La maggior parte di noi le definiscono una vergogna in quanto pesano sui carburanti che consumiamo per il 52% del costo totale.
La prima fù introdotta da Mussolini nel lontano
1935 - 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista
dell’Abissinia. Poi nel corso degli anni ogni Governo ha deciso di imporre “balzelli”
per ogni emergenza: dalla crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963),
fino alle guerre in Libano e Bosnia.
Questo è L’ELENCO che ho rintracciato su Wikipedia con le relative percentuali per litro, ma non sono pubblicate previsioni della loro durata nel tempo.
Guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire)
La crisi di Suez del 1956 (14 lire)
Il disastro del Vajont del 1963 (10 lire)
Alluvione di Firenze del 1966 (10 lire)
Terremoto del Belice del 1968 (10 lire)
Terremoto del Friuli del 1976 (99 lire)
Terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire)
Missione in Libano del 1983 (205 lire)
Missione in Bosnia del 1996 (22 lire)
Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
(0,020 euro, ossia 39 lire)
Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione
e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali (0,0073
Euro)
0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta
alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92
0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in
Toscana del novembre 2011
0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in
seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la
crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici» del governo Monti.
0,02 euro: terremoti dell’Emilia del 2012;
MA non finisce qui: perché come spesso accade in Italia –
abbiamo una tassa sulla tassa. Su questi 25 centesimi di euro infatti, sommati
alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti
ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva del 22%.
Ma quanto guadagna lo Stato?: i conti sono facili, ogni
centesimo di aumento sul carburante comporta un maggiore introito di circa 20
milioni di euro al mese per le casse dello Stato. Secondo i dati dell’Unione
petrolifera nel 2007, le entrate fiscali alimentate dai prodotti petroliferi
sono state superiori ai 35 miliardi (24,7 derivanti dalle accise e 10,5
dall’Iva).
LEGGI ANCHE
BENZINA: COME RISPARMIARE. IL FENOMENO DELLE "POMPE
BIANCHE"
08 / 03 / 2011
Nessun commento:
Posta un commento