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MILANO - Due anni e mezzo e molte polemiche dopo, non ancora sopite per altro, il disegno di legge sulla Concorrenza è legge. Il governo ha incassato la fiducia del Senato, che ha dato il disco verde con 146 sì, 113 no e nessun astenuto: il via libera è arrivato sul testo tornato con modifiche dalla Camera ed è dunque definitivo. "E' stata approvata oggi per la prima volta in Italia la Legge annuale per il mercato e la concorrenza. Dopo un iter travagliato di quasi tre anni è un importante segnale di serietà per il Paese", ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che in passato non aveva risparmiato critiche per le lungaggini nelle quali ci si era persi. Non mancano, come detto, le polemiche: per Sinistra Italiana è "la legge del più forte" che "tutela le rendite e le lobby". Per il M5S tutela "sempre i soliti noti dei poteri forti e va a discapito di cittadini e piccole imprese".

Anche l'Antitrust ha commentato l'approvazione, da una parte esprimendo "soddisfazione soprattutto per il valore simbolico che assume l'adozione di questa legge". Ma non mancano gli appunti, visto che "non possono sottacersi i passi indietro della versione approvata rispetto al testo originario, tuttavia la direzione è quella giusta: la concorrenza è un cardine per lo sviluppo del Paese, per abbassare i prezzi, ridurre le diseguaglianze, stimolare l'innovazione e aumentare il benessere dei consumatori". Inoltre, la lunghissima e travagliata gestazione del provvedimento fa suggerire all'Autorità di pensare a singoli decreti settoriali, più incisivi, per normare in futuro la materia.


Le ultime novità approvate dalla Camera a fine giugno riguardano vari capitoli: tra i più interessanti per i consumatori, quello delle assicurazioni. Sull'Rc Auto sono previsti sconti per chi installa le scatole nere, si fa ispezionare il veicolo o dotare di meccanismi che impediscono l'accensione in stato di ebbrezza. Si chiarisce che per l'Rc Auto e le relative polizze sui rischi accessori (se sottoscritte insieme), non avviene il rinnovo automatico, ma si risolvono automaticamente alla loro scadenza. Resta invece il "tacito rinnovo" per le polizze danni diverse da quelle dell'automobile (il Senato le aveva vietate in generale alla prima lettura, poi la prassi è stata reinserita alla Camera). Anche il mercato dell'energia (slitta al 1° luglio 2019 il passaggio al mercato libero), i farmaci e le prassi del telemarketing rientrano nello sterminato provvedimento.

"E' evidente, anche dalla maggioranza risicata con la quale è stato approvato, che il Ddl concorrenza provoca delle difficoltà reali, una su tutte riguarda la fornitura di energia elettrica, con l'obbligo per l'utente di passare al mercato libero contro il quale ci siamo battuti durante tutto l'iter del provvedimento", ha commentato il responsabile Politiche energetiche della Cgil nazionale Antonio Filippi. Molto critico il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, che non ha partecipato al voto di fiducia e che parla di un testo che è diventato "uno strumento per favorire o salvaguardare alcune grandi aziende come Enel, Generali, Unipol, Walgreens Boots Alliance e Big Pharma".

Tra gli oggetti del contendere, anche la mancata liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C. L'ad di Conad, Francesco Pugliese, ha parlato di una legge "che mostra tutta la debolezza di una classe dirigente ancora incapace di mettere in discussione le prerogative di lobby e corporazioni". Il riferimento è anche al via libera all'ingresso delle società di capitali nelle proprietà delle farmacie, che apre il mercato ai grandi gruppi della distribuzione del farmaco. "Si è preferito consegnare il mercato della vendita dei medicinali alle multinazionali, piuttosto che estendere la vendita dei farmaci a carico di cittadini alle parafarmacie, dove operano farmacisti abilitati e dove oggi i cittadini riescono a risparmiare fino al 40% sui farmaci da banco", ha commentato Pugliese.

Commento: E' possibile un governo di minoranza ?