venerdì 4 agosto 2017

Pediatra in pensione ma l’Asl non avvisa le famiglie dei bimbi



Le lettere non arrivano a tutti, caos a Orbassano

IL CASO. Pediatra in pensione ma l’Asl non avvisa le famiglie dei bimbi

In tanti si sono ritrovati senza medico di base. La replica: "Nessuna carenza nell'assistenza"
I genitori lamentano una mancanza di comunicazione dopo l'addio della pediatra
La pediatra va in pensione, ma molte famiglie non vengono avvisate e così, in pieno agosto, si ritrovano senza medico per i propri bambini. È polemica ad Orbassano contro l’Asl To3 a seguito della chiusura del rapporto lavorativo con la dottoressa Patrizia Ardissone per sopraggiunti limiti di età.
I genitori hanno lamentato una mancanza di comunicazione del fatto che il medico non fosse più attivo sul territorio, trovandosi di fatto spiazzati perché non è stato sostituito da un altro pediatra: «Mio figlio stanotte non è stato bene – racconta una madre -, nulla di grave, credo un riacutizzarsi di un’otite. Ho cercato di mettermi in contatto con la dottoressa Ardissone che ho scoperto essere andata in pensione, senza essere sostituita. Oltre al fatto che mio figlio non era coperto da nessun medico del servizio sanitario nazionale. Dall’Asl mi hanno risposto che non tutte le lettere di avviso sono arrivate e quindi ci sono famiglie che non hanno ancora ricevuto la comunicazione. Sono dovuta correre a cercare di recuperare un dottore per mio figlio, poi ho scelto il mio medico di base visto che ha più di sei anni. Ma so di genitori che hanno dovuto rivolgersi a pediatri di Volvera, perchè qui ad Orbassano ce n’è solo un’altra che è già oberata».
Dall’Asl replicano: «Il pensionamento della dottoressa Ardissone non determina la creazione di una carenza assistenziale. Queste si calcolano sul numero dei pazienti che hanno fino a sei anni non compiuti, fascia di esclusiva pertinenza dei pediatri. La maggior parte degli assistiti dei pediatri degli ambiti locali riguardano pazienti dai 7 ai 14 anni, che potrebbero già scegliere un medico di medicina generale. Senza contare che i 12enni e i 13enni (che sono ben 465 nel caso in questione) dovrebbero essere ricusati dai propri pediatri e non sono conteggiati all’interno del panorama di pazienti che abbisognano di un medico per bambini e di conseguenza non fanno numero per poter chiederne uno nuovo».
Prosegue la Asl: «Le famiglie dei piccoli pazienti della dottoressa Ardissone hanno dunque tre possibilità che presso i Cup vengono indicate: scegliere il medico di base se hanno già compiuto i sei anni, propendere per un pediatra nell’ambito Orbassano-Rivalta, o infine scegliere altri pediatri del distretto disponibili ad assistenze domiciliari fuori dal proprio ambito».

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