venerdì 4 novembre 2016

L'arroganza del no - vista dalla mia parte.

Sono andato rileggermi la COSTITUZIONE che parla anche di 

Diritti politici e diritto di rappresentanza  e salvaguardia delle minoranze ma parla anche di vita democratica e confronto civile, della libertà di pensiero e di culto ma nella fase attuale della nostra storia che ha prodotto una moltitudine di partitini e di confessioni politiche tutto è successo fuorche la tutela della maggioranza che voleva governare per il benessere di tutto il popolo indistintamente di ogni colore politico.


Si è parlato tante volte di modificare la costituzione  nelle parti modificabili e qualcosa è gia avvenuto senza il claomore di oggi cme se fosse in atto un colpo di stato.

Una minoranza improvvisata che con il doppio turno di votazione ha conquistato due grandi città dichiara la nuova legge elettorale approntata come un modo di estromettere gli altri dal governo
che non raggiungeranno il quorum necessario.

Si assiste in questi giorno ad una barbaria espressiva e volgare, anche su facebook, dove sto scrivendo che neppure nell'immediato dopo guerra, con le mani ancora sporche di sangue anche fraterno, non si era mai sfiorato.

La viloenza verbale si dice che è la forza di chi non ha aromenti per discutere. Io dico ognuno faccia la propria campagna spieganda in modo chiaro e semplice il perchè della propria posizione senza diventare nervoso. 

La violenza porta altra violenza e invece di fare un referendum mi sembra che stiamo andando verso una guerra civile.

Formulate i dissensi in maniera leggibile in modo chiaro in modo che il SI o il NO abbiano delle ragioni di costituzionalità o incostituzionalità e non i PRO DOMO MEA che invece appaiono evidenti anche se non confessati.

In fin dei conto è quello che succede da una vita. La maggioranza comanda, ma la minoranza deve avere la forza di far sentire la propria voce con proposte valide sull'esempio del partito radicale che ha realizzato cose che il parlamento, da destra a sinistra e viceversa, non voleva.
Esiste anche l'istituto delle leggi di iniziativa popolare e non soltanto il referendum che costa soldi.
Esistono tanti altri modi democratici di fare democrazia e non la rivoluzione di questi giorni che inconcia a preoccupare prima di parlare anche per comprare 50 grammi di mortadella.

Ogni volta che si arriva a un punto critico compaiono altri estremismi, altri Masanielli con le conseguenze di tutte le turbolenze che fin qui si sono avuti e i dispiaceri che hanno dato ad un popolo che ancora oggi non riesce a vivere una demcrazia parlamentare esente da mostr ed interessi di parte.

dall'articolo 48 al 54
Le elezioni: l'articolo 48 afferma che sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età; afferma anche che il diritto di voto è personale ed eguale, libero e segreto, e che il suo esercizio è dovere civico.
partiti: l'articolo 49 afferma il principio della libertà di associarsi in partiti e del pluripartitismo politico.
Le tasse: l'articolo 53 afferma il dovere di tutti i cittadini di concorrere alle spese pubbliche pagando tasse e imposte (comma 1) ed il principio di progressività della tassazione (comma 2).
La fedeltà alla Repubblica: l'articolo 54 afferma il dovere di essere fedeli alla Repubblica, alla Costituzione ed alle leggi, ed il dovere per chi esercita funzioni pubbliche, di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi previsti dalla legge.

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