nel 1983, ha studiato a Roma e in Canada. Vive a Roma dove si è laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma ( 2013).
Sin dalla prima adolescenza ha realizzato murales e vari lavori di street art. Da diversi anni si è consolidata anche la sua passione per la pittura, sperimenta altre tecniche artistiche su tela sviluppando un grande interesse per la pittura astratta e i colori alla continua ricerca della struttura del quadro, ma anche del segno come elemento grafico. Mette in scena nei suoi lavori la ricerca di forza e energia necessarie per sfoltire inutili sovrastrutture, per riconvertirsi all’essenzialità dell’origine. Le situazioni, dettate dall’incalzare di una creatività che accende e proietta forme geometriche, si amalgamano tutte, dando forza a linee, punti, cerchi, assiomi di un prototipo primordiale che, legandosi, riconducono alla simbologia archetipica dell’uomo. Le immagini, così, assumono la sonorità poetica di elementi che si rincorrono, si frantumano, si sdoppiano per ricomporsi nell’asettica quadratura di forme geometriche.
Dopo vari anni in cui si è espresso attraverso interventi di street art, ha iniziato a mostrare suoi lavori in spazi pubblici e privati dal 2010 in mostre personali e collettive (nel 2010 una collettiva di giovani artisti a Roma. Nel 2011 a Roma una personale nello spazio espositivo de “L’Archivio 14”; la collettiva Summer Tales / Street Culture per la realizzazione di un imponente murales in Via Lariana. Nel 2012 la personale Wet Paint 1 negli spazi espositivi del Polo Museale di Teramo. Nel 2013 la personale Wet Paint 2 negli spazi del Polo Museale di Lanciano).
Opera in mostra:
Murale, tecnica mista sul grande pannello nella galleria centrale della Casa delle Letterature.
Jebila Okongwu
Il processo artistico di Jebila Okongwu cavalca continenti diversi. Nasce a Londra da padre nigeriano e madre australiana di origine scozzese, dopo i primi anni passati in Africa, vive in Australia e successivamente a New York, infine decide di trasferirsi a Roma, dove attualmente abita e lavora. Tutte queste esperienze di viaggio, storie e culture contribuiscono a formare la sua produzione artistica: crea sculture e quadri ispirati dalle varie tradizioni artistiche, dalle forme geometriche dell'etnia Igbo (eredità culturale del padre) all'esuberanza barocca di Roma, alla grafica e ai colori della Pop Art. Tradizioni e stili differenti rivisitati utilizzando quasi esclusivamente le scatole di banane che l'artista trova abbandonate nei mercati rionali.
Okongwu ha studiato pittura al Victorian College of the Arts - University of Melbourne in Australia e ha esposto in varie mostre personali e collettive in molti paesi fra i quali Australia, Italia e Inghilterra, fra le mostre più importanti: River Crossing, Galleria Lorcan O'Neill, Roma, 2013, Banana Republic, Gallery Barry Keldoulis, Sydney 2012, The African and African-Caribbean Design Diaspora, The Bargehouse, London 2012. La sua performance The Hawker (Il Vu Cumprà) è stata esposta lo scorso anno al Roma Contemporary Art Fair, MACRO, quando è entrato illegalmente al vernissage come un venditore ambulante per tentare di vendere le sue sculture così come i 'vu cumprà' fanno con le loro borse finte nei centri storici delle città italiane.
Opere in mostra:
Due installazioni site specific: una canoa fatta di scatole di banane, opera-manufatto, reinterpretata in chiave natalizia per la mostra Un Altro Natale alla Casa delle Letterature e una scultura della serie “banana sculptures”. La canoa è stata creata come una metafora del viaggio, che comprende quello interiore dell’artista stesso e anche quello dei migranti provenienti dai paesi in via di sviluppo verso l’occidente che rischiano la loro vita in cerca di un futuro migliore.
Gli Autori:
Camilla Brunetti Maria Camilla Brunetti Laureata in Lettere Moderne, ha collaborato a lungo con alcuni editori italiani prima di trasferirsi a Vienna, nel 2009, per un progetto di ricerca in Studi Internazionali. Si occupa prevalentemente di reportage esteri su temi di diritti umani e civili. È caporedattore della rivista ll Reportage. Vive tra l’Italia e Beirut.
Alexandra Censi è nata nel 1990 a Gyula, un piccolo paese ungherese, ha trascorso il primo anno di vita in Germania, appena arrivata in Italia ha imparato subito a dire: “acqua, bicchiere, piatto”. Studia Italianistica a Roma Tre ma preferirebbe stare ad Hogwarts. La risata dei mostri, il suo primo romanzo, è stato publicato nel novenbre 2013 dalle edizioni nottetempo.
Susan Dabbous è una giornalista italo-siriana, vive tra Beirut e Gerusalemme, collabora con molte testate italiane, soprattutto con il quotidiano Avvenire. Ha seguito da vicino gli eventi in Siria dal marzo 2011. Nell’agosto 2012 ha seguito con attenzione la radicalizzazione dei conflitti, dopo l’arrivo in Siria di alcuni gruppi jihadisti affiliati ad al Qaeda. Nel dicembre del 2012 ha coscritto la sceneggiatura di "Border", film di Alessio Cremonini, basato sulla storia vera di una drammatica fuga di due sorelle dalla Siria alla Turchia. Nell’aprile del 2013 è stata sequestrata in Siria e tenuta prigioniera con altri tre giornalisti italiani, tutti rilasciati dopo undici giorni. A Dicembre del 2013 è stata proclamata vincitrice della 13/a edizione del Premio Internazionale per la Libertà di Stampa Ist-Città di Firenze dall’associazione Information Safety and Freedom. A marzo 2014 uscirà il diario del suo rapimento dal titolo Come vuoi morire? con Castelvecchi. Prima di occuparsi di Medio Oriente ha scritto numerosi reportage da Washington e da Parigi dove si è concentrata principalmente su tematiche sociali quali integrazione, razzismo e migrazione.
Nicola Ingenito è nato a Eunapolis, in Brasile, nel 1989 assieme al gemello da genitori ignoti e destinato a una vita da povero. E’ stato adottato da genitori italiani, Alfonso e Lina. Ovviamente, assieme al fratello. In Italia, è cresciuto a Angri, ago della bilancia fra Napoli e Salerno, due città diverse. Successivamente, ha scelto di vivere e studiare Lettere Moderne nella prima. Per il resto, ora legge, studia, scrive e qualche volta va al cinema.
Stefano Pisani è nato a Napoli nel 1975. Ciononostante, è genericamente felice. Dissimula la sua reale identità di giornalista vestendo la maggior parte del tempo i panni di un timido supereroe. Autore umoristico - ha scritto su Il Misfatto (inserto satirico del Fatto Quotidiano), ha collaborato con Sabina Guzzanti e cura un blog umoristico su L'Unità - è però noto ai più per la sua tesi dottorale "Il ritorno continuo del mercoledì". Coltiva hobby semplici, come rispondere "Appunto" a qualsiasi domanda.
Matteo Trevisani è nato a San Benedetto del Tronto nel 1986 e vive a Roma. Laureato in Storia della Filosofia con una tesi sulla storia dell'ermetismo filosofico, collabora con la rivista Nuovi Argomenti. Attualmente lavora al suo primo romanzo.
Inaugurazione mercoledì 18 dicembre 2013 ore 18.30
Casa delle Letterature
piazza dell'Orologio 3, Roma
Dal lunedì al venerdì ore 9,30 - 18,30
Ingresso libero
Opere inedite di Artisti e Narratori
NataleNatale6 - Il Natale di Casa delle Letterature
Spiritualità famiglia intimità affetto generosità o solitudine confusione ansia consumismo?
Giunto alla VI edizione, il progetto di Natale ideato e promosso dalla Casa delle Letterature continua a interrogarsi sul significato e sul valore che assume oggi la festa più importante dell’anno celebrandola con opere inedite di artisti, poeti e narratori. L’idea di questa edizione, racchiusa nel titolo “un Altro Natale”, è festeggiare il mondo spirituale degli altri e delle culture diverse dalla nostra. Quindi gli spazi della Casa delle Letterature saranno trasformati dalle opere e dalle installazioni site specific di due artisti africani e uno iraniano in dialogo con un italiano e con i testi inediti di narratori stranieri e italiani delle ultime generazioni. Tutti i loro interventi, espressi con molteplicità di stili e materiali linguistici, sono inediti e creati per l’occasione (anche le lettere della parola Altro nell’invito sono realizzate dagli artisti invitati ed elaborate da un grafico iraniano). La scelta degli autori è fatta, come di consueto, in collaborazione con la storica rivista letteraria romana Nuovi Argomenti mentre quella degli artisti scaturisce dagli incontri che in varie occasioni si sono svolti nel corso dell’anno nel nostro centro letterario in occasione degli appuntamenti del ciclo Doppio passo. Incontri di Arte e Letteratura.
Il nostro pubblico sarà invitato come sempre a partecipare attivamente agli auguri di un Natale della letteratura e dell’arte nel segno dell’accoglienza, della curiosità e del dialogo con l’altro da sé.
Gli artisti : Navid Azimi Sajadi – Pietro Marcozzi Rozzi– Jebila Okongwu – Glen Turner
Gli autori : Camilla Brunetti – Alexandra Censi – Susan Dabbous – Nicola Ingenito – Stefano Pisani – Matteo Trevisani
Sonorizzazioni di Pietro Garbasso grafica di Morteza Lessan
Un progetto a cura di Maria Ida Gaeta
Gli Artisti:
Navid Azimi Sajadi
Nato in Irana a Tehran nel 1982. Si laurea nel 2005 presso l’Università d’Arte e Architettura A.Z.A.D. di Tehran. Nel 2009 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Vive e lavora tra Roma e Tehran.
Il suo linguaggio artistico è caratterizzato dall’uso di diversi media, presenta una pittura evocativa, che entra nella dimensione della crittografia: una danza sacra carica di significati, scandita da inchiostri densi di suggestioni. Attraverso un ricco panorama di simboli, Navid ci parla delle contraddizioni del suo paese e trova una soluzione, stilisticamente armonica, alla dicotomia Oriente – Occidente, ove i riferimenti alla tradizione islamica pongono radici profonde.
Principali partecipazioni espositive: nel 2005 presso Azad art Gallery di Tehran. Nel 2006: galleria Art’IN Progres Roma; “The foth International Painting Biennal of the Islamic World”, Terhan. Nel 2007: Centre Madeleine reberioux, Parigi; RipArte, Roma; Galleria Shiraz, Venezia. Nel 2008: pH7 Art Gallery, Roma; “The 1st International Roaming Biennal of Tehran”, Berlino; Fondazione Città Italia, Palazzo Venezia Roma. Nel 2009: palazzo Taverna Archivio Istituto Modigliani, Roma; Art Verona; Bienanle di Terhan. Nel 2010: galleria Stefania Miscetti, Roma; STUX Gallery, New York. Nel 2011: Traffic Gallery, Dubai; ArtBeatIstanbul, Olcay Art Gallery; Freies Museum, Berlin. Nel 2012: MUSPA (Museo Sperimentale Arte Contemporanea), L’Aquila; Contemporary Concept Gallery, Bologna. Nel 2013: Palazzo Bevilacqua, Bologna; MFA, Accademia di Belle Arti Roma. Opera in mostra :
“Luce Oltre La Luce “ Nur E Ala Nur
intervento site specific in vernice d’oro e feltro sintetico
Glen Turner
“Creare Arte è un modo per entrare in contatto con la vita”
Glen Turner è un pittore italo-ghanese, nato ad Accra (Ghana), che attualmente vive a Roma. E’ un artista autodidatta, che va oltre lo stile e la tecnica. Paesaggi, figure umane e motivi astratti possono tutti essere all’origine della sua ispirazione, in un viaggio attraverso tele e colori. All’osservatore, i suoi quadri appaiono contemplativi e meditativi e, allo stesso tempo, vividi ed estroversi. Sia il pennello che la spatola sono suoi strumenti di lavoro. I suoi quadri possono essere sia lavori singoli ispirati da un soggetto individuale, sia esplorazione di temi in uno sviluppo seriale. Alle radici della sua ispirazione, vi e’ una perpetua ricerca in se stesso e del mondo che lo circonda. “La crescita deve avvenire dal proprio interno e non tramite libri di testo. L’Arte, essenzialmente, è magia”.
Ha esposto dal 1985 in vari paesi e città del mondo (New York, Accra, Parigi, Lagos, Surrey, Bologna, Canada, Roma, Amsterdam, Abuja).
Opere in mostra:
Questa è la mia T. Ho ripreso uno dei simboli Adinkra dal Ghana. Questo simbolo, nella lingua ghanese GA, si chiama TABON, e significa forza e perseveranza. Tabon può essere tradotto in inglese con "paddle", ossia "pagaia" in italiano.
Opere in mostra :
“L’Altro Araldo”
(“The other Herald”)
2013, Acrilico su tela, trittico per il Natale della Casa delle Letterature
I tre doveri che derivano dall’essere umani sono l’Arte, la Scienza e la Religione.
Nel trittico, questi doveri sono rappresenti dal Tempo, dall’Arte e dalla Rappresentazione, tutti presentati sullo stesso asse.
Pietro Marcozzi Rozzi
Nato in Abruzzo nel 1983, ha studiato a Roma e in Canada. Vive a Roma dove si è laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma ( 2013).
Sin dalla prima adolescenza ha realizzato murales e vari lavori di street art. Da diversi anni si è consolidata anche la sua passione per la pittura, sperimenta altre tecniche artistiche su tela sviluppando un grande interesse per la pittura astratta e i colori alla continua ricerca della struttura del quadro, ma anche del segno come elemento grafico. Mette in scena nei suoi lavori la ricerca di forza e energia necessarie per sfoltire inutili sovrastrutture, per riconvertirsi all’essenzialità dell’origine. Le situazioni, dettate dall’incalzare di una creatività che accende e proietta forme geometriche, si amalgamano tutte, dando forza a linee, punti, cerchi, assiomi di un prototipo primordiale che, legandosi, riconducono alla simbologia archetipica dell’uomo. Le immagini, così, assumono la sonorità poetica di elementi che si rincorrono, si frantumano, si sdoppiano per ricomporsi nell’asettica quadratura di forme geometriche.
Dopo vari anni in cui si è espresso attraverso interventi di street art, ha iniziato a mostrare suoi lavori in spazi pubblici e privati dal 2010 in mostre personali e collettive (nel 2010 una collettiva di giovani artisti a Roma. Nel 2011 a Roma una personale nello spazio espositivo de “L’Archivio 14”; la collettiva Summer Tales / Street Culture per la realizzazione di un imponente murales in Via Lariana. Nel 2012 la personale Wet Paint 1 negli spazi espositivi del Polo Museale di Teramo. Nel 2013 la personale Wet Paint 2 negli spazi del Polo Museale di Lanciano).
Opera in mostra:
Murale, tecnica mista sul grande pannello nella galleria centrale della Casa delle Letterature.
Jebila Okongwu
Il processo artistico di Jebila Okongwu cavalca continenti diversi. Nasce a Londra da padre nigeriano e madre australiana di origine scozzese, dopo i primi anni passati in Africa, vive in Australia e successivamente a New York, infine decide di trasferirsi a Roma, dove attualmente abita e lavora. Tutte queste esperienze di viaggio, storie e culture contribuiscono a formare la sua produzione artistica: crea sculture e quadri ispirati dalle varie tradizioni artistiche, dalle forme geometriche dell'etnia Igbo (eredità culturale del padre) all'esuberanza barocca di Roma, alla grafica e ai colori della Pop Art. Tradizioni e stili differenti rivisitati utilizzando quasi esclusivamente le scatole di banane che l'artista trova abbandonate nei mercati rionali.
Okongwu ha studiato pittura al Victorian College of the Arts - University of Melbourne in Australia e ha esposto in varie mostre personali e collettive in molti paesi fra i quali Australia, Italia e Inghilterra, fra le mostre più importanti: River Crossing, Galleria Lorcan O'Neill, Roma, 2013, Banana Republic, Gallery Barry Keldoulis, Sydney 2012, The African and African-Caribbean Design Diaspora, The Bargehouse, London 2012. La sua performance The Hawker (Il Vu Cumprà) è stata esposta lo scorso anno al Roma Contemporary Art Fair, MACRO, quando è entrato illegalmente al vernissage come un venditore ambulante per tentare di vendere le sue sculture così come i 'vu cumprà' fanno con le loro borse finte nei centri storici delle città italiane.
Opere in mostra:
Due installazioni site specific: una canoa fatta di scatole di banane, opera-manufatto, reinterpretata in chiave natalizia per la mostra Un Altro Natale alla Casa delle Letterature e una scultura della serie “banana sculptures”. La canoa è stata creata come una metafora del viaggio, che comprende quello interiore dell’artista stesso e anche quello dei migranti provenienti dai paesi in via di sviluppo verso l’occidente che rischiano la loro vita in cerca di un futuro migliore.
Gli Autori:
Camilla Brunetti Maria Camilla Brunetti Laureata in Lettere Moderne, ha collaborato a lungo con alcuni editori italiani prima di trasferirsi a Vienna, nel 2009, per un progetto di ricerca in Studi Internazionali. Si occupa prevalentemente di reportage esteri su temi di diritti umani e civili. È caporedattore della rivista ll Reportage. Vive tra l’Italia e Beirut.
Alexandra Censi è nata nel 1990 a Gyula, un piccolo paese ungherese, ha trascorso il primo anno di vita in Germania, appena arrivata in Italia ha imparato subito a dire: “acqua, bicchiere, piatto”. Studia Italianistica a Roma Tre ma preferirebbe stare ad Hogwarts. La risata dei mostri, il suo primo romanzo, è stato publicato nel novenbre 2013 dalle edizioni nottetempo.
Susan Dabbous è una giornalista italo-siriana, vive tra Beirut e Gerusalemme, collabora con molte testate italiane, soprattutto con il quotidiano Avvenire. Ha seguito da vicino gli eventi in Siria dal marzo 2011. Nell’agosto 2012 ha seguito con attenzione la radicalizzazione dei conflitti, dopo l’arrivo in Siria di alcuni gruppi jihadisti affiliati ad al Qaeda. Nel dicembre del 2012 ha coscritto la sceneggiatura di "Border", film di Alessio Cremonini, basato sulla storia vera di una drammatica fuga di due sorelle dalla Siria alla Turchia. Nell’aprile del 2013 è stata sequestrata in Siria e tenuta prigioniera con altri tre giornalisti italiani, tutti rilasciati dopo undici giorni. A Dicembre del 2013 è stata proclamata vincitrice della 13/a edizione del Premio Internazionale per la Libertà di Stampa Ist-Città di Firenze dall’associazione Information Safety and Freedom. A marzo 2014 uscirà il diario del suo rapimento dal titolo Come vuoi morire? con Castelvecchi. Prima di occuparsi di Medio Oriente ha scritto numerosi reportage da Washington e da Parigi dove si è concentrata principalmente su tematiche sociali quali integrazione, razzismo e migrazione.
Nicola Ingenito è nato a Eunapolis, in Brasile, nel 1989 assieme al gemello da genitori ignoti e destinato a una vita da povero. E’ stato adottato da genitori italiani, Alfonso e Lina. Ovviamente, assieme al fratello. In Italia, è cresciuto a Angri, ago della bilancia fra Napoli e Salerno, due città diverse. Successivamente, ha scelto di vivere e studiare Lettere Moderne nella prima. Per il resto, ora legge, studia, scrive e qualche volta va al cinema.
Stefano Pisani è nato a Napoli nel 1975. Ciononostante, è genericamente felice. Dissimula la sua reale identità di giornalista vestendo la maggior parte del tempo i panni di un timido supereroe. Autore umoristico - ha scritto su Il Misfatto (inserto satirico del Fatto Quotidiano), ha collaborato con Sabina Guzzanti e cura un blog umoristico su L'Unità - è però noto ai più per la sua tesi dottorale "Il ritorno continuo del mercoledì". Coltiva hobby semplici, come rispondere "Appunto" a qualsiasi domanda.
Matteo Trevisani è nato a San Benedetto del Tronto nel 1986 e vive a Roma. Laureato in Storia della Filosofia con una tesi sulla storia dell'ermetismo filosofico, collabora con la rivista Nuovi Argomenti. Attualmente lavora al suo primo romanzo.
Inaugurazione mercoledì 18 dicembre 2013 ore 18.30
Casa delle Letterature
piazza dell'Orologio 3, Roma
Dal lunedì al venerdì ore 9,30 - 18,30
Ingresso libero
Nessun commento:
Posta un commento